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Prova su strada

BMW 320 cd


Avatar Redazionale , il 16/01/04

20 anni fa -

Nuovo diesel per la Coupé bavarese, che dopo l'adrenalinico 330Cd, scende di cilindrata e va incontro a chi al piacere della guida guarda anche alla sostanza del portafogli.

COM’E’ Vista da fuori cambia solo nella scritta sul lato destro del posteriore. Certo, un due al posto del tre vuol dire molto, soprattutto in termini di carattere. C’è poco da fare, è la sorellina minore della BMW 330Cd, a cui regala due cilindri, un migliaio di cc, oltre 50 cavalli e una ottantina di Nm. Con in più il rischio concreto di finire tra la categoria dei “vorrei ma non posso” (nel dubbio la soluzione è una sola: togliere del tutto le scritte, tanto più che non costa nulla). 

GEMELLE L'immagine, quindi, non cambia: resta quella della bella Coupé di sempre, con la sua linea classica moderatamente sportiva, elegante e compatta, il cofano lungo, il parabrezza inclinato, il padiglione basso, l’aspetto filante del posteriore che si allarga e le ruote maggiorate su cerchi che possono essere anche da 18”.

ECONOMY CLASS? La differenza estetica vera con la 330Cd è all’interno, dove l’aspetto più “economico” della 320Cd si manifesta visivamente nella scelta dei tessuti, meno pregiati rispetto alla sorella maggiore, e nella dotazione di serie più “povera”. Mancano, per esempio, i comandi multifunzione sul volante (465 euro), non c'è la regolazione elettrica e la memoria per il sedile anteriore lato guida (1.300 euro), scompaiono il bracciolo anteriore (170 euro), il retrovisore interno autoanabbagliante (230 euro), i cerchi in lega da 17 con rispettivi pneumatici (1.000 euro) e l’antifurto con telecomando (460 euro).

MINIMALISTA In compenso il prezzo rispetto alla 330Cd è inferiore di 6.300 euro, partendo la BMW 320Cd da un listino base di 32.950 euro chiavi in mano. Restano di serie invece l’accesso comfort, con il vetro lato guida che scende completamente per favorire (appunto) l’accesso quando lo spazio disponibile è poco (la portiera è lunghissima), i sedili anatomici individuali, sia avanti sia dietro, gli alzacristalli elettrici e l’apertura a compasso posteriore elettrica, il condizionatore, l’autoradio Bmw e altro ancora.

SICUREZZA Cambia poco anche dal punto di vista della sicurezza: sono di serie i controlli elettronici di ultima generazione, come l’ASC+T (controllo automatico della stabilita e della trazione), CBC (controllo della frenata in curva) e il DSCIII (controllo dinamico della stabilità), in grado di tenere in strada anche il pilota più distratto. Optional è invece il sistema di luci adattive ALC (Adaptive Light Control), con i fari che ruotano all’unisono con il volante illuminando meglio la parte interna della curva (430 euro).

COMMON RAIL E veniamo al nuovo quattro cilindri, la vera novità. E’ anche lui frutto della nuova tecnologia Bmw in fatto di diesel common rail, leggi seconda generazione. I dati essenziali sono di ottimo livello nella sua categoria: 330 Nm di coppia massima già a 2000 giri, 150 cv di potenza massima (110 kW) a 4000 giri, 221 km/h di velocità massima, un tempo di accelerazione da zero a 100 km/h di soli 8,8 secondi.

NUMERI Valori che dicono di un motore con un carattere sportivo. Accompagnato da consumi piuttosto contenuti che fanno la differenza con la sorella maggiore: si va da un consumo minimo dichiarato dalla Casa di oltre 22 km/l nella guida in autostrada, ai quasi 13 km/l in città, ai 17,5 km/l di consumo medio. Numeri da utilitaria, ma su una vettura dal piglio sportivo e dal comfort superiore.

COME VA Ci si siede in basso, come doveroso con una coupé, con la portiera infinita che può provocare problemi nel saliscendi nei box più stretti e nei parcheggi cittadini. I sedili sono avvolgenti anche senza essere sportivi (optional) e il classico cruscotto Bmw davanti agli occhi, essenziale e pratico, trasmette certezze che sanno di qualità e prestazioni.

MADE IN BAVARIA I sedili sono quattro, con la possibilità di ospitare un quinto passeggero sullo strapuntino ricavato tra le due poltroncine posteriori. Il malcapitato viaggerà un po’ costretto, con le ginocchia alte per via del tunnel centrale, non certo comodamente. Dietro si sale e si scende con una discreta facilità: i sedili anteriori scorrono in avanti lasciando spazio anche a chi non è più molto agile.

ORECCHI Comfort di media superiore anche per gli orecchi, disturbati prevalentemente dal rumore di rotolamento delle gomme larghe, ma non dal quattro cilindri diesel, ben insonorizzato sotto il cofano, o da altri eventuali fruscii aerodinamici della Coupé.

SUPERCOPPIA Su strada l’elasticità del motore si apprezza subito, in città basta un filo di gas per viaggiare in scioltezza e un leggero tocco di acceleratore per scattare quando serve. La coppia massima è disponibile a 2000 giri, ma già a 1700 siamo al 96% del valore di ounta (320 Nm) e a soli 1500 giri è al 90%. Tradotto vuol dire che il rendimento del motore è praticamente al massimo subito dopo essersi messi in marcia. E rimane a quel livello fino ai 3500 giri, quando cioè si viaggia ad andature sostenute.

UN ELASTICO La 320Cd inizia subito a prendere giri e velocità offrendo soddisfazioni di guida degne del blasone BMW. In sesta, a 3000 giri, quindi ben lontani dalla zona rossa dei 4500, si viaggia sul filo dei 160 km/h. Non solo, la sesta può restare inserita in eterno purché non ci si fermi al semaforo. Fino a un minimo di 1800 giri infatti non ci si deve preoccupare di scalare.

MISTO E' MEGLIO Elasticità che si fa apprezzare come al solito nei percorsi misti, nelle strade tutte curve e controcurve di cui la campagna italiana è ricchissima. Sarà infatti difficile saper resistere alla tentazione di lasciare l’autostrada per godersi un po’ di guida genuina su qualche percorso alternativo.

OVERBOOST I rapporti un po’ ravvicinati nelle prime tre marce costringono a usare più spesso terza e quarta. Se però il problema è il braccio destro, costretto a giostrarsi tra le sei marce del cambio, c’è sempre disponibile a pagamento il sei marce robotizzato SMG di Casa, più veloce nelle cambiate grazie ai comandi sul volante o alla normale leva. In autostrada comunque la marcia in più si apprezza, anche se la sua è solo una funzione da overdrive. Si riduce il numero di giri del motore e di conseguenza ne guadagnano consumi e rumore interno.

AUTOCONTROLLO Distribuzione dei pesi, sospensioni, carreggiata larga e gomme maxi hanno come risultato un assetto che non crea mai problemi, tarato per poter concedere qualche libertà di guida, senza costringere i passeggeri a viaggiare sul duro. La tenuta è ottima e il controllo della vettura sempre pieno. Merito anche della trazione posteriore che consente di avere sempre un volante molto preciso e sensibile. I puristi, se vorranno, potranno disattivare il controllo di stabilità per godere meglio delle caratteristiche di telaio e di assetto della Coupé.

AUTONOMIA Resta il capitolo consumi da considerare. Che, come si è visto, è tutt’altro che superfluo. Per analizzarlo ci dobbiamo affidare all’elettronica, quella del computer di bordo della 320Cd. Al termine della nostra prova, un itinerario combinato di 587 chilometri, metà dei quali di curve e controcurve (da Piacenza a Rapallo) e l’altra metà di autostrada, il consumo complessivo è stato di 16,2 km/l, alla velocità media di 72,6 km/h. Che moltiplicati per i 63 litri di capacità del serbatoio fanno la bella cifra di 1020 chilometri di autonomia con un pieno di gasolio. Mica pochi.


Pubblicato da Gilberto Milano, 16/01/2004
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