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Carburanti

Distributori di benzina, irregolare una pompa su cinque


Avatar di Lorenzo Centenari , il 13/08/18

5 anni fa - Indagine a tappeto della Guardia di Finanza. Le frodi più frequenti

Distributori di benzina, uno su 5 è irregolare. Le frodi più comuni

Indagine a tappeto della Guardia di Finanza. Sanzioni, denunce, sequestri. Ecco le frodi più frequenti. Più un caso limite...

ATTI IMPURI Siete convinti che la pistola spari nel serbatoio della vostra auto carburante cristallino. Ahimé, avete il 20% di probabilità di essere sulla cattiva strada. Dati della Guardia di Finanza: dei 1.379 impianti di distribuzione passati al setaccio in territorio nazionale, 330 hanno mostrato irregolarità di sorta. Vale a dire che un distributore su cinque non è a norma. E qualunque sia la frode, a pagare è sempre l'automobilista.

FINANZA BLITZ Le contravvenzioni contestate dalla GdF ai gestori delle stazioni di rifornimento nel quadro del Piano straordinario di controlli estivi 2018 sono di varia natura. La più comune, la classica truffa nell'erogazione: viene manomessa la pompa di benzina e gasolio in modo da mostrare al display meno litri di quelli che realmente eroga, o un prezzo al litro inferiore di quello che realmente calcola. Escamotage possibile grazie alla complicità dei tecnici addetti alla manutenzione.

IL TRUCCO C'È Un'altra frode ricorrente consiste nella miscelazione abusiva dei carburanti: nelle cisterne di benzina e gasolio vengono immessi litri e litri di oli esausti, talvolta addirittura pura acqua. Per un mix che in casi estremi può persino sfociare nella rottura del motore della vostra auto. Infine, l'immissione in consumo in evasione di accise: il benzinaio acquista il carburante da mercati illegali, esentasse e a costi irrisori.

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DA CODICE PENALE Delle 330 violazioni constatate, 176 sono state riferite alla disciplina prezzi, con sanzioni amministrative a carico dei gestori degli impianti. Nelle ipotesi più gravi, 55 responsabili sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, con il sequestro di oltre mezzo milione di litri di prodotti petroliferi.

SELF SERVICE? Un capitolo a parte merita poi il casolare “benzinaio” di Taranto: insospettiti dalla presenza di numerose autovetture disposte in fila davanti a un capannone, i finanzieri hanno appreso come lo stabile celasse in realtà un vero e proprio distributore di carburante, con tanto di cisterna della capacità di 9.000 litri, dotata di elettropompa e di pistola erogatrice. Denunciati, ovviamente, i due disinvolti impostori.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 13/08/2018
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