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Honda Griffon


Avatar Redazionale , il 21/10/03

20 anni fa -

Il nome potrà non essere straordinariamente originale (con una effe sola venne usato al penultimo EICMA di Milano per un prototipo Italjet), ma questa "show bike" che Honda presenta al Salone di Tokio certamente lo è.

Cadute ormai le barriere psicologiche verso il concetto di moto automatica, questa volta siamo molto vicini allo speculare tema dello scooter motociclistico, e i motivi di interesse sono parecchi. L’estetica – pur eccessiva in alcuni particolari, come si conviene ad una moto da salone – punta tutto sull’aggressività e sul dinamismo delle linee. Frontale molto spiovente, con un basso parabrezza, e codino alto e sfuggente, quasi da supersportiva. Ormai lo scooter non tiene più nemmeno in considerazione il trasporto di passeggeri o di bagagli. E perde gli specchietti, sostituiti da due telecamere posteriori che trasmettono sui piccoli schermi lcd piazzati davanti agli occhi del guidatore.

E poi i dati tecnici, da far impallidire le "motone" di qualche anno fa. Il motore è un quattro cilindri boxer di 750 cc, ovviamente a quattro valvole

(meno ovvia è l’adozione del variatore di fase VTEC) raffreddato a liquido, alimentazione ad iniezione. In pratica, lo stesso motore che spingeva il prototipo Elysium dello scorso salone di Milano.

Con tanto motore, non deve più stupire l’adozione di una trasmissione automatica, che agisce sul cardano per trasmettere il moto alla ruota posteriore. Le sospensioni sono entrambe monobraccio, con la posteriore dotata di leveraggi progressivi, mentre la particolarità, davanti, è nell’adozione di un freno a disco perimetrale che si era visto finora molto raramente su uno scooter, per quanto sportivo.


Pubblicato da Simone Coggi, 21/10/2003
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