Logo MotorBox
Anteprima:

Yamaha Super Ténéré


Avatar Redazionale , il 24/02/10

14 anni fa - Nome in codice XT1200Z, nome commerciale Super Ténéré. Missione: attaccare la leadership del segmento maxi enduro. Armi segrete a disposizione: look africano, motore 1200 da 110 cv farcito di elettronica, dotazione di serie ricchissima. Così Yamaha tenta

Nome in codice XT1200Z, nome commerciale Super Ténéré. Missione: attaccare la leadership del segmento maxi enduro. Armi segrete a disposizione: look africano, motore 1200 da 110 cv farcito di elettronica, dotazione di serie ricchissima. Così Yamaha tenta di mettere in scacco la regina del segmento.

ATTESA FINITA Finalmente ci siamo. Dopo tanti teaser, anteprime, filmini evocativi, ipotesi Photoshoppate più o meno realistiche, la maxi enduro Yamaha si svela in tutto il suo splendore. Ed è una moto importante perché sulla carta è, al momento, (aspettando la prova della Multistrada nei prossimi giorni) l'unica che sembra avere realmente le carte in regola per mettere i bastoni tra le ruote a sua maestà BMW GS, regina delle vendite che quasi fa segmento da sola. Versatilità è la parola chiave per queste moto, una parola che nella Super Ténéré trova sbocco in molte delle soluzioni tecniche adottate.

1200 A 270 A partire dal motore, un bicilindrico in linea da 1199 cc con fasatura a 270° (che assicura la giusta personalità dal punto di vista dell'erogazione e del sound) farcito di tutta l'elettronica "intelligente" (nel senso che non è invasiva e non toglie nulla al piacere di guida, come è sempre stato per le Yamaha) che ha reso famose le sportive di Iwata e che qui si adatta alla grande anche per un utilizzo completamente differente. La scelta del bicilindrico frontemarcia non è certo nuova in casa Yamaha; il twin ha debuttato per la prima volta sulla sportiva TRX 850, per passare sulla prima Super Ténéré 750 per finire sulla TDM.

QUATTRO VALVOLE, DUE CANDELE Un fil rouge, questo del bicilindrico in linea con fasatura a 270°, che unisce i vari progetti "multipurpose" Yamaha anche se, tengono a sottolineare i tecnici, il nuovo 1200 non ha in comune assolutamente nulla con il motore precedente. A partire dalle teste che qui sono a 4 valvole e utilizzano la doppia accensione per ottimizzare la combustione.

DUE CONTRALBERI Il nuovo bicilindrico Yamaha promette 110 cv a 7250 giri, con una coppia di 114,1 Nm ottenuta a 6.000 giri, valori che, guardacaso, "stanno addosso" a quelli espressi dalla GS. Crediamo che, trattandosi di un motore di nuova progettazione, in Yamaha non avrebbero certo fatto fatica a tirar fuori più cavalli. Ma, giustamente, a Iwata hanno ritenuto che una potenza di 110 cavalli fosse più che sufficiente per una moto del genere. Noi concordiamo in pieno. Il motore adotta due contralberi di bilanciamento per limitare al massimo le vibrazioni, mentre la lubrificazione è a carter secco, proprio come sulle vecchie Ténéré, una soluzione che permette di compattare al massimo gli ingombri del carter motore e, quindi, di collocare il motore stesso più in basso abbassando il baricentro.

TANTA ELETTRONICA A destare interesse a livello tecnico sono senz'altro l'acceleratore elettronico YCC-T e il sistema DMode che prevede la doppia mappatura (Touring e Sport) utile per modificare il carattere del motore alla bisogna. Nel buquet di dotazioni elettroniche della nuova 1.200 Yamaha troviamo anche il sistema di ripartizione della frenata battezzato UBS che, azionando la leva freno anteriore, ripartisce la frenata anche al posteriore.

POSTERIORE INDIPENDENTE Interessante notare che il sistema non aziona il freno anteriore quando si utilizza il posteriore. Per cui non si dovrebbero avere fastidiosi effetti autoraddrizzanti o problemi quando, ad esempio, si vuole effettuare una inversione a U e si modula l'equilibrio con il pedale del freno. Azionando prima il freno posteriore di quello anteriore la gestione elettronica si disattiva automaticamente.

TRAZIONE SOTTO CONTROLLO Altra novità è il controllo di trazione (prima volta per una Yamaha di serie) regolabile su tre livelli d'intervento (TCS1 standard, TCS2 consente limitati slittamenti e OFF disattivato). Il sistema interviene su tre parametri, anticipo accensione, iniezione e apertura farfalle. Presente, ovviamente, anche un ABS molto evoluto, anche se non è specificato se sia disinseribile o meno dal manubrio. Da sottolineare che tutta questa dotazione sarà di serie.

VEDI ANCHE



TUTTO DI SERIE Sulle prime moto in vendita battezzate da Yamaha "First Edition" saranno inoltre di serie anche borse laterali, paracoppa e protezione fari. Le First Edition saranno prenotabili inizialmente sul web ad un prezzo che verrà reso noto l'otto marzo, lo stesso giorno in cui si apriranno le prenotazioni. È questo ormai l'ultimo "segreto" della Super Ténéré, anche se voci di corridoio dicono che così agghindata e con tutta l'elettronica a bordo la Yamaha costerà meno della leader del mercato ugualmente equipaggiata. Si parla di 2000 ? in meno.

ASIMMETTRICA Andando nel dettaglio scopriamo che per contenere gli ingombri longitudinali Yamaha ha scelto di piazzare il radiatore sul lato sinistro della moto, creando di fatto un'immagine asimmetrica (BMW S1000RR vi dice nulla?) della moto. A sinistra, infatti, c'è il radiatore con relativa presa d'aria e sfogo, che alleggerisce molto la linea. A destra invece la fiancata appare molto più "piena" perché la fiancatina non ha buchi visto che da quella parte stazionano batteria e centraline che vanno quindi a bilanciare il peso del radiatore.

GAMBE LUNGHE A livello di ciclistica scopriamo un telaio in acciaio con motore stressato, mentre non c'è nulla di particolarmente rivoluzionario nelle sospensioni, che confermano una forcella a steli rovesciati da 43 mm e un classico monoammortizzatore (con leveraggio), entrambi pluriregolabili (il precarico del mono con il comodo pomello) e in grado di assicurare un'escursione alle ruote di 190 mm.

CARDANO IPOIDE L'innovazione la troviamo invece nella trasmissione finale che adotta un nuovo cardano con ingranaggi dal profilo ipoidale. Una soluzione che, secondo Yamaha, consente di realizzare un cardano più leggero limitando le masse non sospese, e inoltre dovrebbe assicurare una dolcezza di funzionamento decisamente superiore a quella dei cardani tradizionali (anche se i cardani Yamaha sono sempre stati esemplari in questo).

ALLA FINE È 19 Mettendo fine all'annoso dilemma sulla ruota anteriore, che forse è la cosa che ha fatto parlare di più su questa moto, scopriamo che la Super Ténéré adotta la ruota da 19" all'anteriore e da 17" al posteriore (gommatura classica 110/80, 150/70) con ruote a raggi definite a doppia T, che consentono l'utilizzo di pneumatici tubeless radiali di ultima generazione, ma anche l'utilizzo in off road con eventuali pneumatici tassellati. Una scelta che approviamo quella delle ruote a raggi perché queste moto con le ruote in lega sono bruttissime.

SELLA GIUSTA La ruota da 19" è stata probabilmente preferita anche per tenere la sella a una altezza umana (845 mm in configurazione bassa, ma si può salire anche a 870). Tra le altre regolazioni possibili c'è anche quella del parabrezza regolabile su due posizioni. I paramani sono di serie, così come le protezioni laterali paramotore.

VUOI L'ADVENTURE? Il tutto conferisce alla moto un aspetto indubbiamente avventuroso, che aumenta ancor di più se si attinge al ricco catalogo accessori (faretti supplementari, protezioni cupolini rialzati, manopole riscaldate, ecc..), capace di trasformare la Super Ténéré in una Adventure fatta e finita. Chiudiamo con due numeri che interessano sempre: il serbatoio è da 23 litri, il peso in ordine di marcia (quindi da interpretarsi con il pieno di benzina) è di 261 kg.


Pubblicato da Stefano Cordara, 24/02/2010
Gallery
Vedi anche