Nella sua prima esperienza al volante di una vettura Rally1 dopo la deludente stagione 2022 con Hyundai, Oliver Solberg ha centrato un sorprendente successo che ne rilancia la carriera dopo che le difficoltà di tre anni fa avevano un po' tarpato le ali a questo talentuoso figlio d'arte. Promosso per il Rally Estonia dalla Toyota, grazie a una prima parte di stagione con la GR Yaris Rally2 molto convincente che lo ha portato al comando della classifica del WRC2, Solberg è stato protagonista di una prestazione clamorosa, legittimando il successo finale con ben 9 vittorie parziali su 20 speciali in programma.
Solberg 20 anni dopo e quel ballo con l'idolo d'infanzia
Oliver, che corre con nazionalità svedese come la mamma Pernilla Walfridsson a sua volta ex pilota di rally, ha riportato il cognome Solberg nell'albo d'oro di un rally WRC 20 anni dopo l'ultimo successo di papà Petter ottenuto in Galles nel 2005. Si è trattato anche della prima vittoria di un pilota svedese dal 1997, quando a trionfare fu Kenneth Eriksson nel Rally Nuova Zelanda.
Le curiosità statistiche si sono sommate alle normali tensioni derivanti dal trovarsi al comando della classifica fin dalla giornata del venerdì: ''Non sono mai stato così nervoso, felice o spaventato in tutta la mia vita - ha raccontato dopo il successo Solberg - Potete immaginare: venerdì sera, in qualche modo eravamo in testa, e avevamo questi due pazzi (Ott Tänak e Thierry Neuville ndr) dietro che spingevano come matti. Sabato mattina ho pensato: 'Wow, cosa faccio adesso?'''. Poi, scherzando con la platea di giornalisti estoni, ha aggiunto sorridendo: ''So che volevate che Ott vincesse, ma mi dispiace... ho fatto del mio meglio''.
Solberg ha poi riservato una dedica speciale a un suo idolo d'infanzia che ha giocato un ruolo importante in questa avventura, ossia Juha Kankkunen, attuale vice direttore del team Toyota: ''Posso dirlo: non avrei mai pensato di festeggiare con te. Sei il mio eroe fin da bambino, insieme a mio padre. Sei sempre stato il ragazzo più cool del mondo. E questo fine settimana mi hai supportato tantissimo: mi hai tenuto calmo, mi hai detto cosa fare. Ho pensato: 'Sì, farò del mio meglio'. Stasera faremo festa, io e te. Danzeremo sulla pista da ballo!''.
L'analisi di Kankkunen e i piani futuri
Proprio Kankkunen, grazie al suo ruolo all'interno della Toyota, ha avuto un peso importante nell'impresa di Solberg: ''Ho riflettuto e analizzato da dove provenissero quelle prestazioni e gli ho dato consigli. Suo padre mi disse: 'Parlagli, perché non mi ascolta più'. Ma lui mi ha ascoltato senza problemi. Siamo onesti, è stata una sorpresa per tutti noi. Oliver ha commesso errori durante il suo periodo con la Hyundai e poi ha trascorso un paio d'anni su una vettura Rally2. È stato lì che ha imparato a guidare in modo più intelligente. Ha guidato in modo pulito e preciso per tutto il tempo, proprio come fa di solito Kalle [Rovanperä]. Questo è probabilmente uno dei motivi per cui questo tipo di prestazione è stato possibile''.
La performance nel Rally Estonia potrebbe riaprire le porte della massima categoria a Solberg, ma per questo tipo di discorsi bisognerà aspettare la fine del campionato: ''L'obiettivo principale di Oliver è ancora vincere il titolo WRC2 - ha specificato Kankkunen - È su questo che si concentrerà per il resto della stagione. Saranno i vertici a decidere cosa guiderà in futuro. Ma con prestazioni come queste, sarà sicuramente al centro dell'attenzione''.