Il Rally Portogallo 2025 ha riservato agli equipaggi iscritti un programma veramente intenso, in particolare per quanto riguarda il venerdì. L'aggiunta delle prove attorno alla zona di Arganil ha portato a 10 le speciali della giornata, per oltre 140 km cronometrati, tutte da completare lontano dal parco assistenza principale. Ciò vuol dire che le vetture sono rimaste in giro tra prove e trasferimenti per circa 15 ore prima di rientrare, potendo usufruire solo di un'assistenza remota. Il giorno successivo, poi, la competizione è ripartita già alle 7:35 ora locale, limitando le ore di sonno a disposizione per recuperare le energie.
Rally Portogallo, la critica di Tanak: ''Nemmeno il tempo per fare pipì''
Il Rally Portogallo è uno degli eventi più apprezzati dagli equipaggi e dagli appassionati per i suoi percorsi, i paesaggi e l'organizzazione, tanto da vincere per cinque volte il premio di ''Miglior Rally del Mondo''. Le condizioni affrontate in questa edizione non sono però piaciute ai protagonisti del WRC, a partire da Ott Tanak: ''In pratica, ci hanno messo 15 ore in macchina e questo è quanto - ha dichiarato a DirtFish.com - Sabato, di nuovo 15 ore in macchina. Almeno abbiamo potuto pranzare, il che era già positivo. Domenica di nuovo, alla squadra non è stato nemmeno permesso di darci da mangiare fino all'arrivo''.
L'estone, secondo al traguardo alle spalle di Sebastien Ogier, ritiene che si sia messo troppo in secondo piano il benessere degli equipaggi a favore dello spettacolo: ''Voglio dire, in un certo senso, a volte mi sento come se fossimo stati trattati un po' come animali, solo per lo spettacolo. Venerdì, sapevamo di avere al massimo otto minuti per uno spuntino veloce e nemmeno il tempo per fare pipì''.
Rovanpera: ''Parliamo di sicurezza stradale e poi...''
Le criticità di un programma così intenso e impegnativo sono state sottolineate anche da un altro iridato, Kalle Rovanpera. Il finlandese, terzo al termine del Rally Portogallo, si è concentrato in particolare sul poco tempo per riposare concesso agli equipaggi: ''Parliamo sempre di sicurezza stradale e cose del genere. E poi guidiamo dormendo quattro o cinque ore durante il fine settimana, per molte notti di fila''.
Il finlandese della Toyota ha poi aggiunto: ''Possiamo farlo, ma non so se sia una buona idea a un certo punto, quando cerchiamo di rimanere svegli sui tratti stradali e cose del genere. A un certo punto inizia a essere piuttosto difficile. Penso che sia semplicemente superfluo stare 15 ore in macchina in quel modo''.
FIA e WRC corrono ai ripari
L'argomento non è rimasto inascoltato. La FIA e il promoter WRC hanno rilasciato un comunicato spiegando che si sta lavorando per rendere la situazione meno proibitiva a partire dal prossimo anno: ''A seguito di una revisione completa degli orari di lavoro e delle pressioni a carico dei dipendenti impegnati nel Campionato Mondiale Rally, il Promotore WRC ha redatto un rapporto che è attualmente in fase di revisione da parte delle principali parti interessate''.
Al termine di questa revisione, agli organizzatori dei rally verranno consegnate delle linee guida per la stesura dei weekend di gara: ''La FIA, il Promotore WRC e i concorrenti stanno attualmente lavorando per elaborare una serie di linee guida per gli organizzatori di eventi, al fine di fornire consulenza e informazioni utili per migliorare le pratiche di creazione degli itinerari e del programma della settimana di rally. L'obiettivo è completare queste linee guida nei prossimi mesi e iniziare l'implementazione per gli eventi della stagione 2026, con una visione a lungo termine per apportare miglioramenti e ridurre la pressione sui dipendenti che lavorano all'interno del campionato''.