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Investimenti

Aston Martin, un po' inglese e un po' cinese. Entra Geely, quali novità?


Avatar di Lorenzo Centenari , il 30/09/22

1 anno fa - Il Gruppo asiatico entra in Aston con quota di minoranza. Per ora

Aston Martin, la cinese Geely acquista quote. Cosa cambia?
Il Gruppo che già possiede Volvo, Smart e Lotus entra in Aston con quota di minoranza. Per ora. Quali prospettive per il brand UK

La Via della Seta è trafficata, ma è sempre più una strada a senso unico: i microchip, e i soldi, viaggiano da Est a Ovest. La Via della Seta, soprattutto, ora costruisce un altro ponte sulla Manica. Geely Holding acquisisce una quota del 7,6% in Aston Martin, aggiungendo un'altra Casa europea al suo già ampio portafoglio marchi. Operazione finanziaria che prelude a collaborazioni di tipo industriale? Lo sapremo presto. Dalle dichiarazioni ufficiali, in ogni caso, sembrerebbe proprio di sì.

IPSE DIXIT ''Siamo lieti di annunciare il nostro investimento in Aston Martin e crediamo - afferma Daniel Donghui Li, CEO di Geely Holding Group - che con il nostro track record consolidato e le nostre offerte tecnologiche, Geely possa contribuire al successo futuro del brand. Non vediamo l'ora di esplorare potenziali opportunità per impegnarci e collaborare con Aston Martin mentre continua a mettere in atto la sua strategia di crescita sostenibile a lungo termine e maggiore redditività''.

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PIGLIATUTTO Geely è il più grande Gruppo automobilistico cinese ed è proprietario di Volvo, Polestar, Lynk&CoLotus, oltre che co-proprietario di Smart, partecipata al 50% con Daimler, società della quale è a sua volta azionista con una quota del del 9,69%. Non è in ogni caso la prima volta che Geely esprime interesse per Aston: nel 2020 si arrivò vicini ad un accordo, prima che Lawrence Stroll si facesse poi carico di un massiccio investimento.

ELETTRIZZANTE Una partecipazione del 7,6% nel capitale Aston Martin non significa ovviamente che l'azienda passi di mano. La quota di Geely è - per il momento - inferiore sia a quella di proprietà del presidente Lawrence Stroll (18,3%), sia a quelle del fondo sovrano dell'Arabia Saudita (16,7%) e di Daimler stessa (9,7%). Significa, semmai, che Aston, oltre a sentirsi ora le spalle maggiormente protette da un punto di vista finanziario, potrebbe avere presto accesso alle tecnologie e le economie di scala Geely nel comparto dell'elettrificazione. Una parola che - sempre di più - fa rima con sopravvivenza.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 30/09/2022
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