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Prova su strada

Subaru Legacy


Avatar Redazionale , il 01/08/01

22 anni fa -

L'ammiraglia delle wagon Subaru si rinnova e l'effetto estetico è quello di un lifting, con grandi occhi tirati da invisibili punti di saldatura.


LA NOVITA' È la prima differenza che si nota: davanti i fari sono più grandi e con l'anabbagliante sovrapposto all'abbagliante, dietro la fascia delle luci è più alta. Particolari che cambiano anche sulla Outback, la bella ibridona metà fuoristrada e metà wagon con un'altezza da terra minima da fuoristrada vera (19cm). Pochi altri dettagli la differenziano dalla vecchia serie e la Legacy resta la discreta wagon per chi non vuole cadere nelle maglie delle solite, scontate wagon tedesche.

EQUILIBRIO PERFETTO Subaru rimane fedele poi ai propri principi, con l'equilibrio dei pesi come filosofia progettuale ormai collaudata sulle strade di tutto il mondo e con tre campionati marche rally vinti. Un equilibrio dalla facile ricetta: motore boxer con quattro cilindri orizzontali per tenere il baricentro basso, trazione integrale permanente, simmetria nello schema della trasmissione, bilanciamento ottimale dei pesi e sospensioni confortevoli ma efficaci, con la novità delle sospensioni multilink posteriori.

STABILITA' ELETTRONICA Per rendere l'effetto calamita ancora più evidente la versione 2.5 GX con cambio automatico monta anche sospensioni autolivellanti e VDC. Con le sospensioni pneumatiche autolivellanti si mantiene l'assetto ottimale indipendentemente dal carico, oltre a poter alzare la carrozzeria fino a 4 centimetri premendo un tasto sul cruscotto per superare passaggi difficili (fino a 80 km/h). VDC è il sistema elettronico di controllo della stabilità made in Subaru (come è made in Subaru anche il sistema di antibloccaggio dei freni): quando si esagera la centralina provvede a tagliare l'alimentazione o a frenare una ruota per correggere la traiettoria.

DUE MOTORI con distribuzione a 4 valvole per cilindro: 2.000 da 92 kW (125CV) a 5600 giri e 184 Nm a soli 3600 giri oppure 2500 da 115 kW (165 CV) a 5600 giri e 223 Nm a 3600 giri. Il motore 2.500 è proposto, oltre che con cambio manuale, anche con cambio automatico, l'abbinamento che equipaggia anche la Outback.

DUE CAMBI, DUE TRAZIONI Il cambio manuale è abbinato a un riduttore Dual Range, con marce un poco più corte per accelerazioni più rapide e più spunto in salita, e a un differenziale centrale con giunto viscoso per controllare l’eventuale slittamento di un asse rispetto all’altro. Al cambio manuale è abbinato anche l'Hill Holder, un sistema che frena automaticamente quando ci si ferma in salita, sbloccando i freni quando si rilascia la frizione. Le versioni con cambio automatico a gestione elettronica distribuiscono la potenza tra i due assi grazie a frizioni multiple in bagno d’olio secondo uno schema molto simile a quello utilizzato dalla Impreza World Rally Car, plurivittoriosa nei rally del circuito mondiale.

ALL'INTERNO Queste sono le novità della nuova Legacy. All'interno, non cambia molto l'impostazione generale, essenziale come su quasi tutte le auto giapponesi, non adeguata per eleganza e prestigio alla classe della Legacy: la similradica vera plastica, poi, è davvero molto triste. L'abitacolo è accogliente, anche se chi sale dietro deve fare i conti con il montante posteriore molto inclinato che costringe a ingobbirsi un poco quando si entra. Il bagagliaio è da vera wagon, con 490 litri a disposizione, fino a 1.710 abbassando il sedile posteriore diviso al 60/40%.

TRE VERSIONI della Legacy: 2.0 PX per 42.550.000 lire, 2.5 GX manuale per 47.520.000 lire e 2.5 GX Automatica per 65.520.000. Per la Outback una versione unica da 59.940.000 lire. Abs, doppio airbag anteriore, barre sul tetto, sedile guida regolabile in altezza, specchi esterni a regolazione elettrica, 4 alzacristalli elettrici e chiusura centralizzata sono di serie per tutte. La 2.5 GX automatica e la Outback offrono in più airbag laterali, climatizzatore automatico (il climatizzatore manuale per le altre versioni costa 2.4 milioni), fascia inferiore del parabrezza riscaldabile, fendinebbia, cruise control, sospensioni autolivellanti, sedili anteriori e specchi riscaldabili, doppio tetto apribile a comando elettrico; per la 2.5 è di serie anche il sistema VDC, per la Outback l'interno in pelle e Alcantara.

AL VOLANTE L'interno un po' spartano delle Legacy è comunque accogliente e ben progettato. Ci si siede al volante e ci si trova subito a proprio agio, anche senza sfruttare le regolazioni del volante e del sedile. La visibilità, grazie al cofano spiovente e ai montanti sottili (le portiere non hanno la cornice superiore) è ottimo in ogni direzione e le dimensioni contenute (468x169cm; 472x174cm la Outback) soprattutto in larghezza (è più stretta di una Fiat Bravo) non imbarazzano mai nel traffico e sulle strade strette di montagna.

RELAX Il motore boxer frulla che è un piacere senza dar fastidio all'interno anche in velocità, con il suo tipico rumore che ricorda tanto le Porsche. Sulla carta i motori non sono eccezionali per potenza assoluta, ma su strada si rivelano rilassanti e molto disponibili ai bassi regimi, senza bisogno di essere frustati fino alla zona rossa del contagiri. Ottimo il connubio del 2.5 con il cambio automatico dal funzionamento dolce e senza strappi mentre i rapporti più corti del Dual Range sono un giochino per piloti molto nervosi, quelli che devono sentire il motore girare rapido per avere la sensazione di velocità: in realtà i rapporti più corti vanno utilizzati a seconda delle circostanze, per avere più spunto in salita o per avere più freno motore in discesa, ma nella guida normale i rapporti lunghi sono un ottimo compromesso che consente anche di contenere i consumi.

FACILE E ISTINTIVA La prima dote della Legacy, e delle Subaru in genere, è proprio la capacità di mettere a proprio agio chi guida e, di conseguenza, anche i passeggeri. Si guida rilassati grazie al motore elastico e alle straordinarie doti di tenuta di strada assicurate dalla trazione integrale permanente e dalla ottimale distribuzione dei pesi. La Legacy è sempre sincera, si guida d'istinto e si prevede sempre il rapporto tra causa ed effetto, cioè tra manovra e reazione. I limiti sono altissimi e per superarli bisogna davvero esagerare oltre ogni sano principio di guida. Lo schema Subaru, poi, è uno dei pochi sistemi a trazione integrale che avvisa sempre quando ci si avvicina ai limiti. Un sistema così ben progettato, con pesi così ben distribuiti che anche alzando la carrozzeria da terra di 7 centimetri (e non sono certo pochi) per ottenere i 19 centimetri di altezza minima da terra (come una vera fuoristrada) della Outback, la piacevolezza di guida e la sensazione di sicurezza non cambiano assolutamente.

BAGNATO COME ASCIUTTO Passare dalla strada pulita a quella innevata, trovarsi con le ruote di sinistra sull'asfalto e le due destre sulla neve, per la Legacy non fa differenza. Sulla neve si muove come se la strada fosse pulita e asciutta, soltanto gli esagerati possono trovarsi in situazioni pericolose. Il sistema VDC funziona molto bene, soprattutto in quelle situazioni in cui esagerare con il gas porta a una bella sbandata con la coda, peraltro facilmente controllabile con le Legacy senza VDC: in questo caso il VDC tiene la Legacy in traiettoria, molto gradualmente e senza togliere troppo e troppo bruscamente l'alimentazione. Se si esagera all'ingresso in curva, anche il VDC non riesce a evitare che la bella wagon tiri diritto.

ANCHE FUORISTRADA Con la Legacy non ci si ferma mai e con la Outback si possono affrontare percorsi di fuoristrada leggero grazie all'altezza da terra della carrozzeria che consente di superare ostacoli sporgenti senza pericoli per la meccanica. Una bella wagon quattro stagioni e multiuso. I consumi sono poi contenuti se si sfrutta l'elasticità del motore: superare il traguardo dei 10 km/litro non è facile, ma ci si avvicina molto anche con una guida veloce.

di M.A.Corniche
18 febbraio 1999


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001