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Sergio Marchionne: le 5 auto della svolta


Avatar di Matteo Gallucci , il 23/07/18

5 anni fa - Le auto più significative dell'era Marchionne

FCA: le 5 auto della svolta di Sergio Marchionne

La classifica delle 5 auto più importanti di Sergio Marchionne. Dalla Fiat 500 al miracolo Jeep, passando per Alfa Romeo e Ferrari

TOP 5 In queste drammatiche ore di comunicati e ricerca di notizie sulle condizioni di salute dell’amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, ripercorriamo la storia delle 5 auto più importanti che hanno contraddistinto il suo operato in questi 14 anni di attività al Lingotto

FIAT 500 Impossibile non iniziare con Lei, la Fiat 500 del 2007, la rinascita di un mito tutto italiano. La società FIAT era in crisi, molti addetti ai lavori la davano per spacciata proprio come Apple a metà anni ‘90. Il parallelismo con l’azienda di Steve Jobs non è affatto casuale perché proprio Marchionne vedeva il lancio di nuova 500 come una sorta di risorgimento torinese tanto da dichiarare pubblicamente: “Voglio che la Fiat diventi la Apple dell'auto. E la 500 sarà il nostro iPod". La richiesta di trovare valori, cose eleganti e coerenti alla “Apple maniera” nel mondo dell’auto venne espressa dalla matita di Roberto Giolito, capo designer di FIAT. Un’auto che più che tecnologica è diventata subito un oggetto di moda, ambasciatrice del Made in Italy nel mondo. Un successo incredibile che darà vita ad una vera e propria famiglia: dalla 500L alla 500X. L’erede della mitica 500 del ‘57 conquista il record di quota di mercato in Europa nel 2008 con il 13,9% e l’anno successivo arriva al suo massimo di vendita di volumi con circa 186.000 unità. L’amministratore delegato Marchionne riesce a rilanciare il brand anche oltreoceano tornando negli USA, nel 2009 per acquistare e salvare Chrysler e nel 2010 lancia sul mercato americano la piccola chic Fiat 500.

FIAT PANDA “Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?”. Il lavoratore è il primo consumatore per Marchionne, anche se i profitti nei piccoli segmenti sono risicati. Con la terza generazione della Fiat Panda del 2012 riuscì a primeggiare per vendite di segmento nel mercato italiano e a riportare la produzione della Panda dalla Polonia allo stabilimento di Pomigliano d’Arco completamente rinnovato con più di 600 robot. Un successo sociale oltre che economico visto che la Panda vede nuovamente luce nel suo paese d’origine.

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JEEP RENEGADE Il sogno dell’azienda globale di Marchionne si concretizza con la recente formazione del Gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e con la prima Jeep prodotta a Melfi. Proprio nel medesimo anno (2014 ndr) viene presentata la nuova Jeep Renegade, capace di rappresentare non solo la prima auto americana prodotta in Italia ma anche di portare il brand Jeep ai suoi massimi storici di vendite. È l’apripista del nuovo corso e l’auto giusta al momento giusto visto che è riuscita a cogliere al volo l’occasione del trend sempre più positivo dei B-SUV e di far conoscere il marchio Jeep nel mercato europeo e cinese come mai prima. Un miracolo condiviso con Mike Manley, neo AD di FCA, quantificabili con chiari numeri positivi: da 337.000 veicoli del 2009, anno del suo insediamento, a 1,4 milioni nel 2017.

ALFA ROMEO GIULIA Scusate il ritardo. Si potrebbe sintetizzare così, con una battuta, la rinascita di Alfa Romeo con un nome più che atteso: Giulia. Sergio Marchionne lo aveva promesso fin dal suo primo insediamento: “Negli ultimi 30 anni l’Alfa si è portata dietro un senso di incompiutezza che gridava vendetta, lasciarla competere con gli altri marchi generalisti avrebbe voluto dire tradirne lo spirito e i valori”. Con queste parole esordì nel 2015 durante la presentazione del nuovo modello aggiungendo - “Questo è un lavoro che andava fatto, ridare voce alla vera Alfa era un dovere anche morale”. Il manager italo-canadese riportava così alle origini della tradizione il marchio Alfa Romeo con un dettaglio tecnico che tutti gli appassionati stavano aspettando da tempo: la trazione posteriore per un’auto destinata alla grande produzione capace di impensierire la concorrenza per piacere di guida.

FERRARI FF Sergio Marchionne era anche amministratore delegato di Ferrari. Tifoso della Rossa di Maranello di Formula Uno aveva intuito una possibile crescita esponenziale anche per il lato prodotto della Casa del Cavallino. Il suo pensiero è tutto racchiusto in questa frase: " Mi davano del matto, quando dicevo che andava confrontata con i gruppi del lusso e che per me valeva almeno 10 miliardi". Bene, oggi l'azienda vale in Borsa 24 miliardi, solo 2 meno di tutto il Gruppo FCA. Nel 2011 è la volta della prima rossa a 4 ruote motrici: la Ferrari FF del 2011 e vengono vendute tutte le 800 FF previste nell'anno del lancio prima ancora della presentazione attesa per il Salone di Ginevra. "È una vettura bellissima, con quattro ruote motrici, è un simbolo sul mercato USA" dichiara Sergio Marchionne proprio a Ginevra. La Ferrari FF è non solo la prima della sua specie ad adottare un sistema di trazione integrale intelligente ma grazie alla carrozzeria di tipo shooting-brake e 4 posti diventa la supersportiva più sfruttabile del Cavallino.


Pubblicato da Matteo Gallucci, 23/07/2018
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