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Il fenomeno dura da qualche anno e oggi, in Italia, si tratta dell'unica arma consentita legalmente per limitare i danni: il navigatore con database antimulta. A patto di tenerlo sempre aggiornato può dare una grande mano, ricordandovi dove sono i controlli e, soprattutto, il limite da rispettare nell'occasione. Ma non vi mette al riparo dai controlli tramite telecamere e, se vi muovete in giro per il mondo, ricordatevi che non sempre ne è consentito l'utilizzo.
COME FUNZIONA L'idea l'hanno avuta per primi gli inglesi diversi anni fa: hanno mappato le "Strade soggette a controllo con autovelox", suddivise in base ai rispettivi limiti di velocità. Le idee buone si diffondono in fretta e oggi pressochè tutti i fabbricanti di Navigatori Satellitari Gps offrono sui loro siti Internet link ad elenchi di P.O.I. (punti di interesse) comprese le "strade soggette a controllo con autovelox". Un bel lavoro, sono tutte già suddivise in base ai rispettivi limiti di velocità e disponibili per quasi tutti i paesi Europei. Ricco anche il portafoglio di app per Android e iOs direttamente associabili al proprio smartphone. In alcuni casi vengono fatte pagare, in altri vengono rilasciate gratis, in altri ancora esistono siti di "volenterosi" che aggiornano e mettono in comune le loro "scoperte".
IL GPS SIA CON VOI In Italia l'utilizzo di questi dispositivi è legale e consentito. Secondo l'interpretazione vigente il GPS con software antiautovelox deve essere visto come misura di prevenzione, atta ad indurre gli automobilisti alla massima osservanza dei limiti di velocità, in maniera analoga alla funzione svolta dagli appositi cartelli stradali normalmente in uso. Ricordiamo che la legge italiana stabilisce che i luoghi ove viene effettuato il controllo elettronico della velocità devono essere debitamente presegnalati da apposita segnaletica verticale.
LA LEGGE DICE L'uso di un Navigatore Satellitare GPS abbinato a lista dei P.O.I. con controlli su velocità e affini, non sembra quindi ad oggi equiparabile all'uso di dispositivi anti-autovelox, espressamente vietati dal Codice della Strada italiano (art. 31 L. 472 del 7/12/1999). Infatti non possiede di per sè alcuna capacità di rilevare direttamente l'autovelox stesso, diversamente dagli apparecchi anti-autovelox in grado di rilevare il ponte radio e le frequenze operative del sistema, legali e venduti(ssimi) in molti Stati come ad esempio in USA e in UK. Speriamo che nessuno cambi idea.
PROVA SU STRADA Abbiamo provato ad utilizzarli. Due diversi navigatori GPS - ma la differenza non la fa il sistema bensì l'aggiornamento del database - equipaggiati con le segnalazioni di autovelox fissi e mobili, tutor, semafori controllati, sorpassometri, zone a traffico limitato e corsie preferenziali videosorvegliate in città. Dovendo fare un bilancio ci sentiamo di mettere la mano sul fuoco per le postazioni fisse e i tutor. Per i distratti o per chi capita spesso per lavoro in città sconosciute ci è sembrata molto utile la segnalazione sia dei limiti in alcune strade sia delle ZTL: non sempre tra traffico, clacsonate e fretta si presta la dovuta attenzione ai cartelli. E le multe possono essere molto salate.
FIDARSI È BENE Ma non si tratta di sistemi infallibili: intanto le postazioni mobili sono in continuo movimento e abbiamo rilevato segnalazioni probabilmente "scadute" mentre, per puro caso, fermandoci in una piazzola abbiamo rilevato una postazione non segnalata. Inoltre, bisogna ricordarsi che molte auto della Polizia sono equipaggiate con il sistema di registrazione video della velocità. A nostro giudizio l'utilità complessiva rimane comunque elevata, soprattutto quando si sconfina in territori "sconosciuti".
UN COYOTE PER AMICO Una menzione a parte la meritano i dispositivi Coyote, azienda francese i cui prodotti stanno riscuotendo grande successo in molti Paese europei. Il principio di Coyote è semplice semplice, molto simile ad altri servizi di cosiddetta sharing economy: l'automobilista indossa i panni di agente sul campo e aggiorna in tempo reale la comunità sulle condizioni del percorso che sta attraversando. Sfili un radar mobile, o un'auto civetta? Taac, premi l'icona corrispondente. Restringimento della carreggiata? Taac. Imbottigliamento? Taac. Veicolo contromano? (Segno della croce) Taac. Più condividi, più benefici delle segnalazioni degli altri soci del club. Anche i servizi Coyote sono al 100% legali, e con buona approssimazione anche 100% affidabili: avvalendosi delle tecnologie GPS e GSM, un team di ingegneri avvalora o smentisce ciascuna allerta diffusa dai dispositivi privati.
BRACCIALE ANTI-VELOX Per chi va in auto, sistemi comodi da usare che ti avvertono degli autovelox non mancano, ma quando sei in moto le cose cambiano. Sono pochi i motociclisti che si affidano al navigatore quando non partono per una lunga vacanza itinerante. Una soluzione allora può essere Woolf, un bracciale in pelle che vibra sempre più insistente quanto più ci avviciniamo a un controllo di velocità. Lo fa grazie a un'app dedicata (per iPhone e Android) che vi permette di sincronizzarlo con il GPS del vostro smartphone (per iPhone e Android
PAESE CHE VAI Ricordatevi poi, se superate i confini nazionali, di controllare la legislazione del luogo. In terra elvetica, per esempio, dall'inizio del 2007 i navigatori GPS con funzioni " anti-autovelox" non possono essere pubblicizzati, messi in commercio, né montati a bordo o usati in alcun modo. Vengono quindi equiparati ai rivelatori di radar. Rischiate la denuncia e il sequestro dell'apparecchio.
QUESTI INGLESI Oltremanica, con pragmatismo tutto anglosassone e grazie a legislazione compiacente (bilanciata da severità massima nei controlli) ci sono produttori che propongono in bundle Gps antiautovelox + rilevatori radar: si risparmia al momento dell'acquisto e non ci si può rimproverare di aver fatto il massimo.