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Ducati Streetfighter V4 S 2023: la regina delle naked! La prova in pista


Avatar di Danilo Chissalé , il 20/03/23

1 anno fa - Ecco come se l'è cavata in pista la nuova Ducati Streetfighter V4 S

Potente, esclusiva, tecnologicamente avanzata e dannatamente veloce, la nuova Streetfighter V4S è meglio di una sportiva? La prova

“Fight formula” all’ennesima potenza, per Ducati non c’è differenza (o quasi) tra le sue sportive da GP e le moto stradali. La filosofia sembra la medesima, evoluzione e affinamento continuo alla ricerca della miglior performance, non fa eccezione la nuova Ducati Streetfighter V4 2023 che si aggiorna a livello di elettronica, ergonomia, design e performance. Per sfruttare tutto il potenziale l’ho messa alla prova nell’assolata Almeria, tra i cordoli dell’Andalucia Circuit. Come se l’è cavata? Scopriamolo insieme, dai che si va!

COM’È FATTA

Evoluzione, non rivoluzione, lo si nota anche delle linee, che nonostante convogliatori e serbatoio siano inediti, rimangono quelle che ben conosciamo, sguardo lunatico da Joker incluso. La colorazione grigio-nera della più ricca versione S fa in modo che la nuda bolognese ispiri timore fin da quando è ferma sul cavalletto, per i più tradizionalisti c’è l’immancabile rosso Ducati.

FUORISERIE I puristi della meccanica non ameranno le cover plastiche necessarie per il contenimento di rumore e calore – necessarie per l’ottenimento dell’omologazione – che avvolgono lo scarico, ma in linea di massima la Streetfighter V4 offre materiale a sufficienza per turbare i sogni di ogni smanettone, la qualità percepita è elevata… al pari del prezzo, ma ormai le rosse di Borgo Panigale devono essere considerate come delle vere e proprie fuoriserie a due ruote.

DIETA La famosa formula di Ducati che da vita a Streetfighter V4 non cambia, telaio Front Frame in alluminio e motore V4 Desmosedici stradale sono ancora al loro posto, con il secondo che fa da elemento strutturale. Alla voce peso, però, va inserito un nuovo valore: la SFV4 è andata in palestra e ha buttato giù qualche chiletto, ora con tutti i liquidi la moto pesa 197,5 kg, -1,75 kg rispetto alla precedente generazione nonostante l’aumento di capacità del serbatoio fino a 17 litri grazie all’utilizzo di una batteria agli ioni di litio.

NUOVE PERSONALITÀ Il Desmosedici Stradale da 1.103 cc, accreditato di 208 CV di potenza massima a 13.000 giri/min e 123 Nm di coppia è stato rivisto nella calibrazione per accordarsi al maggior diametro dell’uscita del silenziatore, introdotto al fine di ridurre la contropressione allo scarico. Per gli amanti dell’inconfondibile suono delle frizione a secco c’è un nuovo carter che ne permette facilmente il montaggio. A fare la differenza con la prima generazione è il travaso tecnologico in arrivo dall’ultima evoluzione della sportiva di casa, la Panigale V4.

POWER E RIDING MODE Sulla Streetfighter V4 2023 vengono implementate le logiche dei Power Mode, già visti su Ducati Panigale V4 e V4 S. Sono novità le strategie d’erogazione Full e Wet, con funzionalità diametralmente opposte, la prima toglie ogni freno inibitorio al motore (tranne che in prima marcia) mentre la seconda taglia la potenza a 165 CV. Le altre (High, Medium, Low) sono state invece riviste nel funzionamento. Inoltre, per i Power Mode High e Medium è stato sviluppato un nuovo sistema di gestione delle mappe Ride by Wire con taratura dedicata per ciascuna delle sei marce, che garantisce al pilota di ottenere sempre la spinta ottimale ad ogni apertura del gas. Le differenti strategie d’erogazione del motore, in combinazione con gli altri setting elettronici e delle sospensioni vengono raccolti all’interno dei riding mode: Rain, Road, Sport e Track.

SQUADRA CHE VINCE A livello ciclistico le novità sono meno sostanziali, dettagli di fino che concorrono al raggiungimento del miglioramento. Freni Brembo Stylema, cerchi forgiati in alluminio (per la versione S) Marchesini e sospensioni Öhlins Smart EC 2.0 sono ancora una garanzia, mentre è nuova la scelta degli pneumatici Pirelli Diablo Rosso 4 Corsa. La vera novità sta nel posizionamento del pivot del forcellone, più alto di 4 mm rispetto alla precedente generazione, con il vantaggio principale di aumentare l’effetto anti-squat, ovvero la tendenza della moto a “sedersi” in uscita di curva sotto effetto dell’accelerazione.

FONDAMENTALE Imprescindibile, sia nella formulina, sia alla realtà dei fatti per gestire l’esuberanza della moto, l’elettronica è stata evoluta seguendo quanto di nuovo – e buono – introdotto sull’ultima generazione di Panigale V4. I principali sforzi sono stati concentrati sul controllo del freno motore, che si compoera in maniera progressiva nelle diverse fasi di approccio alla curva ed è regolabile su tre diversi livelli d’intervento, e sul DQS (Ducati Quick Shifter). Quest’ultimo ha logiche dedicate in base alla posizione dell’acceleratore per garantire cambiate rapide in pista ma confortevoli nell’uso stradale. Rimangono poi tutti gli altri (utilissimi) aiuti alla guida: traction control, ABS, anti impennata, controllo dell’imbardata e il Ducati Power Launch. Per gli irriducibili del cronometro c’è anche la possibilità di avere un rilevatore GPS integrato Data Analyzer.

STUMENTO DI MIGLIORAMENTO Per gestire un pacchetto elettronico degno di un moderno caccia è necessario che le informazioni e i menù siano facilmente consultabili e dunque anche il cruscotto di Streetfighter V4 2023 segue l’evoluzione tracciata dalla Panigale V4. La grafica è rivista in tutte le visualizzazioni, la segnalazione del cambio marcia avviene tramite il led di segnalazione verde esterno e non poteva mancare visualizzazione “Track Evo”, che replica il layout utilizzato sulle Desmosedici MotoGP e garantisce una visione immediata delle informazioni più importanti e dell’intervento dei controlli elettronici.

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COME VA, PREGI E DIFETTI

L’ergonomia della Streetfighter V4 è stata pensata fin dal principio per offrire un buon compromesso tra efficacia nella guida sportiva – anche tra i cordoli – e facilità di guida su strada, con particolare attenzione al confort di marcia, come denotano i 60 mm di schiumato per l’imbottitura della sella e dunque non è stata modificata nella triangolazione pedane/manubrio/sella. Quest’ultima è stata leggermente modificata nella conformazione proprio per aumentare la comodità nell’uso stradale… peccato che le bellissime strade nei dintorni di Almeria le abbia viste dal finestrino di un autobus, per capire se portano beneficio oppure no vi rimando ad una prova approfondita quando la moto arriverà in redazione. Tra i cordoli, invece, seppur non ci sia una differenza abissale, la nuova conformazione del serbatoio da una mano quando si cerca di non essere disarcionati dalla sella sotto l’incredibile potenza frenante dell’impianto Brembo.

STRESS TEST Sulle prime pensavo che qualcuno in Ducati si fosse sbagliato quando anziché dirigerci verso i box del circuito di Almeria l’autobus ci ha portato davanti a quelli dell’attiguo circuito di Andalucia. Il primo è un bel “pistone” veloce, apprezzato e utilizzato in diverse presentazioni e track day, il secondo è il frutto di un demonio che ha sparpagliato curve cieche, pendenze e cambi d’asfalto qui e lì. In queste condizione Ducati ha voluto far notare a noi tester/cavie quanto sia “facile” la moto, tanto da doversi concentrare solo sul circuito. Avranno avuto ragione?

FAMILIARIZZAZIONE Per prendere le misure con moto e pista il primo turno è stato effettuato con il riding mode Sport, quello più estremo ma pensato per un uso prettamente stradale. Con questo set up la Streetfighter V4 si è dimostrata una valida moto da “perlustrazione”: il motore è docile nell’erogazione grazie al filtro elettronico del riding mode e le sospensioni sembrano quasi quelle di una maxi enduro, capaci di assorbire tutti gli avvallamenti. Appena prese le misure, però, sono emersi i limiti dell’utilizzo di un setting stradale tra i cordoli con 208 CV e 123 Nm di coppia pronti a prenderti a schiaffi… ma solo all’occorrenza.

COSÌ VA MEGLIO Il tempo di riprendersi dall’esperienza impattante con circuito e moto – le prestazioni delle moderne Hypernaked mi lasciano sempre un po’ rintronato dopo tanto tempo senza salirci in sella – e via con il riding mode Track. In questa modalità le sospensioni si fanno più sostenute e a trarne beneficio è la guida. La moto è meno ballerina, più composta in tutte le fasi di guida, dalla frenata alla riapertura del gas e il motore inizia a far vedere di che pasta è fatto pur non perdendo l’incredibile trattabilità. In questo da una mano incredibile l’elettronica che, come su nessuna altra naked ad alte prestazione, non solo è lì a vigilare sull’incolumità di chi guida ma è anche valida alleata nella ricerca della prestazione cronometrica… o del divertimento.

SENSIBILE ALLE MODIFICHE Sarò onesto con voi, non ho certamente il fisico ideale del pilota, questo è un male dal punto di vista delle prestazioni (ma a birre e salsiccia sono super competitivo) ma anche un bene perché mi permette di verificare quanto la moto è sensibile alle modifiche apportate alle sospensioni. Per sostenere al meglio il mio peso, con l’aiuto preziosissimo di Alessandro Valia – ex pilota Ducati e ora principale sviluppatore delle sportive Ducati – abbiamo lavorato sull’idraulica, sia sul mono ammortizzatore sia sulla forcella. Così facendo il feeling con la moto è aumentato e, grazie al nuovo set up, ho potuto verificare quanto la Streetfighter sia simile a una vera supersportiva: stabile in staccata, precisissima nel prendere la corda (e le nuove logiche di freno motore aiutano) e furiosa in uscita di curva, specialmente con la modalità di risposta del gas Full.

SEMPLICE Il bello è che se anche non ci fosse stato Valia sarei riuscito ugualmente a regolare le sospensioni e il resto dei parametri variabili, la strumentazione spiega bene quale sarà l’effetto delle modifiche quasi come un capotecnico di MotoGP e, soprattutto, c’è la possibilità di riportarla ai dati di fabbrica ed evitare di fare guai facendosi prendere la mano con le spolliciate.

TIRIAMO LE SOMME Aveva ragione Ducati alla fine, una volta trovata la quadra con la moto mi sono ritrovato a pensare solo al circuito e a come migliorare la mia guida e il tempo sul giro (ottimo il funzionamento del cronometro di serie, con tanto di intertempi). Non fraintendetemi, la Streetfighter V4 necessita di riflessi pronti, gambe forti e una buona dose di c…oraggio per tenere aperto l’acceleratore in alcuni punti del circuito, ma è una moto sostanzialmente stabile, che perdona l’errore e la guida “sporca”. Per l’uso esclusivo in circuito probabilmente avrei preferito maggior carico sull’anteriore a livello di posizione di guida, in questo la Tuono V4 è ancora maestra, ma definirlo un difetto mi sembra un eufemismo. Ciò che poteva essere inserito, sia per l’uso su strada, sia in pista è l’indicatore del livello del carburante

PREZZO

La nuova Ducati Streetfighter V4S è già disponibile presso le concessionari, il prezzo è cresciuto con il passare degli anni è vero, ora il listino attacca a 26.290 euro per la colorazione Rosso Ducati, ma la situazione aumenti ha colpito un po’ tutti i costruttori.

SCHEDA TECNICA

DUCATI STREETFIGHTER V4S
MOTORE V4 Desmosedici Stradale, Euro5
CILINDRATA 1.103 cc
POTENZA 208 CV a 13.000 giri/min
COPPIA 123 Nm a 9.500 giri/min
PESO 197 kg o.d.m.
PREZZO Da 26.290

Pubblicato da Danilo Chissalè, 20/03/2023
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Listino Ducati Streetfighter V4
Allestimento CV / Kw Prezzo
Streetfighter V4 208 / 153 23.490 €
Streetfighter V4 S 208 / 153 26.490 €
Streetfighter V4 SP2 208 / 153 36.090 €

Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Ducati Streetfighter V4 visita la pagina della scheda di listino.

Scheda, prezzi e dotazioni Ducati Streetfighter V4
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