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Aiuti alla guida

Gli aiuti alla guida? Funzionano, ma c’è ancora tanto lavoro da fare


Avatar di Claudio Todeschini , il 10/08/20

3 anni fa - ADAS: funzionano? Come? I risultati di uno studio USA

ADAS: funzionano? Come? I risultati di uno studio USA
Un nuovo studio sugli ADAS rivela che non sempre funzionano. Anche per le condizioni delle strade su cui operano. I risultati

ADAS DA MIGLIORARE Un nuovo studio di AAA (American Automobile Association), la più importante associazione statunitense a tutela degli automobilisti, ha scoperto che gli aiuti alla guida - ormai presenti su molte vetture - sono lungi dall’essere perfetti, e che l’intervento umano è sempre un fattore cruciale nella sicurezza di chi guida e dei passeggeri

SEIMILA KM DI TEST Un risultato che non stupisce affatto, intendiamoci: lo studio però ha analizzato il comportamento dei sistemi automatici di assistenza alla guida (i cosiddetti ADAS) percorrendo la bellezza di 4.000 miglia, pari a quasi 6.500 km, durante i quali si è verificato qualche problema, piccolo o grande, ogni 8 miglia, ossia ogni 13 km.

ADAS: la Telluride nel test di ripartenza in colonna ADAS: la Telluride nel test di ripartenza in colonna

BMW, FORD E SUBARU Per lo studio sono stati utilizzati i modelli più recenti di diverse automobili, tra cui una BMW X7, una Cadillac CT6, una Ford Edge, una Kia Telluride e una Subaru Outback. Tutti erano equipaggiati con tecnologie di guida semi-autonoma, dal Super Cruise di Cadillac all’Highway Driving Assist di Telluride.

PROBLEMI NEL MANTENIMENTO DI CORSIA La maggior parte dei problemi rilevati (il 73%) si è verificata nel sistema di mantenimento della corsia di marcia: se in generale le auto non hanno avuto grandi problemi a rimanere nella corsia di marcia, i sistemi si sono rivelati molto poco efficaci laddove le condizioni della strada e quelle della segnaletica orizzontale non sono ottimali. Anche qui, la cosa non dovrebbe sorprendere più che tanto: se le telecamere sono preposte a seguire la segnaletica, ma quest’ultima lascia a desiderare, è piuttosto prevedibile che il sistema funzioni male. In generale, però, lo studio ha rilevato anche numerosi casi in cui le auto si sono avvicinate troppo a quelle nella corsia accanto o al guard rail, imponendo una correzione manuale da parte del conducente.

ADAS: i test sul mantenimento di corsia ADAS: i test sul mantenimento di corsia

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MALE IN CASO DI INCIDENTE Tra gli altri problemi rilevati dallo studio, la presenza di veicoli in panne che bloccavano parzialmente una corsia di marcia. La BMW X7 ha colpito il veicolo fermo (non un mezzo vero e proprio, ma un “manichino” a forma di automobile) due volte su tre. In un’occasione non l’ha proprio visto, centrandolo a cinquanta km/h. Nel secondo caso l’ha visto “tardi”, rallentando quantomeno la velocità all’impatto. La Telluride ha sempre colpito l’auto ferma, ma rallentando ogni volta. La Outback è quella che si è comportata meglio, provocando l’incidente solo una volta su tre, e con una velocità sensibilmente ridotta (23 km/h). In generale, le auto hanno colpito il veicolo fermo a metà corsia due volte su tre, ma con velocità più bassa rispetto a quella impostata. Anche se l’evenienza è tutt’altro che remota, va comunque detto che nessuno dei sistemi di guida semi-autonoma prevede formalmente il riconoscimento di un veicolo che blocca parzialmente una corsia di marcia.

ADAS: la Telluride nel test (fallito) di frenata con veicolo bloccato che occupa parzialmente la corsia ADAS: la Telluride nel test (fallito) di frenata con veicolo bloccato che occupa parzialmente la corsia

BENE L’ACC Molto meglio i risultati ottenuti nell’utilizzo del cruise control adattivo e il controllo degli stop e delle ripartenze automatiche nel traffico: nessuno dei veicoli impiegati nel test ha mai colpito quelli che li precedevano nelle simulazioni di incolonnamenti

LE DICHIARAZIONI Il responsabile dello studio di AAA, Greg Brannon, ha dichiarato che “con il numero di problemi che abbiamo verificato nelle nostre prove, non è chiaro come questi sistemi, così come sono strutturati al momento, possano davvero migliorare l’esperienza di guida. Nel lungo periodo, una brutta esperienza oggi con la tecnologia attuale potrebbe rendere poco appetibili per il grande pubblico i mezzi a guida autonoma che arriveranno in futuro”. 

ADAS: la Telluride nel test di frenata di emergenza ADAS: la Telluride nel test di frenata di emergenza

LA VOSTRA ESPERIENZA In generale, quindi, senza voler ribadire l'ovvio, gli aiuti alla guida possono dare una mano ma non possono mai sostituirsi al conducente e ai suoi riflessi: fondamentale, ogni volta che ci si mette alla guida, tenere sempre occhi e orecchie aperti, ed evitare ogni possibile distrazione, a prescindere dal livello tecnologico della propria auto. Qual è stata la vostra esperienza? Guidate, o avete guidato auto con sistemi di guida semi-autonoma? Come vi siete trovati?


Pubblicato da Claudio Todeschini, 10/08/2020
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