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Micromobilità

Monopattini elettrici, Parigi vota contro la micromobilità in sharing


Avatar di Claudio Todeschini , il 03/04/23

1 anno fa - Parigi, il referendum mette al bando i monopattini elettrici in sharing

Parigi, il referendum mette al bando i monopattini elettrici
Il referendum (a cui ha partecipato meno dell’8% dell’elettorato) ha deciso a larghissima maggioranza di eliminare i monopattini elettrici dalla capitale francese

Che stia già per tramontare l’era dei monopattini elettrici? Un amore nato, consumato e finito nel breve volgere di qualche anno? I re della città sono già prossimi all’esilio? Di reali allontanati in malo modo i parigini ne sanno qualcosa, e nel referendum di domenica scorsa hanno votato la messa al bando dei piccoli mezzi di trasporto elettrici.

Monopattini elettrici in sharing, al bando nella città di Parigi? Monopattini elettrici in sharing, al bando nella città di Parigi?

PRECURSORE La capitale francese è una delle città dove per prima hanno preso piede i monopattini elettrici, nel 2018, ed è sempre stata una delle più severe nel normare la loro circolazione (tanto da essere spesso indicata come esempio dalle stesse società di noleggio), limitandone la velocità a 10 km/h e obbligando gli utenti a parcheggiarli nelle apposite aree di sosta onde evitare sanzioni. 

IL REFERENDUM La sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha organizzato per la giornata di domenica 2 aprile un referendum per chiedere ai cittadini se continuare ad avere monopattini in sharing nella città. L’89% dei votanti ha detto no, dicendosi favorevole alla loro messa al bando. Un risultato che, se ratificato (vedi sotto), costringerebbe Lime, Dott e Tier, le tre società che operano nella capitale francese, a ritirare le loro flotte - per un totale di 15mila veicoli - entro il primo settembre. Un duro colpo per le tre aziende, anche e soprattutto per le possibili ripercussioni di una simile decisione nel resto d’Europa.

Monopattini elettrici in sharing, al bando nella città di Parigi? Il referendum Monopattini elettrici in sharing, al bando nella città di Parigi? Il referendum

SCARSA PARTECIPAZIONE Al referendum hanno partecipato poco più di 100mila persone, pari a circa il 7,5% degli aventi diritto. Una percentuale molto bassa, e che secondo Dott, Lime e Tier ha influenzato anche l’esito della votazione: a detta degli operatori, infatti, il motivo di una così scarsa affluenza è da imputarsi alle regole molto restrittive per votare, al numero limitato di seggi e all’impossibilità di votare per via elettronica. In altre parole: ha votato principalmente la fascia più anziana della popolazione, quella che non usa i monopattini e anzi se ne lamenta di più. Da ultimo, il referendum si è tenuto nel giorno della Maratona di Parigi, ed era aperto ai soli residenti della città, impedendo ai pendolari di esprimere la loro opinione.

Monopattini elettrici in sharing, al bando nella città di Parigi? I numeri Monopattini elettrici in sharing, al bando nella città di Parigi? I numeri

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IL PERCHÉ DEL REFERENDUM La sindaca Hidalgo è stata una delle prime ad accogliere con favore l’arrivo dei monopattini in sharing, ritenuti uno dei fattori chiave per trasformare Parigi in una “città da 15-minuti”, creando al tempo stesso più piste ciclabili e aree pedonali a discapito di parcheggi e zone aperte alla circolazione delle automobili. Negli anni, i monopattini elettrici sono stati oggetto di numerose polemiche - e non solo a Parigi - per l’uso sconsiderato che ne viene fatto da molte persone, che guidano in maniera spericolata, spesso salendo e scendendo dai marciapiedi senza rispettare le regole del codice della strada. La stessa Hidalgo ha detto che i monopattini sono alla base di troppi incidenti, e che sono comunque poco sostenibili per la popolazione, dal momento che una corsa di 10 minuti costa circa 5 euro

Monopattini elettrici in sharing, al bando nella città di Parigi? Gli scenari Monopattini elettrici in sharing, al bando nella città di Parigi? Gli scenari

NON COSÌ ECO-FRIENDLY I monopattini sono spesso usati come alternativa al trasporto pubblico, e solo per il 7% dei km percorsi hanno sostituito l’auto. “All’interno di un pacchetto di mobilità alternativo all’automobile avrebbero potuto costituire una buona alternativa”, ha dichiarato Hélène Chartier, ex consigliera di Hidalgo per la mobilità sostenibile. “Ma con tutti gli incidenti che causano, lo spazio pubblico occupato e tutte le difficoltà connesse, occorre ammettere che forse non rappresentano la soluzione al problema. Dovremmo investire di più nelle biciclette, nelle e-bike e negli spostamenti a piedi”.

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E ADESSO? Il risultato del referendum non è vincolante, e la sindaca Hidalgo si trova in una posizione non facile: da un lato, la volontà di chi è andato a votare è molto chiara; dall’altro, però, hanno votato davvero poche persone. I numeri, del resto, indicano che i monopattini elettrici sono sempre molto popolari: Lime dichiara che a Parigi, ogni giorno viene usato il 90% della sua flotta. Solo nel 2021 sono state più di 10 milioni le corse in monopattino delle tre società che hanno contratti in città, pari a circa 30mila corse al giorno. La decisione è attesa nei prossimi giorni.

I PRIVATI L’eventuale messa al bando non coinvolgerà altri veicoli di micromobilità e mobilità sostenibile come le biciclette elettriche, né avrà ripercussioni sui monopattini privati, che potranno continuare a circolare liberamente. Solo lo scorso anno, secondo il Ministero dei Trasporti francese, in Francia ne sono stati venduti quasi 700mila.


Pubblicato da Claudio Todeschini, 03/04/2023
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