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Mobilità del futuro

Guida autonoma "condivisa", perché l'idea Continental convince


Avatar di Lorenzo Centenari , il 29/03/22

2 anni fa - Allo studio una piattaforma per lo scambio di dati tra automobili

Continental e la guida autonoma collettiva: cos'è, come funziona
Allo studio una piattaforma per lo scambio di dati tra i sensori di più automobili. Per vedere dove anche le telecamere non vedono

Mi ''presteresti'' la tua guida autonoma? All'intersezione successiva, ricambio il favore. Sempre più chiaro passa il concetto di come la completa automazione dei veicoli non possa prescindere anche dalla loro completa interconnessione di prossimità. E di come, ancor più che di veicoli autonomi in sé, si debba ragionare di un'infrastruttura virtuale collettiva. E proprio Collective Perception è il nome della tecnologia alla quale sarebbe ora al lavoro il Gruppo Continental: un sistema che consenta alle vetture di utilizzare i dati dei sensori e delle immagini dei veicoli vicini, abilitandoli a ''vedere'' oltre gli ostacoli. Semplice a dirsi, un pelo più complesso a svilupparsi.

COOPERATIVA Il nuovo paradigma di percezione collettiva allo studio presso i laboratori Continental non si baserebbe in ogni caso solo sullo scambio di dati da un veicolo all'altro, bensì potrebbe anche utilizzare immagini o sensori dalla strada stessa e dalle telecamere di sorveglianza nelle vicinanze. Sul piano teorico, i principi sono noti da anni e rispondono ai nomi V2V (Vehicle to Vehicle) e V2X (Vehicle to Everything), o Car2X, nella declinazione implementata ad esempio da Volkswagen. L'idea Continental sarebbe tuttavia quella di avvicinarsi ancor di più allo stato dell'arte di queste tecnologie, potenziandole fino a trasformarle in un fattore di sicurezza primaria. Sicurezza per chi è a bordo dei veicoli, ma sopratutto a beneficio degli utenti cosiddetti deboli del traffico. Che addosso a sé, sensori non ne hanno.

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OCCHIO MOBILE In una dichiarazione rilasciata ad Automotive News, il senior manager per lo sviluppo del portafoglio di soluzioni per veicoli connessi e V2X presso Continental, Robert Gee, sostiene come ''la Collective Perception tutelerebbe in particolare pedoni, ciclisti e motociclisti che non sono connessi. Ad esempio, ricevendo i dati da un veicolo che lo precede, il sistema potrebbe consentire ai sensori di un'auto di rilevare la presenza di un ciclista in attraversamento ad un incrocio ancora escluso dal campo visivo''. Si genererebbe così quel circolo virtuoso di preziose informazioni che permetterebbe alle self driving car di compiere un decisivo salto di qualità.

WORK IN PROGRESS Gee riconosce quanto ''l'interpretazione dei dati dalle telecamere e dai sistemi radar utilizzati da diversi veicoli rappresenti una vera e propria sfida'', tuttavia si dice anche fiducioso di come la tecnologia Continental - che già è in sperimentazione presso cinque Case automobilistiche tedesche e due Case statunitensi, non si specifica quali - sarà ''presto in grado di decifrare le informazioni chiave''. Condizione primaria saranno sia le autorizzazioni legali nei vari Paesi, sia specifici accordi interaziendali. Stabiliti gli standard sui quali operare, Continental calcola un anno di tempo. Dopodiché, il ''ping pong'' di dati in real time tra vetture sarà pronto per salvare vite.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 29/03/2022
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