Logo MotorBox
news

Terra Modena 450 SX2


Avatar Redazionale , il 12/02/04

20 anni fa -

E' fatta, la SuperMotard Terra Modena è una realtà. Almeno su carta. Eccovi la prima foto di quella che si preannuncia la nuova arma letale. E' emiliana ed ha il motore Ferrari. Il 25 marzo la sua presentazione ufficiale a Milano.

La "saga" Terra Modena continua e non senza stupire ed intrigare. Perché? Ma l’avete vista bene la motoretta? È una vera bomba! Ed è solo il primo disegno di quella che sarà la futura SuperMotard emiliana che, a detta di Dario Calzavara (fondatore della Terra Modena ed ex-manager Ferrari F1) e Piero Ferrari (figlio di Enzo) punta a vincere da subito nel mondiale Supermotard S2, categoria under 450 cc.

Del motore ne abbiamo già parlato tempo addietro, prima di Natale (vedi correlate). Ma quel che interessa ora è dare uno sguardo allo schizzetto dell’emiliana che verrà presentata proprio dal duo ferrarista a Milano il 25 marzo prossimo e che vedremo correre nel Campionato del Mondo 2004 SuperMotard, capitanata dai piloti Alexandre Thiebault e Michele Cavetti.

La Terra Modena 450 SX2, questo è il suo nome, è una motard a tutti gli effetti: una ciclistica raffinata racchiusa in una estetica accattivante e moderna, con linee e spigoli belli netti che le donano una personalità tutta sua, forte e decisa. Ed è stretta, tanto stretta, con il telaio a doppi travi perimetrali discendenti probabilmente in qualche lega leggera per contenere al minimo il peso del mezzo, così come per il forcellone.

Dati su prestazioni e ciclistica ovviamente non sono stati ancora divulgati, ma di certo la Terra Modena non andrà piano. Basta dare una occhiata alla lista di partner tecnici per rendersi conto di quanto qui stiano facendo sul serio: Marchesini per le scarpe (a raggi s’intende) "solate" Dunlop, Arrow alla voce, mentre la Marzocchi si occuperà di tenere in piedi la SX2 con un bell'ammortizzatore pluriregolabile dietro con leveraggi e serbatoio separato ed una robusta forcella a steli rovesciati, nulla di meglio per ospitare l’impianto frenante Brembo a pinze radiali degno di una MotoGP.

Anche se ancora non si sa nulla di questa divoratrice di curve, di certo si può affermare che d’estetica è tutto fuorché banale, soprattutto nel posteriore dove lo scarico che sguscia fuori da sotto la sella (la prima nel segmento, così come per la frizione antisaltellamento), ha il terminale rivolto di lato come (sarà un caso?) nelle macchine da corsa di un tempo.


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 12/02/2004
Vedi anche