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WRC 2023

Rallye Montecarlo orfano della neve: "Spostatelo più a nord"


Avatar di Luca Manacorda , il 26/01/23

1 anno fa - La gara d'apertura del Mondiale ha perso una sua peculiarità

Il Rallye Montecarlo fa i conti col riscaldamento globale
La gara d'apertura del Mondiale ha perso una sua peculiarità, disputandosi quasi completamente su asfalto asciutto

Il Rally Montecarlo ha perso la sua anima. Lo storico appuntamento che apre la stagione del WRC aveva come caratteristica principale le insidie di un percorso su cui si alternavano tratti di asfalto asciutto ad altri con neve o ghiaccio, rendendo difficilissima la vita dei piloti. Nelle ultime due edizioni, però, solo la speciale Sisteron dell'edizione 2022 ha presentato effettivamente dei tratti con abbondante neve e ghiaccio, mentre quest'anno abbiamo assistito a prove su asfalto totalmente asciutto con le vetture lanciate a velocità quasi da pista, più vicine ai 200 km/h che ai 100. 

ROTOLANDO VERSO SUD A contribuire a questo snaturamento del Rallye sono stati anche gli organizzatori. In barba agli evidenti effetti del surriscaldamento globale che ha portato a inverni sempre più asciutti e caldi, il parco assistenza è stato spostato dalla città alpina di Gap al porto di Montecarlo, spostando così verso la costa anche il percorso delle speciali.

LE RICHIESTE DEI PILOTI Dopo l'edizione terminata domenica scorsa, sono stati proprio i piloti i primi a chiedere un ritorno al passato. Il vincitore Sebastien Ogier ha dichiarato: ''Purtroppo quando fai il rally principalmente nel sud, come abbiamo fatto sin dall'anno scorso, c'è una grande possibilità che ciò possa accadere. Il riscaldamento globale c'è, purtroppo lo sappiamo. Non voglio dirlo perché provengo da lì, ma penso che a tutti sia mancata Gap. Lì, ma anche intorno, c'è il potenziale per alcune grandi tappe. Ho sentito che forse c'è la possibilità che si possa tornare. Sono sicuro che aggiungerebbe un po' più di entusiasmo a questo rally e sono sicuro che i fan vorrebbero vederci combattere le condizioni e lottare con la scelta delle gomme''. Sulla stessa linea Thierry Neuville, disposto a sorbirsi trasferimenti più lunghi pur di arrivare a un compromesso tra il parco assistenza nel Principato e le speciali nella zona alpina: ''Il parco assistenza può essere ancora a Monaco, ma dobbiamo avere le tappe più a nord. Montecarlo senza neve non è la stessa cosa''.

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LA REPLICA DEGLI ORGANIZZATORI Le richieste dei piloti non sembrano però aver fatto breccia negli organizzatori. La scelta di riportare la competizione nel cuore del Principato di Monaco non viene messa in discussione e, in quanto alle condizioni trovate quest'anno, vengono descritte come un'eccezione che ha coinvolto anche le vicine stazioni sciistiche in piena montagna. Cosa assolutamente vera, ma che purtroppo non rappresenta più un'eccezione come abbiamo anche nei comprensori italiani per larghi tratti di questo inverno, a tratti molto caldo e caratterizzato da rare neviche - anche abbondanti - intervallate da periodi di siccità come quello record dell'anno appena terminato. 

L'ESEMPIO DELLA SVEZIA Chi non è rimasto indifferente ai cambiamenti climatici è il Rally Svezia. Dopo aver dovuto fare i conti con l'assenza di neve nell'edizione 2020 che ne ha stravolto il programma, il tradizionale appuntamento dedicato alla guida in condizioni invernali ha spostato la sua sede da Karlstad a Umea, ben 800 km più a nord.


Pubblicato da Luca Manacorda, 26/01/2023
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