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Prova su strada

Yamaha Versity 300


Avatar Redazionale , il 08/11/02

21 anni fa - Lo scooter di congiunzione

Agile e maneggevole nel traffico, divertente tra le curve e veloce il giusto per una scappata nel fine settimana. Questo ed altro è il nuovo Yamaha Versity, che per l'occasione sfoggia una inedita motorizzazione di 300 cc. E un prezzo in concorrenza con i più rinomati maxi 250.

COM’È Caratterizzato da forti i richiami al mondo delle quattro ruote, ma di grande personalità, a prima occhiata piacerà più agli automobilisti "pentiti" colpiti dal "muso-cofano" voluminoso (tipico delle auto) e, probabilmente, meno ai motociclisti "veraci". Bisogna farci l'occhio: le linee sono sobrie ma curate e sofisticate, fuori delle mode e, per questo, facile oggetto del desiderio di chi vuole distinguersi.

MOTAUTO La qualità delle finiture e degli assemblaggi sono ottimi, mentre la strumentazione è tipicamente automobilistica: ai tre elementi circolari analogici, contornati da quattro spie di servizio, si affianca l’immancabile computer di bordo dalle mille e più informazioni: orologio, temperatura esterna, doppio trip parziale ed un totale, la velocità media istantanea, 2 tempi parziali, la presenza di ghiaccio, l’indicatore d’intervallo manutenzione e la temperatura del liquido di raffreddamento.

COME LE MOTO

Tecnicamente, invece, il Versity si avvicina al mondo delle moto "vere". Come queste, anche il 300 ha le "gambe lunghe": all’anteriore l’escursione alla ruota è di 116 mm mentre, al posteriore, la coppia di ammortizzatori sfoggia addirittura 120 mm di corsa. Tutto ciò per garantire massima stabilità, sicurezza ed affidabilità di marcia, grazie, anche, all’adozione di pneumatici panciuti da 120/80 all’anteriore, 150/70 al posteriore, indossati da ruote di 14".

300 SOLO DI NOME

Per le sue dimensioni contenute, il Versity si può inserire tra i "midi" scooter anche per la particolare cilindrata, più che mai vera (ed unica) via di mezzo tra i "palestrati" bicilindrici ed i più mingherlini "mono". Il cuore del Versity è noto a gran parte degli scooteristi nostrani. Il "papà" è il "mono" 250 Minarelli del Majesty, rivisto nella termica, nella cilindrata portata a 264 cc (a detta dei tecnici, più che sufficiente per ottenere accelerazioni tipiche dei 400) e nel layout, con cilindro orizzontale per combinare un vano sottosella capace di contenere un casco integrale, assieme alle ruote da 14" pollici.

ACCESSORI

C’è un pianeta intero di accessori a disposizione dei più esigenti,ognuno disegnato nel rispetto del "concept" di Versity 300. Si può scegliere tra il parabrezza maggiorato per una superiore protezione, le muffole scaldamano e al telo coprigambe della Tucano (con i lacci a scomparsa). Non manca il bauletto in tinta da 44 litri con attacchi integrati, lo schienale per il passeggero, il coprisella e anche un supporto opzionale per il cellulare.

SOBRIO

Le colorazioni sono tre, tutte in linea con la sua personalità giovane ed innovativa. Le tinte sono "Silver Tech", il "Black Aubergine" ed il "Tech Grey".

COME VA

In sella ci si sente come a casa propria: comodi, protetti dai pericoli del "mondo esterno" per via dell’efficace e profondo "cofano", viziati e coccolati da ogni sorta di comodità automobilistica offerta dal piccolo salottino creato dietro lo scudo.

MAI STANCHI DI GIRARE
La posizione in sella è perfetta: il busto rimane bello eretto, l’ergonomia della seduta è ben studiata per offrire un gran comfort a prova di affaticamento anche nei percorsi più lunghi e, la visuale "rialzata", permette di tenere il traffico sotto controllo, proprio come su di una Sport Utility. Le dimensioni non sono abbondanti come su di un normale "maxi". Il tunnel centrale largo e le pedane non troppo ampie e lunghe, limitano la possibilità di distendere bene le gambe, ma l’ergonomia del posto guida è talmente ben studiata che anche dopo ore di guida forsennata per i colli romani, non si accusava alcuna stanchezza agli arti.

A PROPRIO AGIO

L’abitabilità dietro lo scudo è, comunque, molto buona ed anche i più lunghi non rischiano ad ogni frenata, di "cozzare" con le ginocchia contro le plastiche. Il tunnel, invece, ha la sezione superiore piana, da sfruttare come piano d’appoggio per i bagagli aggiunti, da ancorare al gancio a scomparsa. Come per il pilota, la sella per il passeggero è ampia, non si "sfonda" alla prima gita al mare, mentre le gambe trovano un ottimo appoggio nelle eleganti pedane estraibili. Comode anche le due maniglie laterali, solide al tatto ed utili per issare il Versity sul cavalletto centrale o per aggrapparsi in caso di frenate brusche. Scomodo, invece, il cavalletto laterale, anche se facile da trovare: è troppo "in piedi".

ERRATA CORRIGE

I modelli che troverete nelle vetrine dei concessionari dai primi di gennaio, avranno una sella più bassa di addirittura 25 mm (attestandosi intorno ai 775 mm), con i fianchi più "sciancrati" (per facilitare l’appoggio a terra) e leggermente più lunga per il pilota.

PROGRESSIVO La cosa che più ci interessava scoprire era quanto questo "trecento" si differenziasse dal suo progenitore 250 Majesty. L’accelerazione è buona (basta "brutte" figure ai semafori), non è proprio pari ai più performanti 400 ma poco ci manca. Il Versity spinge bene da subito e, superati i 60-70 km/h, si avverte un progressivo allungo che tende a scemare, ma non a fermarsi, sui 130 Km/h, andando poi a poggiare la lancetta sui 140 Km/h abbondanti (a naso non troppo distanti dalla realtà). Proprio un buon risultato per il "300" che, oltre a vantare soli 2 cv in più rispetto al Majesty 250 (fanno 23cv), è più pieno, progressivo e veloce.

QUALITÀ MOTOCICLISTICA

Intorno al propulsore, i tecnici Yamaha hanno creato una ciclistica a hoc, agile e maneggevole nel traffico e divertente tra le mille curve che "incorniciano" i bellissimi colli romani, dove si è svolta la prova. Sul veloce il Versity non fa una piega, trasmette totale sicurezza, in più il parabrezza di serie e lo scudo proteggono bene dal vento, lasciando scoperto solo il casco, garantendo punte di media piuttosto elevate per uno scooter di medie dimensioni. Ineccepibile anche in curva, il Versity predilige una guida più rotonda che aggressiva. Si fionda deciso verso il punto di corda, mantiene bene la traiettoria (anche se a volte si è percepita una leggera tendenza ad allargare, specie nelle curve più strette) ma, nonostante la luce a terra sia buona (158 mm), non è difficile limare il cavalletto da entrambi i lati.

SOSPENSIONI GRANITICHE

Ottima la taratura della forcella. Ben frenata, mantiene l’avantreno incollato al suolo, anche di fronte a malformazioni del manto stradale, copiando bene le imperfezioni delle strade, filtrando più di quanto ci si aspetti, grazie all’adozione di steli dall’escursione lunga. Bella tosta anche la coppia di ammortizzatori al posteriore, anch’essi con un’escursione lunghissima per uno scooter (120 mm), ma fin troppo rigidi per un uso cittadino (difetto cui i tecnici ovvieranno con i modelli definitivi). Sullo sconnesso, infatti, più che assecondare le buche, tendono a reagisce in modo secco, innescando qualche lieve scompenso, ma senza causare traumi ai passeggeri. Se, però, la strada è buona, sono irreprensibili: non tutti gli scooter affrontano curve a 140 Km/h senza alcuna sbavatura.

FRENI MIGLIORABILI

Un discorso a parte (anch’esso segnalato a chi di dovere) riguarda i freni. Per il "discone" anteriore, la leva di destra è un po’ duretta, mentre la morsa sul disco non è eccezionale (bisogna premere tanto). Probabilmente ai meno esperti eviterà bloccaggi indesiderati, ma i più smaliziati rimarranno un po’ delusi dalla mancanza di feeling e di sensibilità trasmessa. Di tutt'altra pasta il freno posteriore. La leva è morbida, si aziona con un solo dito, ma l’azione frenante esercitata è fin troppo eccessiva. Il pneumatico posteriore arriva subito al bloccaggio e, sulle prime, tende a spiazzare anche i più sportivi. Per fortuna il comando è ben modulabile, ma ciò nonostante, il limite del bloccaggio è troppo vicino e poco percepibile. E, in caso di necessità, la troppa forza può risultare dannosa, specie per chi non è abituato a "portare" una SuperMotard.
 

SCHEDA TECNICA
Importatore:

Yamaha Belgarda S.p.A., Via Tinelli 67/69, 20050 Gerno di Lesmo (MI); Tel. 039.60.961 – Fax 039.60.64.379
Modello: Versity 300
Garanzia: 3 anni con formula YES
Disponibilità: inizio gennaio 2003

MECCANICA
Motore:

monocilindrico quattro tempi, con cilindro orizzontale
Raffreddamento: a liquido
Cilindrata: 264 cc
Rapporto di compressione: 10 ± 0,5 : 1
Alesaggio per corsa: 71 x 66,8 mm
Carburatore: TK 4UC
Avviamento: elettrico
Accensione: elettronica
Trasmissione: a cinghia con variatore automatico
Impianto di scarico: marmitta catalictica conforme alla prossima normativa Euro 2

CICLISTICA
Telaio:

a traliccio
Sospensione anteriore: forcella tradizionale teleidraulica con steli da 38 mm, escursione alla ruota 116 mm
Sospensione posteriore: doppio ammortizzatore idraulico, regolabile nel precarico molla ed escursione alla ruota di 120 mm
Ruote: cerchi in lega d’allumino; ant. MT 4,00 x 14, post. MT 2,75 x 14
Pneumatico anteriore: 120/80-14"
Pneumatico posteriore: 150/70-14"
Freno anteriore: disco singolo Ø 270 mm, con pinza Brembo a doppio pistoncino
Freno posteriore: disco singolo Ø 240 mm, con pinza Brembo a doppio pistoncino

DIMENSIONI
Lunghezza:

2.037 mm
Larghezza: 969
Altezza da terra: 1.469 mm
Altezza minima da terra: 158 mm
Altezza sella da terra: 771 mm
Interasse: 1.480 mm
Peso a secco: 164 kg

DATI NON DICHIARATI
Velocità max: n.d.
Potenza max (cv/giri): 23.
Potenza max (kW/giri):n.d.
Coppia max (Nm/giri):n.d.
Coppia max (kgm/giri): n.d.
Capacità serbatoio carburante: 11,7 l.
Colori: Silver TechBlack Aubergine, Tech Grey.

Accessori:

Bauletto da 44 litri, antifurto elettronico, parabrezza di grande dimensione, paragambe supplementari, poggiaschiena passeggero, muffole e copertina paragambe invernale Tucano, copertura sella, catena antifurto
Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 08/11/2002
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