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Prova su strada

Fiat Fullback: la prova del pickup del Lingotto. Guarda il video


Avatar di Luca Cereda , il 20/07/16

7 anni fa - Look da suv, carico pesante: la Fiat ha di nuovo un pickup

La #Fiat #Fullback ha un look da #suv e dotazioni da berlina. Ma anche i numeri per lavorare sodo

LOADING Faccia a faccia sembra un suv, il Fiat Fullback. Calandra imponente, mascherina striata (rigorosamente cromata), i fari tirati all’indietro e il cofano bombato: il giusto mix tra robustezza e sportività. Anche di profilo l’illusione regge, con quel tetto e quella finestratura sfuggenti. Oltre ai quali, però, a un certo punto spunta il cassone, che tradisce la vera identità del Fullback. E la sua missione: caricare a più non posso. Su questo pickup di taglia media (528 cm) la portata complessiva supera la tonnellata, mentre la massa rimorchiabile arriva al triplo.

IN BORGHESE Anche dentro il Fiat Fullback non sembra di stare su un pickup, almeno per come li si intendeva una volta. Soprattutto se ci si siede nella versione a cabina doppia (gli altri Fullback sono chassis e a cabina estesa), che ha piano di carico sul cassone più corto (152 cm contro i 185 del cabina estesa) ma vanta cinque posti (contro quattro) e quattro porte (contro due). Tutti i Fullback, negli allestimenti più ricchi, sono equipaggiabili come una berlina. Ci puoi trovare rivestimenti in pelle, comandi al volante, regolazioni elettriche del sedile guida, un infotainment da 7 pollici, telecamera di parcheggio, cruise control, clima bizona….   

TOCCO MOPAR L’evoluzione della specie passa anche per una maggiore attenzione alla moda: in una parola, alla personalizzazione. E qui entra in gioco Mopar, che per il Fiat Fullback ha preparato una serie di gadget aftermarket. Si spazia dall’hard top al rivestimento nero lucido per il pavimento del cassone, passando per la cover del tonneau rigida.

CUORE MITSU Se il look è originale e personalizzabile, la meccanica è invece per lo più ereditata. Il Fullback nasce infatti sulla base del Mitsubishi L200, che gli regala una piattaforma versatile e un telaio a longheroni e traverse. Anche sotto il cofano, il pickup del Lingotto parla giapponese. Il motore, sempre mutuato dal Mitsubishi L200, è un turbodiesel common rail con basamento in alluminio da 2,4 litri di cilindrata, declinato nelle varianti da 180 cv e 430 Nm e 150 cv e 380 Nm. Il cambio può essere manuale a sei marce o automatico a cinque marce (convertitore di coppia). E le sospensioni? Lo schema della Fullback disegna doppi bracci con barra stabilizzatrice all’avantreno, mentre al posteriore troviamo un assale rigido con balestre multistrato.

SI FA IN TRE In base alla trazione, la gamma si divide in tre fasce: il Fullback può essere a sola trazione posteriore, a trazione posteriore e integrale on demand, oppure a trazione posteriore e trazione integrale permanente. Le prime due versioni arriveranno solo a settembre, con quella intermedia che, di fatto, prevede tre modalità di guida sul manopolone del tunnel centrale:  2H con trazione sulle due ruote motrici posteriori;  4H, selezionabile a velocità fino a 100 km orari, distribuisce la trazione sulle quattro ruote motrici; 4L, che alla trazione integrale aggiunge le marce ridotte per il fuoristrada più duro. E volendo, come optional, si può aggiungere il blocco del differenziale posteriore.

IL BLOCCO DEL DIFFERENZIALE Quello che manca nella versione intermedia è la possibilità di bloccare il differenziale centrale, come accade sul Fullback a trazione integrale permanente, unica versione già in vendita abbinata solo al motore da 180 cv. Qui troviamo un differenziale centrale Torsen, supportato da 3 frizioni a controllo elettronico che gestiscono in tempo reale la trasmissione della coppia alle ruote in base al fondo stradale e alla velocità. Così, le modalità  di guida diventano quattro. Oltre quelle già citate, c’è la 4HLc, dove la coppia è ripartita 50/50 grazie al blocco del differenziale centrale. Anche in questo caso, pagando un extra, il pacchetto tecnico si arricchisce con il blocco del differenziale posteriore,

QUANTO COSTA IL FULLBACK? Se avete pazienza fino a settembre potrete optare per le varianti meno specialistiche. Per adesso, esclusi iva e messa su strada (+1.050 euro), si parte da 27.500 euro per una Fullback Cabina Estesa manuale. Per passare alla doppia cabina servono 1.500 euro in più. E se si aggiunge il cambio automatico, il prezzo – sempre detax – è di 33.500 euro. Un Fullback a doppia cabina parte invece da 29.000 euro (sempre iva e messa su strada escluse) per arrivare a 33.500 euro nella versione automatica: è questa la versione più versatile e automobilistica. Ricordate, però, che in Italia i pickup sono classificati come autocarri N1, e quindi – per legge – utilizzabili esclusivamente in ambito lavorativo. 

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ASPETTA E SPERA Annosa questione, quella della legge nostrana che limita l’utilizzo del pickup. Mezzo poliedrico per eccellenza e, in altri lidi – si pensi ad esempio agli Stati Uniti – icona icona del divertimento e del tempo libero, oltre che del duro lavoro di campagna. Di sicuro, ad essere rimasto indietro è il codice del nostro paese. I pickup, invece,  e il Fiat Fullback ne è un fulgido esempio guardano avanti e attendono tempi migliori.

QUALE SCELGO? Cabina doppia o cabina estesa? Questo è il dilemma. Cui, in realtà, trovare una risposta è piuttosto semplice. La cabina estesa offre una maggiore lunghezza di carico sul pianale (185 centimetri), l’ideale per trasportare colli lunghi. Ci starebbe pure una moto da cross, volendo. Di contro, a bordo la vita è un pochino più grama: c’è meno spazio per i passeggeri posteriori, massimo due, e per salire in seconda fila bisogna prima aprire la portiera, e poi sbloccare il portellino posteriore dall’interno. Non il massimo della praticità.

DOPPIA PORTA Con il doppia cabina si rinuncia a un bel po’ di profondità di carico (in lungo, il piano del cassone si ferma a 152 cm) ma c’è più agio per i passeggeri – che diventano tre, dietro a chi guida. E con le quattro porte, salita e discesa si fanno più agili. Considerazioni che, forse, lasciano il tempo che trovano per chi userebbe il Fullback soltanto come mulo da soma. Ma è un dato di fatto che su un pickup come il Fullback ci si accomoda quasi come su un suv.

BILANCIA TRUCCATA Anche la posizione di guida è automobilistica, e grazie a regolazioni complete, volendo elettriche per il sedile, ci si ritaglia un posto non troppo in alto e non eccessivamente verticale. In manovra, sterzo leggero  e un diametro di sterzata contenuto (10,8 metri) falsano la stazza del Fullback, e in parte anche il peso (1875 chili, a vuoto, per il doppia cabina). Peso che è invece pronto a farsi sentire, complice il cassone e il baricentro alto, nei trasferimenti di carico, in caso di brusca sterzata o curve fitte affrontate un po’ alla garibaldina.

A VOCE BASSA Che lo slalom speciale non sia la specialità della casa, non è poi questa scoperta: il Fullback preferisce andature più rilassate, turistiche, sulle quali è tarato anche lo sterzo. Non proprio diretto e piuttosto demoltiplicato. Andando regolari e a regime costante, si apprezza anche un certo silenzio. L’abitacolo è ben insonorizzato, non solo per gli standard di un PRO e il turbodiesel Mitsu reclama attenzione solo in piena accelerazione. Limitati anche i movimenti tellurici: giusto il cambio vibra un pochino. E quando il Fullback fa scorpacciata di buche, dossi e mulattiere gibbose, l’assetto manda giù tutto. Un plauso va soprattutto alle balestre, che ci risparmiano le stilettate anche sulle buche più infami.

MOTORE E CAMBIO La leva bislunga e non granché malleabile del cambio tradisce una vocazione operaia che, spendendo di più, si può ulteriormente smussare  optando per il cambio automatico, un onesto convertitore di coppia. Che ha solo 5 rapporti, però. Manuale e automatico fanno coppia fissa con un 2.4 litri da 180 cv, che dichiara consumi tra i 6,5 e i 7,5 l/100 km a seconda delle varianti di carrozzeria. Questo turbodiesel sfoggia una certa verve nella parte medio alta del contagiri, mentre ai bassi costringe a chiamare spesso in causa il cambio per avere una ripresa convincente. Quando entra in coppia, però, spinge e lo fa con un certo vigore. Anche quando la zavorra del cassone è tanta e deve arrivare sul cucuzzolo della montagna. 


Pubblicato da Luca Cereda, 20/07/2016
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