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Prova su strada

Bmw Serie 3 2003 Coupé e Cabrio


Avatar Redazionale , il 07/03/03

21 anni fa -

Un lifting leggero al viso e alla coda, e la Serie 3 si abbellisce quel tanto che basta per distinguerla dalla vecchia. In compenso mette a segno due o tre novità, là dove non batte mai il sole, da lasciare al palo i pochi agguerriti concorrenti. Per la prima volta la Coupé viene infatti violata da un motore diesel, mentre sulla Cabrio arriva il cambio manuale automatizzato, derivato da quello utilizzato in pista da Pablo e Ralf. Debutta su entrambe il sistema di luce adattiva in curva, e cresce anche il prezzo.

COM’E’ Sarà anche il canto del cigno di una Serie destinata a cambiare radicalmente entro la fine del prossimo anno, come mostrano le prime foto rubate durante i test di prototipi pre-serie, certo che le sorprese non mancano. Nella linea, ancora più aggressiva; nei contenuti, con un motore diesel che tiene testa ai benzina più cattivi; nel piacere di guida, con un cambio automatizzato sorprendente; persino nella sicurezza, con un sistema di illuminazione che aiuta a vedere meglio cosa c’è dietro l’angolo.

LIFTING FACCIALE Si comincia dall’allargamento dei due reni della mascherina, che crescono di tre centimetri per parte, arrivando quasi a filo dei proiettori, e indossano una cornice cromata con il bordo più accentuato nella parte superiore. E si prosegue con una nuova veste anche per i fari, più schiacciati e allungati lateralmente, fino a penetrare la fiancata. Altro tratto distintivo la bombatura più morbida del cofano motore, con due nervature che dalle estremità dei reni si prolungano fino ai montanti anteriori ingentilendo tutta la parte anteriore. E più tondi e marcati anche i paraurti, su cui si estende per gran parte della superficie la presa d’aria ridisegnata e i due fari fendinebbia, di diametro maggiore rispetto ai precedenti.

FIANCHI E CODA Il lavoro sui fianchi ha portato a un nuovo design per i lampeggiatori laterali, nuovi i cerchi in lega da 17” con disegno a stella, lasciando quasi invariata il resto della fiancata, sempre attraversata da linee tese. Più incisivi i ritocchi alla coda, dove spicca un nuovo spoiler più accentuato, con park distance integrato, terza luce di stop, e fari posteriori completamente ridisegnati. Cambiano anche le dimensioni: la Coupé è più lunga della berlina (+17mm), quasi tutti a favore del cofano motore; più larga (+18mm); più bassa di 46 mm, di cui 15 dovuti all’assetto sportivo e ben 31 al tetto più schiacciato.

DARK LADY Sulla qualità degli interni siamo a livelli eccelsi per la categoria, con plastiche che stimolano il contatto, pelle di qualità, radica dove deve esserci, ma senza esagerare. I passeggeri sono coccolati con attenzioni rare, dal copri sci in nailon, un involucro che spunta dal bracciolo centrale posteriore (apribile) e ricopre per intero gli sci, evitando che sporchino o bagnino la pregiata pelle dei sedili, a comodità hi-tech come l’interfaccia Bluetooth per utilizzare il cellulare con i comandi vocali, DVD, radio, lettore di CD, navigatore e regolazione elettrica dei sedili. Il tutto giocato sui tono del nero e del grigio scuro.

BY-WIRE Di serie sulla Cabrio il comando elettrico della chiusura/apertura della capote, direttamente dal posto guida, premendo il pulsantino sulla console, oppure con un telecomando, da fuori. A richiesta invece il cambio automatizzato SMG, una chicca traslata direttamente dalla Formula uno di Casa, disponibile solo sulle Cabrio 325 Ci e 330 Ci: un gioiellino tecnico privo di meccanismi tra le leve e il cambio, che utilizza la tecnologia by-wire (senza fili) per inserire e scalare le marce. Tutto ciò permette di passare da un rapporto all’altro negli stessi tempi di Montoya e Schumacher, giocando sulla leva selettrice centrale o sui “paddles” al volante. Per i più tradizionalisti c’è sempre di serie un ottimo nuovo cambio meccanico a sei marce su Cabrio e Coupé.

NUOVA GENERAZIONE Fiore all’occhiello della nuova famiglia “3” è comunque il nuovo 330 Cd, diesel sei cilindri di 3.0 litri da 204cv, con una coppia poderosa di 410 Nm disponibile da 1500 giri fino ai 3000. Un common rail della seconda generazione, che lavora con una pressione maggiore rispetto al passato, quindi con più potenza e minori consumi (6,6 litri ogni 100 km in media). Per ora può godere di questo prodigio tecnico solo la Coupé, che per poterlo gestire si è vista adattare cambio e frizione.

BENZINA Invariati i benzina, in comune tra Cabrio e Coupé, rispettivamente nelle versioni 318Ci (1995cc e 143cv), 320Ci (2171cc e 170cv), 325Ci (2494cc 192cv); e 330 Ci, con 2979cc, 231cv e un tempo di 6,5 sec nel 0-100.

PREZZI Per la Coupé 330Cd siamo a 39.100 euro; per le altre vale l’aggiornamento del 2,7% su tutte le versioni; non cambiano prezzo invece la Compact e il catalogo accessori. Servono 1270 euro in più per le luci direzionali allo xeno.

COME VA C’era da aspettarselo che prima o poi sarebbe successo: il diesel ha conquistato anche la Coupé bavarese e lo ha fatto con un motore sorprendente, per prestazioni e piacere di guida. Così grintoso da non far rimpiangere il corrispondente sei cilindri a benzina.

PARITA’ La pari dignità diesel-benzina è quasi raggiunta. La 330 Cd regala ancora 27 cv di potenza alla 3.0 Ci, ma si prende una rivincita con gli interessi in termini di coppia: 410 Nm dai 1500 ai 3000 giri contro i 300 Nm a 3500 giri della 330 Ci. Tradotto, vuol dire che in elasticità il sei cilindri a gasolio non ha eguali. Prima e seconda sono per prendere velocità, poi si lascia inserita una marcia (ce un’ampia scelta a disposizione) e ci si dimentica del cambio. Anche in coda, a regimi bassissimi, basta una pressione sull’acceleratore che la 330 si lancia in una progressione da vera sportiva.

EDUCATISSIMA Terreno ideale sono i percorsi misti di montagna, con curve e controcurve e brevi rettilinei. Qui il divertimento di guida è garantito. Se proprio si vuole trovare un appunto, è nella troppa educazione del 6 cilindri. Le progressioni non sono mai nervose, cattive, ma progressive, dolci; pur raggiungendo numeri di rispetto. Nel 0-100, per esempio, la 330 Cd impiega 7,2 secondi (contro i 6,5 della Ci). 

COME UN TEMPO Chi si vuole divertire ancora di più non ha che da disattivare i sistemi di controllo elettronico della stabilità. Una pigiatine di tre secondi sul tastino DSC e la 330 diventa selvaggia. Complice anche la trazione posteriore. Ci si accorge subito della differenza, la vettura piega di più sulla ruota esterna e tende a perdere aderenza sul retro. Anche inserito comunque, il DSC non toglie poi troppo gusto alla guida, per il semplice fatto che interviene all’ultimo momento a correggere eventuali errori.

SALOTTINO Il 330 Cd è così a modo che non alza mai la voce; anche ai regimi più alti si viaggia in un silenzio inconsueto per una vettura a gasolio; si parla con toni da salottino, e si ascoltano con piacere radio e Cd. Più soddisfacente per uno sportivo il 330 Ci, il cui rombo cupo entra nell’abitacolo invadendo pareti e timpani con un suono più aggraziato.

SEQUENZIELL Se il suono non basta, l’indole sportiva della Cabrio può essere accentuata con l'adozione di un cambio sequenziale a sei marce con comandi al volante. A differenza di altri cambi, l’SMG (che sta per Sequenziell geschaltetes Manuelles Getriebe) ubbidisce solo agli ordini del pilota e non interviene mai a correggere eventuali errori. Con un vantaggio enorme per chi sa sfruttarlo a dovere: sono sufficienti 150 millisecondi per passare da un rapporto a un altro. Non è la stessa velocità con cui cambiano i dei due pupilli di Frank Williams, ma siamo lì.

PIEDE GIU’ Come sempre in questi casi è necessaria un po’ di confidenza con i paddles. Le leve sul volante sono tarate in modo innaturale: per scalare si spingono in avanti, per salire di rapporto si premono da dietro verso il pilota. Inoltre, leva destra e leva e sinistra non sono complementari (una per scalare, l’altra per salire) ma eseguono gli stessi comandi. Sono state volute così per permettere a chi guida di utilizzare anche una mano sola. Quanto a coordinare la pressione del piede con le dita della mano, non ci sono problemi: il sitema più semplice per evitare strappi è quello di tenere sempre premuto il piede sull’acceleratore e giocare con le leve. Non ci si accorgerà quasi di nulla. L'SMG salterà da un rapporto all'altro con estrema dolcezza.

FARI ADATTIVI Optional su Cabrio e Coupé il nuovo sistema di illuminazione adattiva della curva. In sostanza, i due fari anteriori esterni si muovono all’unisono con il volante illuminando anche la parte di carreggiata laterale. Il faro interno alla curva si muove fino a un massimo di 15 gradi mentre quello esterno curva un po’ meno. L’effetto è piacevolmente utile, non si girà più al buio, ma su una strada illuminata a dovere. Il fascio di luce segue l’impulso che arriva dal volante, anche se non è mai così tempestivo come vorrebbero i nostri occhi. Questione di abitudine, e di piede: se la velocità non è eccessiva, la  curva è sempre perfettamente illuminata.


Pubblicato da Gilberto Milano, 07/03/2003
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