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Jannarelly Design-1: un'auto con l'anima


Avatar Redazionale , il 17/12/15

8 anni fa - Design anni '60 e materiali del 21° secolo

Jannarelly Design-1 propone un design retro e tecnologia moderna

UN’AUTO CON L’ANIMA Questa è una notizia che forse farà felici i più assidui frequentatori di musei dell’automobile e di centri restauro e che, se non in garage perlomeno nei sogni, coltivano ancora la passione del design d’altri tempi, non ancora schiavo del consumismo feroce. A questi tenaci sognatori si sono rivolti Anthony Jannarelly, designer di W Motors Supercars, e Frederic Juillot, proprietario di un’importante azienda specializzata nella produzione di componenti in carbonio: i due talenti si sono ispirati alle auto degli anni ’60 per produrre la Jannarelly Design-1, che hanno definito, non senza ragioni, “a car with a soul”. Linee vintage, meccanica essenziale, materiali ultramoderni come vetroresina e fibra di carbonio: il risultato è una vera opera d’arte che lascia ampio spazio alla personalizzazione.

BELLEZZA AL NATURALE Tante le ispirazioni di Jannarelly e Juillot, dai restauri creativi dell’angloamericano Magnus Walker alla collezione d’epoca del conduttore televisivo statunitense Jay Leno. Ma il vero spirito guida dei due francesi è nientemeno Ferdinand Porsche, con la sua famosa massima “Non riuscivo a trovare l’auto sportiva dei miei sogni, quindi me la sono costruita da solo”. Un concetto che la coppia di creativi ha interpretato con un no deciso alle artificiosità del design automobilistico moderno: il disegno deve scaturire dalla meccanica, esserne una naturale continuazione, come negli umani la pelle e i tessuti lo sono delle ossa. Niente ritocchini, spigoli che sanno troppo di chirurghi estetici e diete ferree, ma solo il corpo naturale, modellato con femminea eleganza.

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A OGNUNO LA SUA La tecnologia non deve invadere, la sua presenza discreta offre quelle comodità che ci si aspettano da un’auto del XXI secolo, ma senza che ciò infranga la sottile illusione di viaggiare su una vettura di altri tempi. Un legame di puro piacere estetico che non manca di sfaccettature narcisistiche, perché la Jannarelly non è solo un oggetto in grado di rapirci i sensi con la sua bellezza, ma anche uno specchio di noi stessi. Questa nostalgica sportiva non si propone infatti come qualcosa di fatto e finito in sé, ma come una fine materia plasmabile, indossabile come una maschera che si adatta perfettamente ai nostri lineamenti, intesi sì come volto, ma anche come le mille sfaccettature che compongono la nostra anima. Ciò che offre di davvero innovativo la Jannarelly è la possibilità di giocare con le sue parti (parabrezza, codone, tetto, elementi aerodinamici), scegliendole e combinandole come se fossero pezzi di LEGO, fino a creare qualcosa che rispecchi davvero la tua personalità – un’auto che non è solo tua, ma è anche te. E dopo tutto lo sforzo immaginativo, l’attenzione, la cura, il tempo profusi nell’immaginare quest’auto, il legame che si creerà con lei sarà emozionalmente duraturo, intenso. Niente a che vedere con il rapporto servo-padrone che riserviamo ai pezzi di ferraglia che ogni giorno ci fanno il piacere di accompagnarci a lavoro.

LE PRESTAZIONI CONTANO Non si vive di solo spirito, però, e anche la performance, oltre all’occhio, vuole la sua parte: la Design-1 è spinta da un V6 DOHC con 24 valvole a trazione posteriore, incastonato in uno chassis di alluminio. Gli ultimi tocchi al prototipo di questa roadster due posti verranno aggiunti a breve, giusto in tempo per la presentazione a Dubai programmata per febbraio. Sebbene gli Emirati Arabi siano attualmente il mercato più probabile per la prima Jannarelly della storia, i due francesi progettano di distribuirla in un futuro prossimo anche in Europa e negli Stati Uniti, insieme a una linea esclusiva di oggetti di design ispirati al mondo dell’automobile.


Pubblicato da Francesca Mondani, 17/12/2015
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