L’attesa (oggettivamente lunga) è finalmente terminata, Moto Morini ha finalmente lanciato sul mercato la sua maxi enduro, la nuova X-Cape 1200. Linee muscolose, dotazione ricca e un prezzo di lancio aggressivo fanno capire subito che a Trivolzio hanno intenzione di fare le cose in grande. Com’è fatta questa moto – specialmente se siete intenzionati all’acquisto – probabilmente lo saprete a memoria, ma come va su strada no, dunque antenne dritte e (dopo un breve ripasso sulla tecnica) via con le mie impressioni dopo averla provata per una giornata intera.
- Moto Morini X-Cape 1200: com’è fatta
- Moto Morini X-Cape 1200: come va, pregi e difetti
- Moto Morini X-Cape 1200: prezzo, colori, accessori
COM’È FATTA: CURA, DIMENSIONI E DOTAZIONE DA VERA MAXI
Design e dimensioni
La X-Cape 1200 si presenta con una presenza scenica imponente: 2.250 mm di lunghezza, 950 mm di larghezza e 1.530 mm di altezza, per un interasse di 1.550 mm. Il peso a secco si ferma a 259 kg, distribuiti equamente sui due assi (tenete a mente questa informazione). Lo scheletro di una moto così imponente è realizzato con un mix di acciaio e alluminio con forcellone posteriore in lega. L’altezza sella di 840 mm la rende accessibile a molti motociclisti, senza rinunciare alla tipica postura dominante delle maxi-enduro.
Dal punto di vista della qualità percepita mi ha convito, rispetto alle altre moto in gamma si nota una cura nella realizzazione ancora superiore: niente scricchiolii, niente plastiche che “svibracchiano” sotto l’effetto del motore. A tal proposito…
Motore e prestazioni
Sotto le carenature attillate batte un cuore italiano… anche se ora viene realizzato in Cina. Il nuovo bicilindrico a V di 87° da 1.187 cc, capace di erogare 129 CV a 8.750 giri e una coppia di 106 Nm a 7.000 giri deriva strettamente dal leggendario motore che per anni ha spinto le moto di grossa cilindrata di Morini, seppur i carter, gli alberi a camme, aspirazione e corpo farfallato siano differenti. Secondo il n°1 della Casa di Trivolzio – Alberto Monni – il 90% della componentistica è condivisa.
Numeri inferiori alle aspettative e ai vecchi motorazzi? Sì, vero, ma non dimentichiamo che omologazioni e diversa tipologia di utilizzo sono attenuanti del caso validissime. Nonostante ciò, la maxi-enduro è comunque capace di una velocità massima di 220 km/h, con un’erogazione gestita da tre mappe motore selezionabili. La frizione antisaltellamento e il sistema di iniezione Magneti Marelli garantiscono fluidità anche nei cambi di ritmo più decisi.
Sospensioni e freni
Il comparto sospensioni è firmato Kayaba: forcella a steli rovesciati da 48 mm completamente regolabile e mono posteriore con leveraggio progressivo e precarico remoto, entrambi con 180 mm di escursione. La frenata è affidata a un impianto con doppio disco anteriore da 320 mm e pinze monoblocco, mentre dietro lavora un disco singolo da 280 mm. Immancabile il Bosch Cornering ABS, disattivabile per l’uso off-road.
Tecnologia a bordo
Moto Morini non ha badato a spese in termini di elettronica e comfort. La X-Cape 1200 offre:
- Cruise Control
- Traction Control a 3 livelli (disattivabile)
- Radar posteriore per monitorare gli angoli ciechi
- Cornering light e telecamera frontale
- Navigatore integrato e display TFT avanzato
- Sella e manopole riscaldate, con paramani di serie
- Sensori pressione pneumatici e doppi attacchi di ricarica (USB + USB-C)
Una lista che la porta a competere senza complessi con le regine del segmento, da BMW GS a Ducati Multistrada.
Pneumatici e attitudine off-road
I cerchi a raggi tangenziali da 19” all’anteriore e 17” al posteriore, abbinati a Pirelli Scorpion Trail 3, garantiscono equilibrio tra asfalto e sterrato. La regolazione del parabrezza e il serbatoio da 24,5 litri rafforzano la vocazione da viaggiatrice instancabile.
MOTO MORINI X-CAPE 1200: COME VA, PREGI E DIFETTI
Dicevo all’inizio della possenza di questa X-Cape 1200 che, una volta in sella, in realtà non mette poi in esagerata soggezione, almeno se si superano i 170 cm di statura e si ha un po’ di esperienza. La seduta incassata non sarà il massimo in termini di libertà in sella, ma consente di toccare con maggior agio il terreno, in abbinata al manubrio dimensione XXL aiutano a controllare una moto che tra le note dolenti ha senz’altro il peso, per lo meno nelle manovre da fermo e a bassa velocità: serve malizia.
Come va tra le curve la X-Cape 1200
In realtà, come spesso capita, una volta guadagnato un po’ di abbrivio il peso sembra dimezzarsi, merito della distribuzione equa su entrambi gli assi e del posizionamento centrale del guidatore. Già a bassa velocità ho apprezzato la ciclistica e l’equilibrio di questa nuova X-Cape: pare che i ritardi nella commercializzazione fossero dovuti anche ad alcuni affinamenti nella messa a punto di fino di alcune aree e – in tutta onestà – meglio aspettare e mettere sul mercato un prodotto valido piuttosto che farsi criticare.
La maxi di Morini infonde fiducia fin da subito, l’anteriore è preciso e rotondo, disegna le traiettorie sull’asfalto proprio come le ho pensate qualche istante prima, e il posteriore accompagna con ottima trazione in uscita dalle curve senza allargare. Il setting delle sospensioni è una scelta di compromesso, d’altronde solo le semi-attive possono adeguarsi a ogni situazione senza rinunce, ma la X-Cape 1200 ne è sprovvista. La forcella è tendente al morbido e copia a dovere, il mono è più sostenuto ma la seduta confortevole aiuta a filtrare i contraccolpi sulla schiena. Questa taratura è adeguata alla stragrande parte degli utilizzi, solo nella guida davvero sportiva – pratica che riesce molto bene alla Morini nonostante la stazza – avrei preferito una forcella più sostenuta, specialmente sotto l’azione del freno anteriore, aggressivo nel mordente. Ottima la modulabilità e potenza, invece, di quello posteriore, prezioso alleato specialmente se si usa la moto in doppio o a pieno carico.
Un motore giusto: la nuova vita del V2 Morini
Ciò che mi ha sorpreso è il motore che sì, non avrà numeri in linea con le migliori maxi, ma non è affatto privo di carattere: diciamo che si posiziona a cavallo di due segmenti, proprio come fannoAfrica Twin Adventure Sports,Ducati Multistrada V2eMoto Guzzi Stelvio.
Il “Corsa Corta” di Morini non è certo ricordato come uno dei motori più trattabili della storia, un vero e proprio Psyco, ma con il nuovo V2 e l’alimentazione elettronica la musica cambia: tutto è più prevedibile e gestibile, specialmente nei power mode Low e Medium, ma non per questo noioso.
Fino a 4.000 giri – in ogni mappa – il motore risponde fluido (anche negli apri e chiudi) e non mette in difficoltà, superata questa soglia arriva il bello: spinta vigorosa ai medi – che ricorda il carattere delle passate generazioni di bicilindrico – e una buona propensione all’allungo grazie proprio alle misure caratteristiche del motore. Tirarle il collo è piacevole, sfruttando un cambio elettronico dal funzionamento valido, ma a differenza del passato è piacevole anche trotterellare sotto coppia, con il motore che non strattona in maniera eccessiva. Insomma, sembra avere il giusto carattere per soddisfare chi ha l’animo più acceso e chi, invece, vuole godere della spinta solo “on demand”. Ad aiutare in questo ci sono i vari riding mode, ben spaziati tra loro e personalizzabili nell’intervento degli aiuti elettronici, che non hanno mostrato particolari punti deboli durante la prova.
Maxi enduro da viaggio? Sì’, ma…
L’aspetto della 1200 invoglia al viaggio, ma all’atto pratico come se la cava? Dal punto di vista del comfort ergonomico e del riparo aerodinamico il quadro è soddisfacente, le selle sono entrambe ampie e confortevoli, il plexiglass e le sovrastrutture offrono un buon riparo dall’aria, rendendo i tragitti ad alta velocità per nulla fastidiosi e nemmeno le vibrazioni impensieriscono. Il vero nemico è il calore. L’esemplare in prova è una preserie, sulle moto definitive arriveranno dei deflettori per allontanare il calore proveniente dai radiatori, ma si può far poco per quello dei catalizzatori, che hanno un giro obbligato in zona caviglie, lì il calore rimane avvertibile.
Poi c’è la dotazione, ricca di gadget utili come una doppia scelta per avere indicazioni dal navigatore, un doppio trip con consumi e velocità media, il TMPS e – ovviamente – cruise control e Blind Spot Detection. Sul secondo nessun appunto ma, anzi, un plauso, le indicazioni aggiuntive sul display fanno comodo; sul cruise control è un peccato che manchi la funzione che reimposta dal pulsante la velocità di crociera prima di una frenata.
Consumi (agginguer)
PREZZO E COLORI
La nuova Moto Morini X-Cape 1200 arriverà nei concessionari nelle colorazioni Viper Black, Arctic White ed Energy Red, con un prezzo di lancio fissato a 13.990 euro f.c.: una cifra che la posiziona in modo estremamente competitivo rispetto alla concorrenza, anche considerando che - fino al 31/12/2025 - il tris di borse in alluminio è compreso nel prezzo.