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Incentivi auto 2022

Incentivi auto 2022, le critiche di UNRAE al Governo


Avatar di Claudio Todeschini , il 08/04/22

2 anni fa - Ecoincentivi per l’auto 2022, la reazione di Unrae sulle misure del Governo

Ecoincentivi per l’auto 2022, la reazione di Unrae sulle misure del Governo
Dura presa di posizione dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri circa le misure decise dal Governo per rilanciare il settore auto

Sono stati approvati ieri gli incentivi auto 2022, di cui si attende ancora l’entrata in vigore effettiva, ma non mancano già le prime risposte a caldo, tra cui quella di UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, che si dice particolarmente critica nei confronti delle misure varate dal Governo Draghi.

DUE NOTE POSITIVE Il primo elemento positivo della manovra sottolineato da UNRAE è l’orizzonte temporale degli incentivi, che dureranno tre anni, un tempo necessario per dare il via a una reale trasformazione di lungo periodo. Ancora, l’associazione di categoria accoglie con favore l’introduzione di un sostegno all’acquisto dei veicoli commerciali leggeri elettrici, ancorché vincolati alla rottamazione.

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TANTI RITARDI La prima critica di UNRAE è sui ritardi accumulati dal Governo per l’introduzione degli ecobonus 2022: attesi già da fine anno con la Legge di Bilancio, sono stati continuamente rinviati e posticipati, con l’unico risultato di rallentare ancor di più un mercato in grande difficoltà. Fino a oggi sono state 109.000 vetture immatricolate in meno rispetto allo stesso periodo del 2021, che già era di quasi 90.000 unità sotto il livello pre-Covid. A questo si aggiunge che l’effettiva entrata in vigore del Decreto potrebbe richiedere alcune settimane (probabilmente non prima di maggio), un ritardo che rischia di portare ben pochi risultati sulle vendite per l’anno in corso.

NIENTE AZIENDE La seconda, grande critica mossa da UNRAE riguarda la decisione di escludere tutte le persone giuridiche - con la sola eccezione di chi opera nel car sharing - dagli incentivi, tagliando fuori tutto il noleggio (compreso quello a privati) e i veicoli aziendali. “Un grave errore strategico”, sottolinea UNRAE nel suo comunicato, “che avrà inevitabili conseguenze negative, rallentando il processo della transizione energetica. Vengono, infatti, penalizzati proprio i canali che negli ultimi anni hanno garantito maggiormente l’acquisto di veicoli a zero e a basse emissioni e un più celere ricambio del parco circolante”.

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PREZZI TROPPO BASSI Pesa inoltre sull’efficacia di questi incentivi la consistente riduzione dei tetti ai prezzi di listino delle auto elettriche che possono beneficiare degli incentivi (il cosiddetto price cap), da 50.000 euro della prima tornata a 35.000 euro. Trovate qui l’elenco completo delle BEV che possono accedere agli incentivi. “Una scelta opinabile”, dice UNRAE, “non omogenea rispetto alle altre fasce di emissione, che tra l’altro non apporta alcun vantaggio complessivo al mercato. L’unico effetto appare quello di orientare la domanda sull’acquisto di alcuni brand specifici con un’inevitabile distorsione della concorrenza. Vengono infatti penalizzati molti player del mercato, in particolare quelli esteri, e viene ridotta la possibilità di scelta da parte dei consumatori”. Una decisione che potrebbe paradossalmente giocare a sfavore della filiera italiana, che fornisce alle case estere molte componenti per le auto elettriche.

Vendite auto Vendite auto

IL NODO CONTRATTI Da ultimo, UNRAE lamenta il mantenimento dei termini che intercorrono dalla prenotazione del bonus all’immatricolazione del veicolo, rimasti a 180 giorni e non portati a 360 come richiesto da più parti. Una scelta che “non tiene conto della crisi dei semiconduttori e dei ritardi nella produzione causati anche dal conflitto bellico in Ucraina”. Perché se i tempi medi di consegna di un’auto sono ormai di 8/10 mesi, il rischio è di veder sfumare l’incentivo per la scadenza dei 180 giorni. Una vera beffa.

VEDREMO NEL 2023 Il Governo è al corrente di tutte queste obiezioni, e UNRAE si auspica che già dal prossimo anno l’esecutivo “riveda lo schema incentivante adottato, così da traghettare con pragmatismo ed equità il nostro Paese verso la nuova mobilità a zero emissioni”.


Pubblicato da Claudio Todeschini, 08/04/2022
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