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Ricarica elettrica

Colonnine e pagamenti POS, obbligo al via. Ma cosa cambia, per adesso?


Avatar di Lorenzo Centenari , il 01/05/24

2 settimane fa - Già in vigore la norma UE per pagamenti anche con carte o bancomat. Sì, ma...

Colonnine EV e obbligo pagamento POS (bancomat, carta). Una guida
Dal 13 aprile 2024 è in vigore la norma europea che impone ai gestori di accettare anche bancomat o carte. Sì, ma nel frattempo...

Tempistiche a parte (...), la ricarica di un'auto elettrica alla colonnina è operazione quasi identica al rifornimento in modalità ''self'' di un'auto diesel o benzina. Giusto? Nì. Eh già, perché - tempi di attesa a parte - corre un'altra differenza che non è per nulla secondaria. Alla stazione di rifornimento, saldi il conto con carte di debito (bancomat, carte prepagate, etc.) e carte di credito, oltre che in contanti. Alla stazione di ricarica, invece, paghi solto tramite apposita ''card'' legata ad un determinato network, previa la sottoscrizione di un contratto. Paghi anche tramite app per smartphone, sempre dietro la registrazione di un profilo utente presso piattaforma online. Manca (almeno: manca, spesso e volentieri) la comodità del pagamento POS, cioè  - appunto - tramite bancomat o carta di credito. Il quadro è tuttavia destinato a mutare. Il quadro cambierà, ma progressivamente. Ecco, infatti, cosa sta accadendo.

Pagare la ricarica col Bancomat? Oggi si può (anzi, si deve) Pagare la ricarica col Bancomat? Oggi si può (anzi, si deve)

PAGO COME DICO IO In seguito all'approvazione da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio d'Europa, approvazione che risale al 20 settembre 2023, lo scorso 13 aprile 2024 è entrato ufficialmente in vigore il cosiddetto Regolamento UE AFIR (acronimo di Alternative Fuels Infrastructure Regulation, qui il link al testo della legge), normativa dell'Unione Europea che disciplina la realizzazione di un’infrastruttura di ricarica per i combustibili alternativi su tutto il territorio dell'Unione. Tra gli altri obblighi (ricarica aperte a vetture di qualsiasi brand, esposizione tariffe), sebbene in modo implicito la norma impone ai titolari di servizi di ricarica proprio di mettere a disposizione degli utenti strumenti di pagamento elettronici ''universali''.

Un punto di ricarica Free to X (foto: Facebook/Free to X) Un punto di ricarica Free to X (foto: Facebook/Free to X)

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COSA DICE LA LEGGE Letteralmente, così recita il passaggio della norma che riguarda la ricarica: “Gli utenti di veicoli alimentati da combustibili alternativi dovrebbero poter effettuare la ricarica o il rifornimento ad hoc e pagare facilmente e agevolmente in tutti i punti di ricarica e di rifornimento accessibili al pubblico, senza che sia necessario concludere un contratto con il gestore del punto di ricarica o di rifornimento, o con un fornitore di servizi di mobilità”. Traduzione: per il gestore, vige l'obbligo di installazione di dispositivo POS, mentre per il cliente, la sottoscrizione di un contratto con specifico provider diventa facoltativo. Ok, significa che a partire da maggio 2024 posso pagare con carta... ovunque? No, non significa questo.

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TOLLERANZA TRIENNALE La legge UE obbliga i gestori a equipaggiare le proprie colonnine di postazioni POS, ma solo le colonnine che entrano in funzione ''a partire dal 13 aprile 2024'', stabilendo al contempo che gli operatori dovranno adeguare le stazioni di ricarica di inaugurazione antecedente al 13 aprile 2024 ''entro il 1° gennaio 2027''. Alla garanzia di imbattersi in una stazione di ricarica provvista di POS mancano perciò ancora tre anni, o quasi. A parziale consolazione, la rete di ricarica pubblica è in continua espansione. Senza contare che alcuni gestori, vedi Ewiva e Free to X, già da alcuni mesi hanno moltiplicato i propri punti di ricarica nei quali è possibile ricaricare inserendo (o appoggiando) una qualsiasi carta di pagamento bancaria. L'augurio è che i casi di Ewiva e Free to X facciano scuola.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 01/05/2024
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