Logo MotorBox
Caro benzina

Caos benzina, le ultime decisioni del Governo: scontro sulle accise


Avatar di Claudio Todeschini , il 11/01/23

1 anno fa - Benzina, le ultime decisioni del governo: bonus benzina, prezzi trasparenti

Benzina, le ultime decisioni del governo: bonus benzina, prezzi trasparenti
Lotta alla speculazione dei distributori, prezzi più trasparenti, ma nessuna riduzione sulle accise. Rinnovato il bonus benzina per i dipendenti

La rimozione dello sconto sulle accise (introdotto dal governo Draghi per calmierare i rincari legati alla guerra in Ucraina) ha portato, dallo scorso primo gennaio, a un’impennata dei prezzi di benzina e gasolio. Diversi esponenti del Governo, tra cui il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il Ministro dell’Ambiente Fratin, si sono affrettati a ribadire che l’aumento del costo del carburante è dovuto principalmente alla speculazione dei distributori e delle case petrolifere, anche se - dati alla mano - i rialzi sono dovuti esclusivamente all’aumento delle accise.

Aumenti carburanti 2022: l'IVA si paga anche sulle accise, una tassa sulla tassa Aumenti carburanti 2022: l'IVA si paga anche sulle accise, una tassa sulla tassa

COSTI DIVERSI Anche le ampie oscillazioni tra i prezzi alla pompa dei diversi distributori non sono una novità: a parte il differente costo di trasporto del carburante nelle diverse zone d’Italia, il mercato è stato liberalizzato da diversi anni, le pompe cosiddette “bianche” applicano prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli dei distributori con “marchio”, e in autostrada i carburanti costano storicamente di più perché i benzinai pagano un canone al gestore dell’autostrada, che viene riversato sul consumatore.

IL DECRETO LEGGE Nel Consiglio dei Ministri di martedì sera è stato approvato un nuovo decreto legge che non interviene sulle accise, ma contiene misure di trasparenza volte a contrastare le presunte speculazioni sui prezzi da parte dei distributori. In particolare, il decreto prevede che ogni distributore debba esporre “con specifica evidenza” (senza ulteriori dettagli) il prezzo medio nazionale, accanto a quello praticato. Il prezzo sarà calcolato e pubblicato quotidianamente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (prima era una rilevazione settimanale). In questo modo, dice il Governo, gli automobilisti potranno verificare se c’è stata davvero una speculazione da parte del singolo distributore di benzina sul prezzo nazionale. 

VEDI ANCHE



CONTROLLI E SANZIONI Qualora il gestore non rispetti questo nuovo obbligo, il governo prevede un rafforzamento delle sanzioni (non meglio specificato), aggiungendo che in caso di recidiva è prevista la sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni. Per questi controlli verranno “rafforzati i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust”, oltre a migliorare la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza. Sarà inoltre istituita una apposita “Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi”. Non sono stati forniti dettagli in merito a queste misure.

E IN AUTOSTRADA? Alcune fonti rivelano che tra le misure del decreto potrebbe esserci anche un possibile tetto al prezzo dei carburanti in autostrada, che non dovrebbe superare una determinata percentuale - non ancora stabilita - rispetto al prezzo medio nazionale. Nella nota diffusa ieri sera dal Consiglio dei Ministri non si è però fatta menzione di questo provvedimento, che non sappiamo quindi se sarà realmente inserita o meno nel decreto.

POLEMICHE IN ARRIVO Le decisioni del governo hanno portato a una immediata risposta da parte della categoria dei gestori dei distributori, che respingono al mittente le accuse di speculazione sui prezzi. Possiamo aspettarci qualche frizione nei prossimi giorni, se non addirittura qualche sciopero.

BONUS BENZINA All’interno del decreto legge è stata inoltre prorogata una misura già in essere, quella dei cosiddetti “buoni benzina”, elargiti dalle aziende private ai dipendenti sotto forma di benefit non tassato (come i buoni pasto, per intenderci). Il bonus benzina può arrivare al valore massimo di 200 euro per ogni dipendente, e non contribuirà a formare il reddito; le aziende non sono obbligate a erogarlo, e dovranno dichiararlo come fringe benefit, su cui pagano meno tasse.


Pubblicato da Claudio Todeschini, 11/01/2023
Tags
Vedi anche