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"Promozioni auto poco chiare": cosa intende veramente l'Antitrust


Avatar di Lorenzo Centenari , il 02/08/22

1 anno fa - 14 marchi costretti a modificare le offerte di finanziamento e leasing

Da Fiat a Volkswagen, promozioni poco chiare. Interviene Antitrust
Dopo l’intervento dell’Autorità, 14 Case automobilistiche costrette a modificare le offerte di finanziamento e leasing. Ecco perché

Rata, dolce rata. Quantomeno, dal sapore dolce è a volte quella rata che compare a caratteri cubitali sulla homepage del sito internet del marchio. Ma è dolce, solo perché esclude tutte quelle spese che un finanziamento comporta per sua stessa natura. Aggiungi le spese, e della stessa rata il tuo palato avvertirà un sapore più...amarognolo. L'acquisto di una nuova auto è investimento impegnativo: hai il diritto di conoscere ogni singola voce in uscita. E numerose Case auto, agli occhi dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, non stavano svolgendo al meglio il proprio compito. La vicenda è chiusa: i marchi hanno corretto le proprie pubblicità. Quali omissioni hanno attirato l'attenzione dell'Autorità Antitrust? Ecco com'è andata.

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SOTTO ACCUSA Durante i mesi scorsi un'indagine da parte dell'AGMC aveva messo in luce come le formule di acquisto espresse da 14 Costruttori auto sui propri siti web commerciali, in paricolare i piani di acquisto tramite finanziamento o leasing, non rispecchiassero del tutto i principi di trasparenza e completezza delle informazioni. Sotto la lente, le comunicazioni praticate da Stellantis (in realtà l'Antitrust distingue ancora tra Gruppo FCA e Groupe PSA), Volkswagen, Renault, Toyota, Ford, BMW, Mercedes, Hyundai, Kia, Suzuki, Nissan, Honda, M.M. Automobili (importatore del brand Mitsubishi).

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UN CLICK DI TROPPO Secondo l’Autorità, le modalità di presentazione di alcune offerte di acquisto con finanziamento o leasing erano ''omissive e ingannevoli'': veniva cioè posta ''massima enfasi sull'importo della rata mensile, oppure sul prezzo finale, non comprensivi tuttavia di oneri finanziari o spese di altro genere, relegate invece in sezioni di non agevole lettura''. In altre parole, l'Antitrust lamentava ''la mancanza della concentrazione in un unico riquadro visivo, con adeguata evidenza grafica, di tutte le informazioni economiche (entità dell’anticipo, numero e importo mensile delle singole rate e dei canoni di leasing, entità del versamento finale, eventuale valore di riscatto, TAN e TAEG) che permettano al consumatore di calcolare con semplici operazioni aritmetiche il costo della vettura e comprenderne le modalità di pagamento nel tempo''. Per risalire agli importi reali, insomma, al cliente era chiesto qualche passaggio di troppo. Da qui l'apertura di un procedimento di istruttoria. Già chiuso, senza che l'Autorità abbia effettivamente multato alcun attore di mercato. Sul sito ufficiale dell'Antitrust sono disponibili i testi di tutte le 14 relazioni.

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EMERGENZA RIENTRATA Tutte quante le 14 Case auto coinvolte nella vicenda si sarebbero infatti ''impegnate a correggere sia la comunicazione digitale, sia quella tradizionale offline, al fine di far comprendere al consumatore, già da una prima lettura, le condizioni dell’offerta, l’entità dell’impegno economico richiesto e la sua distribuzione nel tempo''. Visitando i rispettivi siti web, dovrebbe emergere uno stile comunicativo più trasparente: la rata, o il prezzo di listino scontato, con annesse spese complementari. Anche a voi, curiosando periodicamente tra le promozioni auto, è mai capitato di avvertire un senso di ''omissione''? Diteci la vostra.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 02/08/2022
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