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17-19-21 I numeri della discordia


Avatar Redazionale , il 18/06/10

13 anni fa - Tre diametri differenti per scegliere la moto universale.

Moto sempre più versatili e sempre più trasversali vogliono accontentare tutti ma finiscono per "scontentare" sempre qualcuno. La scelta della ruota anteriore in quelle che sono le moderne crossover porta sempre ad accese discussioni tra gli appassionati. Quale è meglio? Quali i pro e i contro? Abbiamo provato a rispondere complicandoci la vita per voi.

Benvenuto nello Speciale 17-19-21 I NUMERI DELLA DISCORDIA, composto da 6 articoli. Seleziona gli articoli di tuo interesse cliccando il sommario 17-19-21 I NUMERI DELLA DISCORDIA qui sopra, oppure scorri a fondo pagina la panoramica illustrata dell'intero speciale!

MUTAZIONE GENETICA Una volta erano solo enduro, poi le ruote si sono via via ridotte nel diametro e il termine più esatto per definirle ai giorni nostri è crossover, ovvero moto che stanno a cavallo di più stili e più categorie. Un segmento vasto che, come abbiamo già detto in altre occasioni, permette a tutte le Case di essere presenti senza snaturare lo spirito del marchio. C'è quindi chi punta più sul lato avventuroso, restando fedele ai tipici canoni ciclistici delle enduro, e chi invece punta sul lato più sportivo scegliendo di avvicinare, almeno idealmente, il mondo motard. C'è chi poi decide di stare nel mezzo cercando di fare bene un po' tutto.

DAMMI UN TRE Avrete capito che le protagoniste di questo servizio sono le ruote anteriori, nello specifico quelle da 17, 19 e 21 pollici, ovvero quelle che solitamente equipaggiano questa tipologia di moto. Misure che spesso creano un sacco di discussioni perché ognuna ha il suo zoccolo duro di appassionati che la difende a spada tratta denigrando ovviamente le altre scelte. Gli aficionados della 21 sono quelli dell'off road a tutti i costi, detestano le moto con la 17 e pure quelle con la 19 (né carne, né pesce). Per loro l'enduro deve essere così: ruota alta sospensioni lunghe per andare dappertutto. Per gli amanti della 17 invece è l'esatto contrario loro vogliono l'appoggio in curva e detestano quella ruota smilza che dà poco feeling. E la 19?

NEL MEZZO È MEGLIO? Come già detto sta nel mezzo, dovrebbe accontentare tutti ma in pratica potrebbe anche non accontentare nessuno. Alla fine, quindi, le discussioni si accendono: ogni volta che una di queste moto arriva sul mercato sembra sempre che "ne manchi un pezzo", c'è sempre qualcuno che ha da ridire. Logico, ovviamente, che prodotti così eclettici equipaggiati con soluzioni tecniche così differenti, abbiano ciascuno dei pro e dei contro. Vantaggi e svantaggi che però vanno verificati sul campo nelle situazioni più disparate.

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UNA PER RUOTA Proprio come abbiamo voluto fare noi con questa prova. Tre moto, una per ruota, si sono sfidate su percorsi molto diversi tra loro. Siamo rimasti sulle medie cilindrate (ripromettendoci però di rifare l'esperienza anche con le maxi) e la scelta è caduta, per la ruota da 21", sulla BMW F 800 GS, la più fuoristradista di tutte, con le sue sospensioni lunghe e la posizione da off road vera. Per la 19 ecco la Honda Transalp, moto che negli Anni 80 nacque come diretta discendente delle africane vere e che con il suo recente restyling ha abbandonato proprio la ruota da ventuno per sposare una soluzione intermedia più versatile. In rappresentanza della ruota da 17" c'è la Kawasaki Versys, che già nel nome (acronimo di Versatyle System) la dice lunga su come interpreta il segmento delle crossover.

SCARPE UGUALI Abbiamo scelto pneumatici uguali per tutte (Pirelli Scorpion Trail) per metterle sullo stesso piano di "trazione" e ci siamo dati da fare per rispondere a un po' di domande tipo: -La ruota da 21 è così penalizzante nella guida veloce su asfalto? -La ruota da 17 è proprio così in imbarazzo nell'off road anche "brutto"? -La ruota da 19 è così versatile da fare bene un po' tutto? Per rispondere siamo andati nel Monferrato, alla ricerca di un po' di curve ma soprattutto di tanto off road, percorrendo alcuni tratti della Cavalcata della Monfa e affrontando sottobosco, sassi, pietraie, per finire sul letto del grande fiume, il Po, dove abbiamo trovato sabbia e ghiaia. Abbiamo sbuffato, sudato e spinto ma... se volete sapere come è andata leggete qui sotto.


Pubblicato da , 18/06/2010
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