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Guida pratica

Si torna in pista! Track days, la guida definitiva


Avatar di Michele Perrino , il 13/06/20

3 anni fa - In pista con la moto: ecco tutto quello che conviene sapere

Track days: cosa fare e non fare in pista con la moto. La guida
La stagione dei motori riparte dopo la pausa e con essa anche i track days: guida pratica completa per girare con la moto in pista

CON LA MOTO IN PISTA: I CONSIGLI

Si sa, girare in pista con la propria moto è una delle cose più divertenti che ci sia ed è molto più sicuro che farlo su strada: niente ostacoli, vie di fuga, asfalto perfetto... Tutto bellissimo, ma siamo pur sempre a velocità a due zeri su un oggetto con due ruote, quindi, per garantire la propria incolumità e quella altrui, ci vogliono delle accortezze. In questa guida pratica, dedicata a chi vuole girare in pista con la propria moto, cercheremo di menzionare tutta una serie di aspetti a nostro avviso importanti. Con l'occhio critico di chi, prima ancora che appassionato motociclista, vanta un passato - dall'altra parte della barricata - da commissario di percorso al Mugello e un presente - speriamo anche un futuro - da istruttore di guida della Federazione Motociclista Italiana e della Aprilia Academy. Che la stagione dei track days abbia inizio!

LA MOTO 

La preparazione della vostra giornata di prove libere inizia prima, molto prima di scendere in pista. Prima di recarvi in circuito per la prima volta, infatti, sarebbe opportuno verificare le condizioni della moto, così da evitare brutte sorprese: se per vostra noncuranza la moto vi dovesse abbandonare - senza menzionare episodi più gravi - non ve lo perdonereste mai (quanti soldi buttati!). Sarà buona prassi controllare il livello di olio, liquido di raffreddamento e dei freni, così come delle pastiglie e degli pneumatici, per i quali faremo una trattazione specifica nel prossimo paragrafo.

TRACK ONLY Qualche altra precisazione: sarebbe meglio sostituire il liquido di raffreddamento con l'acqua perché, in caso di scivolata e riversamento dei liquidi sull'asfalto, l'acqua evaporerebbe rapidamente, mentre il liquido, più scivoloso, potrebbe mettere a rischio altri piloti che sopraggiungono. Se ci rechiamo in pista con la moto stradale sarebbe anche opportuno togliere elementi come portatarga e frecce, così come applicare lo scotch ai fari: nel malcapitato caso di scivolata eviteremmo di perdere pericolosi pezzi sul nastro di asfalto. Gomme a parte, ma ne parleremo poco sotto, per la serie ''consigli per gli acquisti'' un'altra spesa a nostro avviso intelligente è rappresentata dai tubi dei freni in treccia metallica: se è il vostro primo track day potete andare con le tubazioni in gomma, ma per chi ha intenzione di ripetersi tra i cordoli è un accessorio che non costa molto e garantisce prestazioni ottimali durante le forti e prolungate frenate tipiche della guida in circuito, evitando che il tubo si dilati a causa del surriscaldamento, perdendo in efficacia frenante.

Aprilia RSV4 1100 Factory Aprilia RSV4 1100 Factory

LE GOMME

In pista ci vogliono pressioni più basse rispetto a quelle usate per strada, mediamente di 0,2-0,5 bar (attenzione con le Dunlop, che hanno valori spesso differenti da altri produttori), questo perché la gomma si scalda molto di più in circuito (più velocità, più accellerazioni, più frenate) e così anche la pressione all'interno degli pneumatici aumenta. Controllate sul sito del vostro produttore quali sono i valori a freddo e a caldo e intervenite di conseguenza. Prendete la misura a freddo e verificatela poi appena usciti dal primo turno, a caldo, per vedere se è corretta. Infine un ultimo consiglio: non andate con le gomme usate su strada, magari vecchie di una stagione. Se non potete montare un treno nuovo per l'occasione, assicuratevi che siano comunque semi-nuove. In pista, proprio perché il ritmo è superiore e sarete messi alla prova, è bene andare con delle coperture in ottime condizioni. Non risparmiate proprio lì.

L'ABBIGLIAMENTO

Che per girare in circuito con la moto servano tuta, guanti, stivali, casco integrale e paraschiena, lo diamo per assodato. Quello che vi raccomandiamo è di affidarvi a prodotti di buona qualità, di ricontrollarli prima del fatidico giorno (ne abbiamo vista di gente presentarsi coi guanti quasi bucati perché aveva dimenticato che era arrivato il loro tempo) e, più di ogni altra cosa, di non dimenticarvi nulla a casa. Sembrerà banale ma, se vi recate in circuito con l'auto e il carrello o il furgone può capitare, nella foga, di dimenticare il casco o il paraschiena. Fate una check list ed il gioco è fatto.

IL BRIEFING 

Ci risulta che ormai in quasi tutti i circuiti, prima di entrare in pista, vengano effettuati dei briefing a cura degli organizzatori delle prove per spiegare quali sono le norme di sicurezza e le bandiere. Il nostro consiglio, soprattutto se è la prima volta in circuito, è di considerare questo momento come importante e non sottovalutarlo. Proprio per via della nostra esperienza da ex commissari di percorso al Mugello, in cui ne abbiamo viste di ogni, consigliamo di ascoltare bene...

Yamaha R1 2020 Yamaha R1 2020

LE BANDIERE: A SCACCHI, BLU, NERA-ARANCIO E VERDE

In merito alle bandiere, iniziamo da quelle meno utilizzate e, in qualche caso, sconosciute. Sono la bandiera nera con disco arancio, quella blu e quella a scacchi. Partiamo proprio dall'ultima e più famosa, la bandiera a scacchi. Nelle prove libere di solito non è molto utilizzata, ma chiaramente può indicare una sola cosa: la fine della sessione. Andando a ritroso, troviamo la bandiera blu. Se viene utilizzata nelle prove libere degli amatori può indicare il sopraggiungere di uno o più piloti veloci. In questo caso l'indicazione è solo una: se vi viene esposta la bandiera blu fate la vostra strada, senza scatti o cambi di traiettoria repentini, consapevoli del fatto che qualcuno, più veloce di voi, a breve vi passerà.

NERA-ARANCIO E VERDE Veniamo ora alla bandiera nera con disco arancio. Viene usata per segnalare ad un pilota, solitamente insieme alla tabella portanumero, che ha un qualche problema di carattere tecnico alla sua moto: se un commissario di percorso o la direzione gara nota che, per esempio, la vostra moto sta fumando (attenzione, perché a volte l'olio va sulla ruota posteriore...) o c'è un pezzo che si sta staccando, potrebbe utilizzare questa segnalazione per farvi fermare ai box o addirittura lungo la pista. Il nostro consiglio, qualora siate chiamati in causa, è quello di rallentare (non inchiodare di colpo), alzare la mano e inforcare una delle postazioni dei marshall: lì potrete verificare in sicurezza se c'è qualche problema. Veniamo infine alla bandiera verde. Equivale ad un ''ok'' da parte dei commissari di percorso: indica che, nel tratto di pista che andrete ad affrontare, tutto è come vi aspettate che sia.

Ancora BMW: la S 1000 RR al Mugello Ancora BMW: la S 1000 RR al Mugello

LE BANDIERE: ROSSA, GIALLO-ROSSA E GIALLA

Veniamo infine alle tre bandiere più importanti: la rossa, quella a strisce giallo-rosse e la gialla.

BANDIERA ROSSA La bandiera rossa indica l'interruzione della sessione, con l'obbligo di rientro ai box, e deve porre il pilota nella massima condizione di allerta: di lì a poco potrebbe presentarsi uno scenario anche complesso, come un incidente con pilota e moto a terra, oppure un pezzo di una carena in piena traiettoria. La raccomandazione, in presenza di una bandiera rossa, è una sola: si deve rallentare ed essere pronti anche a fermarsi. Tutto questo va fatto nella massima sicurezza e con intelligenza: è chiaro che se state arrivando sul luogo di un incidente rallenterete al massimo ma, a maggior motivo se la situazione di pericolo non si è ancora palesata, dovrete farlo con progressione, evitando di attaccarvi ai freni immotivatamente, rischiando di causare voi stessi un incidente. Durante le prove libere, spesso, a fine turno, la bandiera rossa viene utilizzata per invitare i piloti a rientrare ai box: sappiate valutare con attenzione quale è il caso.

BANDIERA GIALLO-ROSSA La bandiera giallo-rossa indica che ci sono liquidi o oggetti (anche una moto intera) in pista, quindi è l'incubo del pilota: quando la vede sa che potrebbe trovare dell'olio o un pezzo di una moto sul nastro d'asfalto, di lì a pochi metri. Parola d'ordine in questo caso: estrema prudenza, e occhio a dove mettete le ruote.

BANDIERA GIALLA Per ultima, ma non per importanza, la bandiera gialla è quella che segnala il pericolo: normalmente viene sventolata in presenza di una scivolata (qualora essa si sia verificata sull'asfalto sarà probabilmente esibita in coppia con la giallo-rossa) o un semplice ''lungo'', ossia un pilota che è nella via di fuga. In presenza della bandiera gialla ci si pone in una condizione di allerta, togliendo un po' il gas, di modo da poter valutare la situazione, aspettando il via libera della bandiera verde.

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INGRESSO IN PISTA

Vi siete vestiti, avete partecipato al briefing e conoscete a memoria le bandiere: non vi resta che entrare in pista. Perdonate il paragone ma, entrare in circuito, non è poi molto diverso dal fare ingresso in autostrada: c'è una corsia di accelerazione e da ''dare precedenza'' a chi sopraggiunge più velocemente. Se in piste come il Mugello - dove la prima curva è dallo stesso lato dal quale si accede al nastro d'asfalto - è sufficiente mantenere la traiettoria e verificare che ci sia lo spazio per inserirsi nel traffico, su altri tracciati la prima curva è opposta rispetto al lato di ingresso, il che complica un po' le cose. In questo secondo caso si può scegliere di rimanere larghi (all'estremità della pista) per tutta la prima curva, di modo da lasciare la traiettoria favorevole a chi è già impegnato nelle prove, oppure - facendo molta attenzione - voltarsi all'indietro per verificare che non sopraggiungano altri piloti e, in caso ci sia lo spazio, andare a prendere rapidamente la traiettoria corretta, attraversando la pista da un lato all'altro. L'emozione di entrare in pista per la prima volta è grande e, proprio per questa ragione, si rischia di non essere sufficientemente lucidi. Il consiglio, invece, è quello di - emulando i piloti - cercare di mantenere la concentrazione al massimo una volta abbassata la visiera. Girare in circuito è un'esperienza bellissima e liberatoria, ma non esente da rischi: usando la testa, oltre che il polso destro, vi divertirete in sicurezza.

USCIRE DALLA PISTA

Proprio come per l'ingresso, anche per l'uscita ci sono dei comportamenti ben precisi da tenere, in nome della sicurezza. Perdonate se ancora una volta portiamo a paragone la circolazione stradale ma può essere calzante per aiutare a capire che, così come su strada è sicuro attenersi a delle regole (per esempio mettendo la freccia per una svolta), anche in pista aderire a certi comportamenti garantisce la nostra sicurezza e quella degli altri. Dicevamo dell'uscita: se pensate di rientrare ai box non fatelo all'ultimo momento, senza alcun tipo di segnale per chi vi segue. Iniziate a rallentare un paio di curve prima, senza chiudere il gas di colpo e senza rimanere a lungo nella traiettoria ideale. Per segnalare a chi segue che rallentate alzate il braccio sinistro (o staccate una gamba dalla pedana), mentre, per non tagliare la strada ai piloti che vi seguono - qualora sia necessario attraversare da un lato all'altro il nastro d'asfalto - voltatevi e spostatevi verso il bordo della pista dove si trova l'uscita appena avete lo spazio.   

La staccata: con BMW S 1000 RR La staccata: con BMW S 1000 RR

MANGIARE E BERE

Primi giri effettuati, rientrate ai box. Il consiglio è sempre quello di non stare in pista per simulazioni gara degne della MotoGP (per intenderci: non fate 20 giri continuativi), ma di percorrere circa 5 giri, dove il primo è di riscaldamento e l'ultimo di rientro. In questo modo dovreste mantenervi efficienti al massimo e riuscire a concentrarvi sulle sensazioni e le aree da migliorare. Detto questo, ai box, è il momento di rifocillarvi. Non faremo i nutrizionisti di turno, lasciando questo tipo di considerazioni ai professionisti, ma qualche consiglio alimentare e per mantenervi idratati riteniamo sia necessario (chi vi parla è comunque un personal trainer abilitato).

IDRATAZIONE Partiamo da un presupposto: state facendo sport, dunque è necessario idratarsi. Girare a luglio in circuito potrebbe significare perdere litri di liquidi, pertanto portarsi tanta acqua è un'ottima idea. L'ideale sarebbe bere un sorso d'acqua ogni 15 minuti di attività, così da mantenervi sempre idratati ma senza indurre... lo stimolo di andare al bagno continuamente (che poi, parliamoci chiaro, con la tuta non è neanche così comodo!). Quindi, tanta acqua da bere nel corso della giornata, magari con un integratore di sali minerali da disciogliervi.

NUTRIZIONE Sul fronte alimentazione, fondamentalmente, una raccomandazione: proprio perché state facendo sport - lo ribadiamo - sarebbe opportuno mangiare leggero: sì alla pasta condita con un filo d'olio, sì alla carne magra, no a insaccati, latticini... Magari evitando di mangiare tutto 30 minuti prima del turno. Cibi molto grassi e calorici non aiuteranno la digestione e anche la vostra prestazione ne risentirà. Rimandate la pasta alla carbonara o il fritto misto a quando sarete tornati a casa, insomma.

In piega con la Yamaha R1 In piega con la Yamaha R1

COSA FARE (E NON) QUANDO SI GIRA IN PISTA

Attenendovi a quanto detto fino ad ora dovreste essere a buon punto per il vostro battesimo della pista. In questo capitolo cercheremo di menzionare tutta quelle serie di situazioni che si possono verificare mentre girate e alle quali, soprattutto i neofiti, non saranno abituati. Un esempio? Andate lunghi ed entrate nella via di fuga. Come si sopravvive? Oppure: il vostro amico scivola, vi fermate ad aspettarlo? Se sentite qualcuno dietro e volete lasciarlo passare, vi spostate di fretta a lato? O ancora: non riuscite a toccare il ginocchio. Si può rimediare? Cerchiamo di capirci qualcosa.

IN VIA DI FUGA Iniziamo dalla circostanza in cui esagerate con la frenata e non riuscite a stare dentro il nastro d'asfalto. Le vie di fuga in ghiaia sono fatte per accogliervi, ma non tutte sono uguali e non saprete qual è la situazione finché non ci metterete le ruote. Potreste trovare una ghiaia molto mossa e profonda, dove la moto inizierà ad affondare e ondeggiare, oppure una ghiaia più sostenuta, dove rimbalzerete come se vi foste buttati in una pietraia con la vostra moto da enduro. Se entrate nella ghiaia mossa ci penserà lei a rallentarvi, ma voi ad un certo momento dovrete mollare i freni (soprattutto l'anteriore) pena il rischio di cadere. Anzi, dovrete spostare il peso indietro ed iniziare a dare gas, così terrete la ruota anteriore a ''galleggiare'', non affonderete ed eviterete di ritrovarvi piantati, stile sabbie mobili. Diverso il caso in cui la ghiaia sia dura: non vi rallenterà molto e dovrete metterci del vostro. La cosa più importante da ricordare ora, prima di ritrovarvi in via di fuga (quando vi mancherà la lucidità), è questa: la ghiaia serve per rallentarvi e non farvi arrivare alle gomme. Se ci state arrivando attaccatevi al freno dietro e - forzandovi contro l'istinto - cadete prima di andarci contro. Le gomme là in fondo sono tremendamente dure. Ma voi siete stati bravi e siete rimasti in piedi. In un modo o nell'altro uscite dalla ghiaia indenni e potete riprendere il nastro d'asfalto. Come fare? Riprendete in mano il vostro cervello e accendetelo: guardate dove state rientrando e se stanno sopraggiungendo altri piloti. Se è libero entrate e state fuori traiettoria a perdere sassolini e sporcare la pista, ma tornate ai box per controllare che sia tutto ok.

PILOTA A TERRA State girando col vostro amico e lui scivola, o finisce in via di fuga. Vi fermate? Assolutamente no. In pista non ci si ferma, neanche a bordo pista, per nessuna ragione. Se siete in pena per il vostro compagno di pistata, rientrate ai box e aspettate il vostro amico lì. Se invece avete un guasto e siete costretti a fermarvi mentre state girando, assicuratevi di essere fuori traiettoria e avvicinatevi almeno alle gomme: se entro poco non riuscite a ripartire, lasciate la moto e mettetevi in sicurezza dietro le gomme. Quando siete fermi nella via di fuga o a bordo pista per un guasto non siete al sicuro e altri piloti potrebbero arrivare esattamente dove siete voi. Tenete sempre d'occhio gli altri.

In pista con la CBR 1000 RR-R In pista con la CBR 1000 RR-R

VI STANNO IN SCIA Partiamo dal presupposto che in pista c'è sempre qualcuno più veloce di voi (a volte anche più lento, tranquilli). Quando si guida tra i cordoli non ci sono interpretazioni, c'è una sola traiettoria (lasciamo a quelli del Mondiale questi dettagli), pertanto, o state facendo bene, o state facendo male. Cercate di farvi un'idea delle traiettorie da fare prima di entrare in pista e poi mantenete quella anche se siete... fermi che vi potrebbero spingere: non metterete in difficoltà un pilota più veloce di voi se siete lenti, ma in traiettoria, mentre potreste creare problemi se doveste cambiarla repentinamente e senza segnalarlo in alcun modo. Chi è più veloce vi passerà, voi guardate avanti e fate il vostro ritmo.

LA SAPONETTA! Se andate a girare in pista e tornate con gli slider intonsi potreste subire umiliazioni da parte dei vostri amici biker per anni, lo sappiamo. Scherzi a parte, il ginocchio che sfiora l'asfalto è una questione di corretta posizione in sella, più che di velocità in sé. Non è tutto, quindi non vi fate prendere dalla fissa e concentratevi sulla guida: in circuito può capitare, all'inizio, di essere presi in contropiede dalla larghezza del nastro d'asfalto, che consente velocità molto superiori rispetto a quanto non si sia abituati su strada. Cercate di essere fluidi (niente staccate al limite) e rotondi, ma di aumentare gradualmente la velocità di percorrenza nelle curve: in questo caso vi basterà spostarvi anche poco fuori dalla moto e, chissà, magari una limatina alla saponetta arriverà... Infine, un ultimo consiglio: mettete da parte un po' di soldi e fate un corso di guida, saranno ben spesi. Buon divertimento!


Pubblicato da Michele Perrino, 13/06/2020
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