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Colonnine di ricarica occupate? La soluzione anti-code di Ford


Avatar di Claudio Todeschini , il 16/02/23

1 anno fa - Ricarica in serie alla stessa colonnina, il brevetto di Ford per le auto elettriche

Ricarica in serie alla stessa colonnina, il brevetto di Ford per le auto elettriche
Un brevetto depositato da Ford permette di ricaricare più auto elettriche alla stessa colonnina. Funzionerà? Pro e contro dell'idea

Lo scorso anno il numero di colonnine in Italia è aumentato del 41%. Una cifra che, per citare il più famoso meme della serie TV Chernobyl, potremmo definire “not great, not terrible”. Bene ma non benissimo, insomma. È un inizio, ma la strada per arginare il problema della ricarica è ancora abbastanza lontana. Soluzioni originali cercansi, dunque, e Ford potrebbe averne trovata una.

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IL BREVETTO La casa dell’Ovale Blu ha depositato presso l’Ufficio Brevetti statunitense un brevetto che permette la ricarica di più veicoli contemporaneamente alla stessa colonnina: l’idea parte dal “vehicle to load” (V2L) già visto anche su altri costruttori, che permette di usare l’auto elettrica come generatore, e combina la possibilità di una ricarica bidirezionale.

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COME FUNZIONA Il brevetto ipotizza che i prossimi veicoli elettrici Ford dispongano di due prese, una per la corrente in ingresso e una per la corrente in uscita (o alternativamente con uno splitter per la presa già disponibile). Una volta collegato il primo veicolo alla colonnina, gli altri possono attaccarsi all’auto e sfruttarla come “prolunga” per caricare le proprie batterie. Le politiche di ricarica possono prevedere una distribuzione equa della carica tra tutti i veicoli connessi, oppure privilegiare il primo collegato (e ricaricare i successivi solo quando il primo raggiunge una certa percentuale di carica) oppure ancora lasciare all’utente della prima auto di decidere quanto destinare a chi si collega alla sua auto in un secondo momento.

I CONTRO Per quanto affascinante, gli aspetti negativi di questa tecnologia non sono pochi: innanzitutto, chi paga la ricarica delle auto collegate in un secondo momento? I rispettivi padroni, uno si augura, ma il sistema dev’essere ben rodato. O ancora, pensando a dove sono spesso posizionate le colonnine oggigiorno, se chi arriva dopo parcheggia l’auto male e blocca l’uscita all’auto del primo arrivato? E se l’auto collegata alla colonnina deve andarsene prima cosa fa? Stacca le altre e le lascia lì col cavo penzoloni? I loro proprietari riceveranno probabilmente una notifica: cosa dovrebbero fare, a quel punto? Lasciare ciò che stanno facendo, correre alla colonnina e spostare l’auto in modo che il cavo arrivi fino alla presa? Dal punto di vista tecnico, la batteria del primo arrivato rischia di surriscaldarsi se continua a prendere corrente una volta piena, e quindi di rovinarsi: come minimo serve un meccanismo che bypassi questa ipotesi, ma richiede ulteriore hardware, cablaggi, e quindi costi.

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I PRO Il primo vantaggio che viene in mente è il non dover più imprecare quando si trova una colonnina occupata, perché ci si potrebbe teoricamente collegare all’auto arrivata prima di noi. La soluzione sembra particolarmente comoda e utile per le flotte e i concessionari, che hanno necessità di caricare più auto contemporaneamente, e potrebbero farlo riducendo i costi di infrastruttura e colonnine. In misura minore, potrebbe aiutare le famiglie che possiedono più auto elettriche ma hanno una sola wallbox, ma lo scenario appare al momento abbastanza fantascientifico, almeno in Italia.


Pubblicato da Claudio Todeschini, 16/02/2023
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