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Maserati MC12


Avatar Redazionale , il 05/03/04

20 anni fa -

La Casa modenese affila le punte del suo tridente e lancia a Ginevra una Gran Turismo stradale che fa il paio con la Ferrari Enzo per bellezza, prestazioni e prezzo. Meno di trenta gli esemplari previsti, alcuni dei quali destinati alle corse. Quelle vere però, come le gare del Campionato FIA GT.

PER POCHISSIMI Una trentina di esemplari, solo venticinque dei quali destinati a circolare su strada (e praticamente tutti già venduti, a circa 600.000 euro!). In altre parole lo stretto indispensabile per poter partecipare con una vettura identica al campionato FIA GT e tornare così a correre dopo 37 anni di assenza delle competizioni. Sono questi i volumi in cui la Maserati si accinge a produrre la MC12, senza dubbio una tra le più accreditate pretendenti al titolo di reginetta del Salone di Ginevra.

BANDA BASSOTTI

Basta uno sguardo per capire che la sua candidatura è strameritata: guardandola, alzi la mano chi riesce a proclamarsi indifferente senza che il naso si allunghi. La vocazione pistaiola è fortissima e nulla viene fatto per nasconderla, anzi… Già le misure sono fuori dal comune: la MC12 è lunga una quaresima (5143 mm), larghissima (2096 mm, più di una Hummer H2…) e spiaccicata a terra (1205 mm), con un passo di 2800 mm.

COLORI SOCIALI

Ammantata in una livrea bianco-blu che ha segnato la storia sportiva della Maserati, la MC12 ha forme che tolgono il fiato e che non l’avrebbero fatta sfigurare neppure al via del Mondiale Prototipi di qualche anno fa. L’unica veduta "normale" dell’auto (si fa sempre per dire…) è quella frontale piena, ma se solo si inizia a fare salire lo sguardo su per il muso ecco che iniziano i fuochi d’artificio.

AFFILATA

Tra il parabrezza e i fari si aprono due sfoghi per l’aria a bocca di leone, chiuse ciascuna da tre listelli che sono lame di spada. I parafanghi sono costellati di numerose feritoie in stile squalo e guidano lo sguardo verso le fiancate. Queste hanno un andamento molto tormentato, con ampi squarci dietro le ruote anteriori e davanti a quelle posteriori.

U-BOOT STYLE

Non meno suggestivo è il colpo d’occhio offerto dal padiglione, che ha una particolare forma a goccia e culmina in un tettuccio asportabile per trasformare la vettura da coupé a spider. Subito dietro di esso svetta a mo’ di periscopio lo snorkel che porta aria fresca al vano motore.

SI DA’ LE ARIE

Quest’ultimo respira anche grazie a una fitta alettatura del cofano e alla conformazione della coda in cui le parti aperte sono ben più estese di quelle coperte della carrozzeria. Proprio quella posteriore è forse la vista più mozzafiato. Gli estrattori per l’aria proveniente dal fondo piatto, le minuscole luci e l’enorme ala che sovrasta il tutto creano un colpo d’occhio che quanto a grinta ha davvero pochi eguali.

SANDWICH

Se la carrozzeria (in fibra di carbonio) conquista anche i profani, solo i veri appassionati hanno il palato fine per apprezzare quanto si cela sotto la "pelle". Qui non mancano i parallelismi con l’altro gioiello di famiglia, la Ferrari Enzo. Il telaio è monoscocca, realizzato con una struttura a sandwich in fibra di carbonio e honeycomb di nomex, alla quale si appoggiano due telaietti in lega d’alluminio.

GOMMATISSIMA

Le sospensioni sono tutte a quadrilateri, con schema push-rod e geometria antidive-antisquat, una soluzione degna di una Formula 1. Alle loro estremità si trovano pneumatici di dimensioni enormi: 245/35-19 all’avantreno e 345/35-19 al retrotreno. Ipotizzando che la MC12 potrebbe non essere impiegata solo in pista, alla Maserati hanno deciso di montare un sistema che permette di variare l’altezza dell’avantreno per aumentare la luce a terra e favorire il superamento di rampe e piccoli dislivelli.

FERMI TUTTI!

Nessun compromesso neppure sul fronte freni. L’impianto è stato sviluppato dalla Brembo ed è composto da dischi autoventilanti e fittamente bucherellati come merletti. A morderli sono chiamate pinze in lega d’alluminio, quelle anteriori a sei pistoncini e quelle posteriori a quattro. Il tutto, coadiuvato da un sistema ABS con ripartitore di frenata EBD.

TENETEVI FORTE

A cosa serva tutta questa potenza frenante lo si capisce dando uno sguardo ai dati relativi al motore. 5998 cc, 12 cilindri a V di 65°, distribuzione bialbero a cascata d’ingranaggi, 630 CV a 7500 giri e 652 Nm a 5500 giri, uniti all’ormai immancabile Cambiocorsa elettroattuato a sei marce, sono il naturale preludio a prestazioni mostruose.

UNA SCHIOPPETTATA

Visto anche il peso contenuto in soli 1335 kg, partendo a cannone la formalità del passaggio 0-100 km/h viene sbrigata in 3,8 secondi e, insistendo, la lancetta varca quota 200 prima che di secondi ne siano passati 10 (in 9,9, per l’esattezza). Non avendo pietà del pedale dell’acceleratore e se il pelo sullo stomaco abbonda, ci si può anche togliere lo sfizio di vedere sul tachimetro velocità superiori ai 330 km/h.

STRAPPI ALLA REGOLA

Nell’abitacolo lo spirito corsaiolo convive invece con qualche concessione al comfort, come l’orologio, la presa di corrente e gli alzacristalli elettrici. I sedili sono costituiti da un guscio di fibra di carbonio, con la seduta rivestita in tessuto e lo schienale in pelle. Carbonio e pelle tornano anche sul volante, leggermente appiattito nella parte superiore.

BENE, BRAVI, BIS

Se a questo punto siete rimasti stregati dalla MC12 (sarebbe comprensibile…) e vi rammaricate perché ne avreste voluta una (beati voi, se potete…), non disperate. Per il 2005 la Maserati ha infatti in programma di allestire altre venticinque vetture. Non resta che rompere il maialino di terracotta e iniziare a contare le monetine…

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Pubblicato da Paolo Sardi, 05/03/2004
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