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Coronavirus

Taxi e mezzi pubblici, in arrivo la bolla anti-COVID-19


Avatar di Michele Perrino , il 27/04/20

3 anni fa - Dalla Nuova Zelanda la bolla che isola l'autista. Soluzione per taxi?

Coronavirus fase 2: una bolla di sicurezza per taxi, Uber e NCC
Coronavirus fase 2: dalla Nuova Zelanda una soluzione per il trasporto pubblico: come funziona la bolla che isola l'autista

CORONAVIRUS FASE 2: LA PROPOSTA DRIVER BUBBLE

Quella che arriva dalla Nuova Zelanda potrebbe essere un'interessante soluzione per il trasporto pubblico nella fase 2. Grande lungimiranza quella che ha mosso la RVE di Auckland (che si occupa di personalizzazioni auto), se si pensa che lo stato dell'Oceania conta neanche 5 milioni di abitanti e appena una ventina di casi di Coronavirus. Poco importa, la Driver Bubble (bolla del guidatore) - si chiama così - è un sistema che isolerà l'autista, garantendo l'incolumità sua e dell'occupante che viaggia con lui. Vediamo come funziona.

LA DRIVER BUBBLE

La bolla è realizzata in PVC trasparente, garantiscono sia facile da pulire e si adatti a qualunque tipo di auto: ci sono modelli per citycar, SUV o veicoli commerciali. Prezzo? Circa 400 euro. Si compra online e viene spedita in tutto il mondo. Una soluzione decisamente più professionale rispetto ai sistemi fai da te, tra plexiglass e nastro adesivo, visti su alcuni taxi cinesi. La Driver Bubble si fissa al poggiatesta, garantendo così il corretto funzionamento degli airbag in caso di incidente.

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La Driver Bubble La Driver Bubble

BUSINESS DA CORONAVIRUS?

Una soluzione decisamente interessante - dicevamo - per autisti di taxi, Uber o NCC, mettendo al riparo la sicurezza dell'autista e del passeggero trasportato. Mentre vi scriviamo, però, già esiste un sito con marchio registrato Driver Bubble che fa capo ad un'Azienda di Amsterdam, in Olanda, guarda caso registrato nel 2020. Come a dire che, anche se dall'altro capo del mondo si sono reinventati con intelligenza senza - tutto sommato - averne particolarmente bisogno, pare non sarà necessario guardare qualche continente più in là, per trovare una ''bolla''. Anzi, visto il potenziale business, forse dovremo abituarci all'idea di veder fiorire nuove aziende di bubble anche da noi.


Pubblicato da Michele Perrino, 27/04/2020
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