Non un puro e semplice accessorio, non soltanto un documento che incasella la vettura negli archivi della Pubblica amministrazione. Non soltanto un numero, la targa è un pezzo di codice genetico dell'auto che individua, un prezioso corredo - specie in caso di auto storica - che ne completa le caratteristiche di originalità. La targa ora riceve l'importanza che si meritava. Dopo anni di stallo, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato il tanto atteso decreto sulle targhe originali dei veicoli storici. Cosa significa, più di preciso?
DALLE PAROLE AI FATTI Quello siglato venerdì 4 agosto dal ministro Matteo Salvini è il decreto attuativo per la legge 178 del 30 dicembre 2020, il testo cioè che prevede la “facoltà di ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione per i veicoli di interesse storico e collezionistico”.
Auto storiche, via libera alla targa originale
CHI COME QUANDO (E QUANTO) Il decreto entra in vigore il giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (presumibilmente già da oggi lunedì 7 agost, o dai giorni immediatamente successivi) e sarà applicabile dal sessantesimo giorno successivo alla predetta data. Da quel momento sarà quindi possibile ri-targare il proprio veicolo di interesse storico e collezionistico, puché individuato come tale mediante il Certificato di Rilevanza Storica, come da art. 60 del Codice della Strada. Il decreto attuativo appena emanato determina e indica chiaramente anche le modalità di applicazione della legge stessa: a partire dalla richiesta che il proprietario deve presentare presso uno STA (Sportello Telematico dell’Automobilista) o un Ufficio della Motorizzazione Civile. Le istanze posso essere avanzate per i veicoli radiati d’ufficio o per esportazione, per quelli reimmatricolati e per quelli di origine sconosciuta, in ogni caso dotati di Certificato di Rilevanza Storica. Il rilascio della targa storica è soggetto al pagamento di 549 euro per gli autoveicoli e di 274,50 euro per i motocicli e le macchine agricole.
Targa originale, le richieste al PRA o alla Motorizzazione
DAI CLUB Esulta l'ASI, solo una delle associazioni che da tempo perseguivano questo obiettivo. “Il decreto – sottolinea Alberto Scuro, Presidente dell'Automotoclub Storico Italiano - arriva dopo aver svolto una importante mole di lavoro per sottolineare al Ministero, alla Motorizzazione e al Poligrafico dello Stato l’importanza che riveste per gli appassionati la possibilità di ristabilire l’originalità più completa dei propri veicoli storici. Inseguire l’originalità fa parte della nostra mission e la targa di nascita è parte integrante del veicolo stesso: per questo ringraziamo la sensibilità dimostrata dalla politica in generale e dal Ministro Salvini in particolare il quale, dopo essere stato sensibilizzato sull’importanza di un'iniziativa che non comporta alcun onere per lo Stato, è riuscito a dare il via alla sua applicazione in tempi brevissimi”.