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Prova su strada

BMW X3


Avatar Redazionale , il 03/11/03

20 anni fa -

Sembra proprio che prima o poi un SUV ce l'avremo tutti. O, per lo meno, così si auspicano le Case di mezzo mondo, che ampliano il ventaglio di offerta con un ritmo quasi frenetico. Vedi BMW, che dopo la X5 si appresta a difendere il terreno conquistato con l'aiuto della sorella minore, l'X3, appunto. Chic, ma con i piedi per terra.

COM’E’ Il tentativo di Chris Bangle, il controverso capo del design BMW, di differenziare maggiormente la gamma di modelli che fino a non molto tempo fa seguiva la filosofia di "un Bratwurst, tre misure" (una salsiccia tre misure) sembra riuscito solo in parte: la neonata 4x4 è, effettivamente, diversa in molti dettagli dalla sorella maggiore, ma non si può negare una matrice comune nelle proporzioni. In effetti, è riconoscibile da subito come una BMW, per esempio con il cofano lungo e basso rispetto agli standard della categoria, e quella sorta di atteggiamento aggressivo diverso, per esempio, dall’aplomb della concorrenza inglese o giapponese.

RIVOLTE

L’insieme è piacevole, ma con una leggerissima sensazione di scarsa omogeneità complessiva, di una certa incompiutezza che tutti quei dettagli insieme contribuiscono a creare. Certo, forse non si assisterà ai sollevamenti popolari ai quali abbiamo assistito in occasione del lancio della serie 7, che a molti proprio non andava giù, ma a forti contrapposizioni sì. I gusti son gusti, d’altra parte: se fosse una donna, qualcuno direbbe che "è un tipo"…

MIAO

Prendiamo il frontale, per esempio: di sicuro i designer non vogliono rinunciare al primato dei "fari più strambi della categoria", appannaggio della Casa bavarese da qualche anno. Le frecce sporgono dalla sagoma del vetro trasparente, ricordando uno sguardo in qualche modo "felino"; doppia griglia come di consueto, e paraurti massiccio, che sembra favorire l’utilizzo in fuoristrada, al pari di angoli di attacco e di uscita davvero favorevoli.

DOWNHILL

Ma, certo, l’utilizzo al di là dei confini dell’asfalto non era tra le priorità del team di progettazione. Non è un mistero che gli acquirenti di questo tipo di autoveicoli saranno più contenti di sapere che il loro giocattolino può montare cerchi sportivi da 18 pollici in alternativa ai già grandi da diciassette, piuttosto che godere dei servigi dell’Hill Descent Control, che consente di percorrere tratti molto pendenti in discesa a bassa velocità, senza bisogno di toccare i freni. Come delle ridotte virtuali (ottenute sfruttando l’ABS), che funzionano, appunto, solo in discesa.

MOTOR

Per le salite, o per la corsa in ufficio, ci pensano tre bei sei cilindri in linea: un duemilacinque a benzina da 192 cavalli e due tremila, uno dei quali turbodiesel common rail (204 CV, il benzina ne ha 231), sui quali non c’è bisogno di dilungarsi, per l’ottima reputazione di cui godono i propulsori di Monaco. Quindi, prestazioni più che adeguate alla maggior parte delle situazioni, anche senza arrivare, per il momento, ai motoroni dell’"Icsfaiv"; silenziosità e bassi consumi sono i consueti, soprattutto per la versione diesel, che da noi sarà senz’altro la più venduta.

X3, XDRIVE

Attraverso cambi a sei o cinque marce (l’automatico Steptronic) la potenza giunge alle ruote dove, a tenere sotto controllo la situazione se lo spavaldo guidatore si fa prendere troppo la mano, ci pensa il sistema di trazione integrale permanente Xdrive, ovviamente a controllo elettronico, ovviamente aiutata del controllo della stabilità, ovviamente perfetta per raggiungere lo chalet del vicino.

IN FONDO

Dove, parcheggiata, risalta la fiancata: bella filante, con una doppia piega nella lamiera tra i finestrini e le maniglie che alleggerisce ulteriormente l’impatto visivo, e la terza luce rastremata, là in fondo, che giureremmo di avere visto già da qualche parte. Dietro, altre luci "intarsiate", come da copione, e uno spoilerino sul lunotto che aiuta la bella bavarese a scivolare nell’aria con la dolcezza che si richiede ad una signora di gran classe.

INSIDER

Dentro, inappuntabile esecuzione dei mastri arredatori bavaresi: lusso composto senza ostentazioni, materiali pregiati ed ergonomia ai massimi livelli. La plancia si sviluppa in orizzontale, l’abitacolo in verticale. Lo spazio non dovrebbe quindi mancare per moglie e figli (valige ce ne stanno fino a 480 litri), o per la bici e le mazze da golf, o per la pelliccia e il cane. A voi la scelta: i prezzi partono da quarantatremila euro, non certo popolari. Ma saranno in tanti a volerla, ci scommettiamo.

COME VA

Abbiamo guidato la versione 3.0i, equipaggiata con cambio automatico. Da guidare è sicuramente una delle Suv più dinamiche e divertenti. La posizione di guida è elevata ma la posizione al volante ricorda da vicino quello delle berline di Monaco col volantino piccolo a tre razze. Il 6 cilindri 3 litri è silenzioso, progressivo e i 231 cavalli muovono la X3 con la giusta energia, fino oltre i 210 km/h dichiarati.


VAI COL MISTO Confortevole e veloce per i lunghi viaggi la X3 dà il meglio di sé sul misto (tallone d’achille di molte Suv) dove l’auto si corica pochissimo e l’inserimento in curva del muso è preciso, anche esagerando col gas. Il rollio è molto limitato. Sulle curve, complici anche i grossi cerchi da 18 (optional) e i pneumatici ribassati la X3 segue le traiettorie senza richiedere troppe correzioni.

SONO BRAVO, IO L’elettronica certamente aiuta molto: la trazione integrale con frizione a lamelle a controllo elettronico provvede a contrastare sottosterzo e sovrasterzo, modificando in tempo reale l’invio della coppia motrice fra ruote posteriori e anteriori: è una presenza quasi invisibile, non si avvertono bruschi tagli di potenza del DSC e ti sembra che il merito sia tutto tuo. Se si esagera la X3 tende a sottosterzare ma bisogna davvero correre tanto per metterla in crisi.

LIBERTA’

Il cambio automatico a 5 marce ha una taratura abbastanza sportiva; le cambiate sono pronte e veloci anche se sul misto è meglio. Se vuoi divertirti è meglio spostare la leva in manuale e sfruttare la funzione sequenziale per avere anche il giusto freno motore. In automatico, a volte il comando tende ad inserire la marcia più alta appena rilasci l’acceleratore, anche se stai entrando in una curva e magari sei in discesa.

OFF

Fuoristrada? Qui la trazione sorprende: malgrado i pneumatici stradali sul fango la X3 se la cava molto bene. Non ci sono marce ridotte, ma la coppia motore è tanta e l’elettronica supplisce alla mancanza di veri blocchi differenziali inviando anche tutta la coppia alla sola ruota con aderenza.

SALISCENDI

Sui forti pendii si può contare sull’HDC; il sistema elettronico rallenta le ruote monitorandone l’aderenza: una volta inserito premendo un pulsante sulla plancia, basta agire sui comandi sul volante per variare la velocità (max 25 km/h) che poi rimane costante senza toccare ne freno ne acceleratore: molto utile in discesa d’inverno sulle strade innevate.
Pubblicato da Simone Coggi, 03/11/2003
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