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Volkswagen e- Golf restyling: prova, dotazioni, prezzi


Avatar Redazionale, il 12/04/17

7 anni fa - La Volkswagen Golf elettrica si rinnova di poco nelle forme mentre nella meccanica compie un bel balzo in avanti

La Volkswagen Golf elettrica si rinnova di poco nelle forme mentre nella meccanica compie un bel balzo in avanti

ATTO SECONDO Sappiamo che entro il 2025 Volkswagen lancerà numerosi nuovi modelli ibridi ed elettrici e che alla base ci sarà la nuova piattaforma MEB, utilizzata per la concept I.D. vista al Salone di Parigi 2016. Per ora l’offensiva a batterie del colosso tedesco utilizza l’onnipresente pianale MQB in grado di ospitare motorizzazioni endotermiche, ibride ed elettriche. Differenti anime che si ritrovano nella famiglia della Volkswagen Golf che, col restyling del 2017, ha visto uscire rifatta nell’estetica e nella meccanica anche la e-Golf, ovvero la versione 100% elettrica della compatta tedesca.

CAMBIA POCO L’operazione di restyling estetico è minore e riprende quanto già visto sulle sorelle con motori endotermici: paraurti e luci (tutte full led) ridisegnati. E stop. All’interno della Volkwagen e-Golf sbarcano il monitor touch da 9,2” per gestire l’impianto di infotainment e l’Active Info Display, ovvero la strumentazione completamente digitale.

CAMBIA MOLTO Discorso differente invece per il motore che ora  ha 136 cv (+21) e 290 Nm di coppia. Numeri interessanti che portano la Golf elettrica ad accelerare da 0 a 100 km/h in 9,2” con uno spunto da sportiva di razza. Le magie dell’elettrico, con tutta la coppia disponibile fin da subito. Assieme alle prestazioni aumenta anche l’autonomia grazie a nuove batterie al litio che permettono di guidare per un massimo di 200 km. Mica pochi. Poi, una volta a secco, ci si bisogna attaccare alla corrente ed iniziano le rogne. Attraverso una normale linea elettrica un “pieno” avviene in 17 ore circa, mentre se si utilizza un wallbox le batterie della e-Golf si ricaricano al 100% in circa 10 ore. Solo attraverso una linea ad alta tensione le tempistiche si abbassano e permettono di ottenere l’80% della carica in 45 minuti. Come dire: non dovete avere fretta, oppure dovete pianificare a puntino i vostri spostamenti.

BLU ELETTRICO Il resto della Volkswagen e-Golf è in tutto e per tutto simile a quanto visto sulla classica versione con cilindri e pistoni, virato però sui toni del blu. È questo infatti il colore che si ritrova su numerosi particolari della Volkswagen Golf elettrica: sulla mascherina, nel logo, in abitacolo. Ora però andiamo al sodo e scopriamo assieme come ci si muove a emissioni zero made in Wolfsburg.

QUANTO MI COSTI? Listino alla mano scopriamo che il restyling della Golf elettrica parte da 39.250 euro. Un prezzo di certo non bassissimo ma che porta in dote una dotazione di serie particolarmente ricca: oltre alla dotazione tecnologica che vi ho raccontato qui sopra ci sono sistemi di assistenza alla guida come cruise control adattivo, frenata d’emergenza e tanto altro. 

CONTROLLO REMOTO Per fortuna il clima in quel di Maiorca, teatro della mia prova, è mite e il sole non picchia come un fabbro. L’avesse fatto avrei potuto evitare di sciogliermi in abitacolo attivando il climatizzatore da remoto utilizzando una comoda app.

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IL SILENZIO DELL’INNOCENTE Muoversi a emissioni zero ha sempre il suo fascino. Ci si sente in pace con l’ambiente che ci circonda e l’animo è leggero. Avvolti dal silenzio sulla e-Golf si avverte un lieve fruscio aerodinamico e il rotolamento degli pneumatici. Non fracasso e nemmeno rumore fastidioso, semplicemente sensazioni che giungono alle nostre orecchie e nulla più.

L’ASSETTO CHE SORPRENDE Prima di mettermi alla guida della Golf elettrica mi ero preparato spiritualmente a soffrire un po’ sui terreni sconnessi a causa di un assetto un po’ troppo rigido. Sorpresa: non è così. La e-Golf se ne infischia e viaggia morbida su ogni tipo di manto stradale e digerisce in un sol boccone anche i dossi più ardui. C’è poi che quando la si impegna in curva non si corica e rimane neutra. Occhio però a guidarla con troppo brio, perché qui invece gli accumulatori si fanno sentire con un’inerzia che ci porta un po’ fuori. La “colpa” è anche della coppia che entra subito, appena premiamo l’acceleratore. L’elettronica è pronta e dà un netto taglio all’esuberanza, forse anche un po’ troppo bruscamente, così da rimettere la Golf in carreggiata.

COME LE SORELLE Non fosse per l’assenza del rumore di un qualsivoglia motore quindi la e-Golf assomiglierebbe in tutto e per tutto alle sorelle endotermiche. La guida è quella che abbiamo imparato a conoscere negli anni, con comfort di marcia elevato e tanta qualità.

SI RIGENERA La leva del cambio è quella del DSG ma la Volkswagen Golf elettrica non ha un cambio doppia frizione bensì un monomarcia in stile barca: avanti, indietro, fermo. Muovendo a destra e a sinistra il cambio si può scegliere tra 3 differenti intensità della frenata rigenerativa. Come praticamente tutte le elettriche infatti anche la Golf ricarica le batterie durante decelerazioni e frenate. Se poi si vuole massimizzare la resa si porta il selettore in “B” e così si ha ottiene il massimo dalla frenata rigenerativa. Così in caso di discese particolarmente ripide si ha un effetto freno motore e le batterie vengono ricaricate.

ANSIA O NON ANSIA? Non so quanti chilometri facciate voi al giorno. Io personalmente ne percorro davvero pochi e giusto qualche weekend mi avventuro fuori città per una gita. Facendo i conti difficilmente supero i 100 km e nel mio caso quindi la VW e-Golf mi basterebbe e avanzerebbe. Certo, guidare un’elettrica richiede un po’ di esercizio ma allenare il piede destro non è per nulla complicato. Dopo pochi chilometri molti gesti vengono naturali, come ad esempio l’anticipare la frenata mollando l’acceleratore e lasciando che il sistema rallenti l’auto, ricaricando le batterie. Così facendo i 200 km di autonomia sono alla portata di tutti.


Pubblicato da Massimo Grassi, 12/04/2017
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