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Prova in pista

Aprilia RSV4 RF 2017: prova, caratteristiche, prezzo


Avatar di Alberto Raverdino , il 23/03/17

7 anni fa -

È la superbike con targa e fanali di casa Aprilia; si affina nelle sospensioni e nell’elettronica per accontentare il pilota amatoriale, ma non solo…

EVOLUZIONE VINCENTE E’ il 2009… la RSV4 nasce per dimostrare il proprio valore nel campionato destinato alle derivate dalla serie, e ci riesce. Dopo anni di quasi totale egemonia di altre case motociclistiche, arriva e sbanca. Due Titoli piloti grazie all’indiscutibile talento di Mr Biaggi e alcuni titoli costruttori grazie alla bontà del progetto. Bene, dopo 8 anni non molla, anzi… in perfetto stile racing, fa del continuo affinamento e perfezionamento la sua arma migliore. Quest’ultima versione, la Aprilia RSV4 RF 2017 è quindi ancora il frutto della volontà di migliorare ogni aspetto tecnico di una moto che desidera proporsi come il Top assoluto in termini di sportività e resa cronometrica all’interno di un circuito.

MOTORE… Ecco perché con la scusa dell’adeguamento alla normativa Euro 4 i tecnici Aprilia hanno pensato bene di andare a ritoccare il proprio V4. Diciamo subito che il valore di potenza massima (201 cv a 13.000 giri) rimane invariato rispetto alla versione 2016 ma, grazie all’alleggerimento dei pistoni dotati di nuovi segmenti, nuove molle di richiamo delle valvole (più robuste) e teste di biella con un pregiato trattamento superficiale capace di ridurre gli attriti, ora, il “bombardone”, regala ben 300 giri in più di allungo, niente male anche perché i tecnici Aprilia promettono maggiore affidabilità. Spariscono invece i cornetti di aspirazione ad assetto variabile che ora sono divisi in due parti, la prima ancorata ai condotti e una seconda “sospesa” a voler meglio canalizzare il gas sparato dagli iniettori superiori dedicati agli alti regimi di rotazione.

…E SCARICO Aprilia ha risolto brillantemente il problema relativo al livello di rumore necessario per superare le norme vigenti. Una inedita valvola a clapet (grazie anche alla pressione esercitata dagli stessi gas di scarico quando questa è chiusa) tappa brillantemente la via “breve” costringendo il passaggio dei gas all’interno del toboga del silenziatore. Quando poi il regime del motore sale, la valvola si apre regalando sound e le migliori prestazioni.

CICLISTICA RAFFINATA E’ il secondo aspetto su cui i tecnici hanno concentrato i propri sforzi. Telaio e forcellone rimangono invariati rispetto alla RSV4 dell’anno precedente, ciò che cambia è il reparto sospensioni. Aprilia sceglie di utilizzare il raffinato mono Öhlins TTX, una unità che lavora al meglio delle proprie possibilità a maggiore velocità di scorrimento, tanto che ha costretto l’utilizzo di un nuovo link (riconoscibile dal colore rosso) capace di aumentarle quanto basta. Naturalmente anche la forcella è firmata Öhlins; trattasi della blasonata versione NIX ed in questo caso l’evoluzione sta nella maggiore leggerezza offerta grazie soprattutto alla nuova lavorazione del piedino, ora più scavato.

FRENI MAGGIORATI Anche in questo caso siamo di fronte all’eccellenza. L’impianto rigorosamente Brembo conta su dischi da 330mm (prima era da 320mm) e pinze monoblocco M50 a quattro pistoncini contrapposti da 30mm, roba da sbavare… Naturalmente non manca un evoluto ABS Cornering regolabile su tre livelli, anche escludibile per l’utilizzo in pista più estremo, ma questo era già presente sulla moto dell’anno scorso…

L’ELETTRONICA Dopo motore e ciclistica non poteva mancare l’aspetto legato ai tempi più moderni. Anche in questo caso la RSV4 migliora il proprio APRC (Aprilia Performance Ride Control) che arriva quindi alla quarta generazione e che racchiude tutte le diavolerie elettroniche che consentono non solo di guidare una “bestia” da 200 cv senza mettersela per cappello, ma soprattutto di migliorarsi turno dopo turno. Lo fa principalmente grazie alla nuova posizione (più alta, subito sotto la sella) della piattaforma inerziale, ovvero quel componente elettronico capace di rilevare con precisione estrema la posizione della moto nello spazio, che consente di “sentire” al meglio ogni piccola variazione di posizione (soprattutto per il sollevamento della ruota anteriore e posteriore) e dalle nuove logiche di intervento dei vari sistemi che lo circondano.

BENVENUTO DOWNSHIFT Da notare che il nuovo cambio elettronico consente la scalata delle marce senza l’utilizzo della frizione che, a questo punto, serve solo per la partenza da fermo…

QUADRO STRUMENTI E APP DEDICATA Altra novità del model year 2017 è l’introduzione di un nuovo quadro strumenti. Davvero bello quanto completo, offre in un colpo d’occhio tutte le informazioni necessarie e le impostazioni elettroniche che facilmente e in ogni momento è possibile modificare attraverso i comandi posti sul blocchetto del semimanubro sinistro. A ciò si aggiunge la nuova app scaricabile sul vostro smartphone che consente di impostare l’elettronica anche curva per curva dei circuiti pre memorizzati e di scaricare la telemetria. Roba da professionisti.

IL PREZZO La RSV4 RF con la sua dotazione ciclistica d’eccellenza firmata Ohlins e i cerchi forgiati in alluminio è proposta a euro 23.219,00. La versione RR invece, pur mantenendo le stesse caratteristiche di motore ed elettronica offre sospensioni Sachs meno esclusive e il suo prezzo si ferma ad euro 19.990,00

NO PAIN NO GAME Aprilia sostiene che l’aggiornamento tecnico di questa RSV4 2017 porta con se un secondo al giro in meno rispetto alla versione precedente. Difficile poterlo smentire ma altrettanto difficile metterlo in pratica. Un pilota professionista potrebbe? Sì, certo… ma anche in questo caso entrerebbero in gioco molti fattori accidentali, quindi, in perfetto stile giudiziario, ci sarebbe sempre spazio per una nuova corte d’appello. Il punto è che la sfida sul cronometro è l’essenza delle corse e questa moto è, secondo Aprilia e non solo, “l’attrezzo” che permette di mettersi in gioco fino in fondo, con e senza scuse. Gioco bello e affascinante.

STESSA SPIAGGIA STESSO MARE Rispetto alla versione precedente non ci sono variazioni per quanto riguarda la prima sensazione. La posizione in sella, quella delle pedane e dei semi-manubri erano e sono tuttora perfette; forse avrei apprezzato una seduta un po’ più alta, ma non mi lamento.

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DIVORA ASFALTO Scatenare il V4 sul rettilineo di circa un chilometro del circuito di San Martino del Lago significa sprigionare una potenza esagerata, disponibile subito, all’istante. Unico vincolo l’elettronica, che interviene e smorza gli animi quando e dove serve. Grazie ai comandi posti sul manubrio è possibile modificarne il livello di invasività, tuttavia quando la moto è dritta è sufficiente capottare il comando del gas (ora dotato di un nuovo ride by wire) per essere schizzati in avanti con una forza imbarazzante. Insomma… i 200 cv dichiarati ci sono tutti, fidatevi. 

FRENI IN MANO Tanta velocità deve essere poi governata da un reparto freni adeguato e il nuovo impianto Brembo fa maledettamente bene il proprio mestiere. Tanto potente quanto modulabile permette di staccare forte senza rinunciare ad una precisione micrometrica. Questa bella sensazione deriva anche dallo splendido lavoro della forcella che sostiene il trasferimento di carico e copia allo stesso tempo l’asfalto con precisione assoluta. Perfetta.

SCALATA ASSISTITA Altro elemento distintivo della Aprilia RSV4 RF 2017 è il cambio downshift che consente di scalare le marce senza l’ausilio della frizione. È sufficiente chiudere il gas, spingere la leva del cambio verso il basso (chi ama il cambio rovesciato come il sottoscritto sarà costretto ad acquistare il kit dedicato) e fa tutto da solo in maniera egregia, anche perché il freno motore è gestito elettronicamente e può essere modificato in base alle proprie preferenze. 

PICCOLI AFFINAMENTI La RSV4 mantiene fede alle tutte le buone caratteristiche che l’hanno resa vincente anche rispetto alle più dirette concorrenti e, grazie a queste ultime migliorie per sospensioni e elettronica, è ancora più efficace. Ecco perché è facile apprezzare fin da subito la capacità di mettere a proprio agio il pilota. Nonostante infatti la grande potenza, da centro curva in poi si ha sempre la sensazione di correre su un binario. Precisa e perfetta, consente di mettere le ruote esattamente dove si desidera, senza impedimenti, senza pensieri, conta solo la guida e la capacità di sfruttare al massimo le proprie possibilità.

IT’S UP TO YOU Tutto questo si trasforma in due principali aspetti. Il puro godimento, ovvero quello stato di pacata esaltazione ogni volta che finite un turno, e la concreta possibilità di migliorarsi ad ogni uscita. Grazie infatti ai prodigi dell’elettronica e al “lavoro” che è possibile fare a tavolino, è facile studiare una strategia vincente e, soprattutto, metterla in pratica sfruttando questa capacità professionale del pacchetto elettronico. Un gioco fantastico che mette al centro l’individuo, il team, se volete anche casereccio, e le proprie capacità.

TUTTO ROSE E FIORI? I frequentatori dei circuiti lo sanno… Fino ad oggi Aprilia, pur regalando moto assolutamente fantastiche non è riuscita ancora a catturare una grande quantità di discepoli. Penso che il motivo sia da ricercare nella difficoltà di trovare un’assistenza specifica per questo particolare pubblico. Insomma… qualcosa che va oltre il classico tagliando o un cambio di pastiglie. La RSV4 ha vinto tante sfide, la prossima dovrà essere questa, se lo merita. Veramente. Giusto per la cronaca: l’RF consegnataci aveva lo scarico Racing Akrapovic. Una volta avviato il V4, vi assicuro che il sound vale il prezzo del biglietto… pelle d’oca!

ABBIGLIAMENTO INDOSSATO
CASCO X-LITE X-802RR ULTRA CARBON Calotta ultraleggera in carbonio, Kevlar e vetro (disponibile in tre misure), peso ridotto, calzata stretta: questo casco è il top della gamma X-Lite per la pista. Pesa 1.250 g (-80/100 grammi rispetto al vecchio modello, in taglia M) e veste che è una bellezza. Gli interni sono realizzati con filamenti di carbonio attivo, che favoriscono l'eliminazione del sudore e sono antibatterici (oltre che removibili e lavabili). Prezzo: 549,99 euro.

TUTA ARLEN NESS LS1: offre una sensazione di protezione totale, anche se a costo di una certa pesantezza d’insieme. pur se indossata per ore (l’abbiamo infilata alle sette di mattina e tolta circa 11 ore dopo…) non crea particolari disagi, aspetto molto importante durante la guida sportiva. Un po’ rigida nella zona del bacino, ma solo perché è provvista di schiumati piuttosto spessi, necessari ad assorbire gli eventuali impatti. Dotata di fodera con tasca interna e microfori nella zona frontale, è perfetta per l’utilizzo con temperature anche piuttosto basse.

GUANTI ARLEN NESS G9149: Molto ben rinforzati nella zona del palmo vicina al polso e sopra l’intero palmo, nocche comprese, grazie a ampi inserti plastici rigidi. Il tutto però non influenza la sensibilità anche nella guida sportiva, grazie alla pelle morbida dove serve, come la zona del palmo. Il cinturino di serraggio del polso tende a sfilarsii, ma la chiusra dotata di ampie zone di Velcro è robusta e facilmente utilizzabile.

STIVALI TCX RS-2: la sensazione di protezione è elevata, soprattutto nella zona posteriore “blindata” da grandi placche in materiale plastico. La tomaia è ben aderente al collo del piede ed è dotata di microfori che evitano il surriscaldamento anche se la zona è investita dall’aria calda del motore. Servono un po’ di km di utilizzo per creare le “pieghe” che facilitano la rotazione della caviglia, il tutto facilitato dalla “plissettatura” della porzione anteriore. Una chicca: la micropompa situata sul bordo superiore dello stivale permette la perfetta aderenza al polpaccio: per sfilarli, basta “sgonfiare” i cuscinetti pneumatici e allentare la stringatura interna, che chiude la “scarpetta” solidale con lo stivale.


Pubblicato da Alberto Raverdino, 23/03/2017
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