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Prova su strada

Su strada con la Honda Jazz 7 Speed CVT


Avatar Redazionale , il 15/11/02

21 anni fa -

Vedi Formula 1. Cambio al volante, quindi, ma non è una novità. Numero marce: sette. Una rarità. E non poteva che arrivare da una Casa che di Circus qualcosa ne sa: Honda. Che sforna una scelta racing per la sua ultima creazione, la Jazz.

COM’È

Lei non cambia la faccia, quella da monovolumina ammiccante con la quale si è presentata lo scorso gennaio. Ben fatta, fuori e dentro. Cambia sotto, motore e trasmissione, appunto. Il primo è il quattro cilindri in linea i-DSI, di 1339 cc di cilindrata, a doppia accensione sequenziale – monoalbero a camme in testa, da 83 cavalli di potenza massima (61 kW) a 5700 giri e 119 Nm di coppia a 2800, con dei consumi che si attestano su 5,8 litri ogni 100 chilometri. Le prestazioni parlano di 12,3 secondi per toccare i cento e 160 orari di punta.

VARIAZIONE CONTINUA Ma è il cambio a meritare spazio. Si tratta del CVT (Continously Variable Transmission) che può essere utilizzato in tre modi: automatico a 7 marce, manuale a 7marce oppure a variazione continua. In CVT si possono utilizzare le opzioni riassunte di fianco alla leva, Parking, Neutral, Drive, Second, Low. "D" per non avere stress e consumare poco, "S" per avere accelerazioni più allegre, "L" per procedere lentamente ad esempio su strade di montagna.

NUMERO SETTE Schiacciando il tasto sul volante "7 Speed Mode" e niente altro, la Jazz fa la normale automatica, snocciolando i vari rapporti senza bisogno di ulteriori comandi. Gli ulteriori comandi sono invece necessari se si opta per la funzione manuale, intervenendo sui comandi sulle razze del volante. Sono reciproci i due tastoni cromati (si può usare o solo quello destro o solo quello sinistro, o entrambi), schiacciando il "+" (in alto) si passa alla marcia superiore, mentre con il "–" (in basso) si scala. Mentre per tornare al CVT è sufficiente premere di nuovo il tasto "7 Speed Mode".

SENZA STRAPPI Per gli assatanati di tecnica ecco la spiega. Il sistema CVT è costituito da una puleggia conduttrice e da una condotta, collegate da una cinghia in acciaio che trasmette la coppia all’ingranaggio finale della trasmissione. Un lato di ciascuna puleggia è fisso, mentre l’altro può muoversi idraulicamente verso l’interno o verso l’esterno, modificando il diametro in modo sincronizzato e ottenendo una variazione continua, appunto, del rapporto di marcia. Non ci sono quindi strappi, ma una sequenza uniforme e progressiva, con un occhio ai consumi in rapporto al tipo di fondo e alle prestazioni. Si dispone in pratica di uno spettro di rapporti più ampio rispetto a un normale automatico.

A CARO PREZZO La Jazz 1.4 "7 Speed CVT" sarà disponibile a partire dal prossimo gennaio a un prezzo di listino di 16.000 Euro chiavi in mano.

COME VA

Che la Jazz sia ben fatta, ben rifinita nell’abitacolo, non è una novità, non è questa la notizia. Ci si concentri sul cambio tutto nuovo. Comunque è ben fatta, con dettagli curati, consolle ordinata e gradevole, cruscottino con le sue cose a posto, volante a tre razze, chiusa parentesi. Partiamo, che ci sono tre macchine da provare in una.

CVT In variazione continua, just to start. L’ideale per "fare altro", nel senso che ci si può permettere di non concentrarsi in modo eccessivo nella guida. Capiamoci, nulla di pericoloso o irresponsabile: il fatto è che la Jazz scivola nel traffico di una Milano paralizzata da una noiosissima, perenne, pioggerella, smussando il più possibile lo stress da "Un giorno di ordinaria follia". I cambi di marcia non si sentono o comunque si sentono meno della rombosità, piuttosto spiccata quando crescono i regimi, della nippo.

D & S Lasciando in "D" si focalizza l’attenzione sui consumi e si bada a spostarsi, in tutta tranquillità, senza scossoni. Fluidi e lineari. Mettere in "S" è già sintomatico: del fatto di aver superato, comunque, una certa soglia di stress e pretendere uno spunto un po’ più deciso, per azzardare qualche sorpassino in città o schizzare al verde senza perdere nemmeno un secondo utile. Il motore arriva infatti ai regimi in cui si genera la massima potenza, mantenendola al progressivo aumentare del rapporto.

ZONA ROSSA La "L" è invece sinonimo di week-endino in montagna o strada particolarmente ripida e sdrucciolevole: si mantiene una marcia bassa con elevati regimi del motore, per privilegiare l’aderenza e portare a casa la carrozzeria – e il resto – senza sorprese.

NORMAL Schiacciando il tasto "7 Speed Mode" sul volante, si passa a un normale automatico. Il rischio è quello di essersi abituati troppo bene, causa CVT, e fare quelli che puntano il dito, sul fatto che sì, così si avverte il passaggio di marcia e se si decide si schiacciare un po’, il rapporto superiore entra al limite del rosso, con il 1.400 che sbraita un filo prima di prendere fiato. Anche il kick-down è accompagnato da una sequenza di decibel sopra la norma e gli 83 cavalli non regalano una risposta di quelle da appendere in bacheca. Insomma, non c’è motivo di usarla in automatico, si lasci in CVT o si passi al paragrafo sotto.

FORMULA UNO Basta intervenire sul comando +/– (con "7 Speed Mode" sempre azionato) per mettersi casco e tuta e fingere di avere a che fare con una Jordan o una Bar. Il numero di rapporti è quello, la modalità di funzionamento è simile, per le prestazioni c’è qualcosina di differente. Ma lui, il cambio sequenziale, lascia stupiti: appare anzi sprecato, ci sentiamo di dire, per la risposta che il 4 cilindri forgiato per la Jazz può offrire.

TOYS CAR Perché è assolutamente diretto e veloce: click e la marcia superiore arriva in un batter di ciglia, click e si scala, con annesso freno motore, vero. Un giocattolo. Con il display che arriva a "5" e va avanti, arriva a "6" e va avanti. Arriva a "7" e ci si sente Fisichella in vacanza. Divertente.


Pubblicato da Ronny Mengo, 15/11/2002
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