Logo MotorBox
news

Nissan Primera 5p 1.9 dCi


Avatar Redazionale , il 21/04/03

21 anni fa -

La Primera mette su un bel sederone e colpisce nel segno. Così vuole la Scuola parigina, zona Billancourt, che nobilitando il posteriore porta nuova vitalità a tutta la linea. Sembra che funzioni. Con la cinque porte debutta anche un nuovo motore diesel, anch'esso di discendenze francesi.

COM’E’ E’ la terza della famiglia, quella di mezzo tra la berlina e la station, con il posteriore più pronunciato e un bel portellone per accogliere di tutto. Il resto è già noto: qualità delle finiture, spazio e prestazioni brillanti. Il tutto con eleganza, ma senza dare troppo nell’occhio.

PASSAPAROLA E’ la classica auto per la quale vale il detto: “chi ce l’ha lo sa”. Di quelle che si affermano con il passaparola, che magari non noti al primo sguardo ma che ti conquista appena ne vieni a contatto. Solo allora ci si accorge della qualità che tocchi con mano, plastiche che gratificano l’occhio e invitano al tatto, comfort che ti avvolge quando ti siedi all’interno, dell’originalità di alcune soluzioni estetiche sia fuori sia nell’abitacolo, e, non ultimo, di un buon piacere di guida. Caratteristiche presenti tutte anche nell’ultima versione a cinque porte appena arrivata in Italia, forse la più riuscita dal punto di vista stilistico della famiglia, che comprende una berlina quattro porte e una station Wagon.  

SEDERONE Più coupé che berlina, la cinque porte ha una coda slanciata, spiovente, con un montante posteriore ampio dove due gruppi ottici di dimensioni insolite danno personalità all’insieme e definiscono i confini del portellone. Quest’ultimo, incernierato nel tetto, in corrispondenza dell’attaccatura del lunotto, si prolunga seguendo l’andamento della coda, fino al limite del paraurti posteriore. Un immenso "portale" che apre su un altrettanto consistente vano bagagli (ben 460 litri) in cui è possibile stipare di tutto. Ne consegue un bagagliaio di notevoli dimensioni, inferiore solo di poco a quello della versione station wagon, ma su una vettura di lunghezza inferiore, più adatta all’uso cittadino.

N-FORM All’interno si ritrova la stessa plancia delle sorelle già note, con la palpebra che protegge i tre strumenti circolari posti al centro della plancia, e l’innovativa consolle N-Form, che si sviluppa in orizzontale verso il pilota, come un tavolinetto su cui sono poggiati tutti i comandi. Tra strumenti e comandi si trova il display a colori del navigatore, dei comandi radio, e della telecamera posteriore; quest’ultima si accende ogni volta che si inserisce la retromarcia in modo da favorire le operazioni di parcheggio. Un comando sistemato sulla sinistra del volante a quattro razze permette di commutare le funzioni del computer di viaggio, senza staccare le mani dalla guida.

SIGLE Invariati anche i sistemi di sicurezza: la Primera offre di serie e su tutta la gamma 4 airbag, ABS con EBD e sistema di frenata assistita Nissan, mentre a richiesta è ora disponibile il Controllo Elettronico della Stabilità e della Trazione (ESP) in abbinamento ai fari allo Xeno.

VIVA VOCE Tra le novità anche un alloggiamento integrato per il telefonino, compatibile con molti dei telefoni cellulari sul mercato. E’ sufficiente inserire il proprio cellulare per trasformarlo automaticamente in una unità in viva voce. Il sistema integra un’antenna esterna, che migliora la ricezione e consente di ricaricare il telefono. Con questa novità, si può anche consultare la propria rubrica del telefono, richiamare l’ultimo numero composto, accedere ai messaggi vocali e leggere i messaggini senza dover toccare l’apparecchio. Tutte le funzioni del telefono possono essere visualizzate sullo schermo centrale e sono accessibili dal sistema N-Form.

LAST BUT NOT LEAST Con la cinque porte debutta anche un diesel 1.9 dCi di nuova concezione, un quattro cilindri di derivazione Renault, partner di Nissan, che si inserisce in una fascia di mercato molto attraente dal punto di vista dei numeri.

COMMON RAIL Il 1.9 litri dCi altri non è che un turbodiesel con intercooler in grado di sviluppare 120cv (88kW) di potenza e una sostanziosa coppia di 270Nm a partire dai 2.000g/min. L’iniezione diretta è dotata di tecnologia common rail Bosch con EGR (ricircolo dei gas di scarico) e catalizzatore. Il cambio resta il collaudato sei marce più retro, adottato sulle nuove vetture del Gruppo francese.

PRESTAZIONI La scheda tecnica riporta cifre di rispetto, con una velocità massima di 195km/h e un tempo di 10,8 secondi nel 0-100km/h. I consumi medi sarebbero nell’ordine di 5,7 l/100km (ovvero 17,5 km per litro) nel ciclo combinato. Competitivo sulla carta anche il costo d’esercizio, grazie all’ampliamento degli intervalli di manutenzione, da effettuarsi ora ogni 30.000km.

PREZZI Tre le versioni: Visia, quella di ingresso, con climatizzatore automatico e lettore CD); Acenta, con in più kit telefono, retrocamera, display a colori, tergi con sensore pioggia, cerchi in lega computer di bordo e comandi audio al volante; Tekna, con interni in pelle, navigatore satellitare e cerchi in lega da 17". Prezzi rispettivamente di 21.400 euro (Visia); 22.900 (Acenta); 25.900 (Tekna). 

COME VA Cinque porte: immagine di famiglia, con pargoli al seguito e bagagli stivati alla bene e meglio nella voragine posteriore. Ma anche tratti da coupé che richiamano viaggi veloci, guida brillante. Fastback la chiamano gli inglesi, non a caso. E fast la cinque porte lo è a sufficienza. Anche con questo nuovo diesel.

SEI MARCE Il 1.9 dCi promette subito quanto una prima occhiata alla scheda tecnica lasciava intuire. Tutti quei Nm a 2000 giri sono una bella coppia sulla carta, ma anche nella pratica si sentono tutti. Un colpo all’acceleratore e la Primera scatta subito promettendo brillantezza. E così si comporta. Prende subito giri e sale con progressione lineare, aiutata da un cambio con sei marce dosate per una guida vivace, con le prime due piuttosto corte per salire subito di giri, una terza lunga per la guida nel traffico senza dover continuamente giocare con la leva del cambio, quarta e quinta per gli allunghi e una sesta per la guida in autostrada.

INNATURALE Con quest’ultima sono sufficienti poco più di duemila giri per rientrare appena nei limiti del Codice e avere la Primera sempre pronta a scattare quando serve. Non prima comunque di averci preso un po’ la mano: per inserire la sesta bisogna proprio volerlo, impegnandosi in un’operazione innaturale quando si è in movimento, come se si dovesse inserire la retromarcia. La sesta è infatti tutta a destra verso il posteriore, dove in genere c’è la retromarcia, e per inserirla si deve spingere la leva con una certa forza. In caso contrario il cambio si incanala direttamente nella quarta marcia. La retro invece è a sinistra in avanti, ma per evitare errori, entra solo azionando contemporaneamente l’anello della frizione sotto il pomello.

PIU’ FORTE PAPA’ Con famiglia al seguito non si dovrebbe, ma da soli, volendo, ci si può anche impegnare in una guida più corsaiola, soprattutto se la strada lo permette. Come, per esempio, sulle splendide stradine a sud di Siena, teatro di prova della cinque porte. Strade tortuose immerse in un panorama da cartolina, in assenza quasi totale di traffico, addirittura con tratti di sterrato, dove alle doti di scatto del 1.9 dCi si può apprezzare anche una tenuta di strada che dà sicurezza e invita a osare.

ESAGERIAMO L’assetto è sufficientemente rigido, comunque adatto a mantenere la Primera con i “piedi” ben saldi a terra, e i freni più che adeguati alla bisogna. Anche ad andatura sostenuta la vettura resta stabile, ben aiutata in questo dal controllo elettronico della stabilità e della trazione (ESP) che i piloti più esperti potranno escludere quando vorranno lasciarsi andare un po’.

MASOCHISTI Di scuola francese (sempre Renault) anche quella strana, masochistica tendenza a volersi complicare la vita con l’abuso dell'elettronica per qualsiasi cosa. Bene quando viene in aiuto a pilota e passeggeri (notevole il navigatore satellitare con la funzione “Birdview”, con le mappe viste dall’alto, come dalla cabina di un aereo in volo, quindi con un’ampia visuale; o la telecamera che riprende lo spazio retrostante per aiutare le operazioni di parcheggio) ma che si debba mettere a rischio la propria autostima perché si fatica a capire come funziona l’autoradio è forse un po’ troppo.

INVERSIONI Una maggiore insonorizzazione del motore (rumoroso come quasi tutti i diesel) aumenterebbe ulteriormente il comfort di guida, già di ottimo livello, mentre sarà più difficile intervenire sul raggio di sterzata (11,18 metri dice la scheda tecnica), troppo ampio nel caso si debbano affrontare tornantini o effettuare inversioni di rotta su strade a due corsie. 


Pubblicato da Gilberto Milano, 21/04/2003
Gallery
Vedi anche