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Bici ibride:

Quando l'auto va a due ruote


Avatar di Luca Cereda , il 14/05/10

13 anni fa - Una moda, un'operazione d'immagine, ma per qualcuno anche un business: sono le bici a pedalata assistita delle Case. Dalla Cucciolo di Ducati alla concept Bik.E di Volkswagen, ecco cosa succede quando l'elettrico monta in sella.

Una moda, un'operazione d'immagine, ma per qualcuno anche un business: sono le bici a pedalata assistita delle Case. Dalla Cucciolo di Ducati alla concept Bik.E di Volkswagen, ecco cosa succede quando l'elettrico monta in sella.

SPINTARELLA Qualche etto in più di peso è la cosa che percepisci dopo un secondo, una volta sollevato il cavalletto. Dopodiché sali, schiacci il pulsante, inizi a pedalare, ed ecco la spinta dell'elettrico. Forte all'inizio, e netta in salita; salvo poi diventare via via impercettibile, pedalata su pedalata, mentre si macinano chilometri.

DA 4 A 2 RUOTE Detto in estrema sintesi, così si viaggia sulle cosiddette bici "a pedalata assistita”. Ovvero, bici sulle quali all'azione propulsiva umana si aggiunge quella di un motore, in questo caso un motore elettrico. Un genere di nicchia recentemente sfiorato anche dalle Case costruttrici di auto e moto. Più per questioni d'immagine che per reali interessi commerciali, se si eccettuano un paio di casi. Il messaggio da veicolare è soprattutto di attenzione verso la mobilità sostenibile e capacità di estendere il proprio know-how delle quattro alle due ruote.

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IL CUCCIOLO E IL LEONE Peugeot, Ducati, Lexus, Porsche e Volkswagen: ognuna ha in casa la sua bici elettrica. Le prime due puntano alla commercializzazione: la Cucciolo di Ducati e la bici elettrica del Leone si possono concretamente ordinare; viceversa, le altre Case hanno realizzato delle concept-bike destinate  – con ogni probabilità – a rimanere puri e semplici esercizi di engineering.

FAB FIVE Al centro di tutti e cinque i progetti c'è la propulsione elettrica come mezzo di soccorso allo sforzo umano. Alcune caratteristiche tecniche (materiali, dispositivi, peso e autonomia della batteria, la possibilità o meno di recuperare energia in discesa o in frenata) variano di progetto in progetto; altre, come la velocità, limitata sotto i 25 km/h, e l'utilizzo di batterie al litio, sono abbastanza condivise. Per quasi tutte queste bici esiste inoltre la possibilità di ricevere due diversi livelli di assistenza elettrica. Ecco i dettagli di ciascuna delle cinque bici delle Case.


DUCATI CUCCIOLO
Realizzata dalla Casa di Borgo Panigale assieme alla Italwin (ditta specializzata nella produzione di bici elettriche a pedalata assistita), dovrebbe entrare in commercio nel corso del 2010. Ha il telaio idroformato in alluminio, con una batteria Panasonic del peso di 3,5 kg (il peso totale della bici è di 24 chili) alloggiata nel portapacchi, dotata di centralina. Il motore è di tipo brushless da 250 Watt, il cambio uno Shimano-Nexus a 3 velocità. L'autonomia varia da 35 a 55 chilometri, a seconda che si utilizzi la bici in modalità lenta (dove l'assistenza dell'elettrico è meno forte) o in modalità veloce (dove la spinta elettrica è massima). Una ricarica completa della batteria richiede in tutto sei ore.

PEUGEOT VAE
Sviluppata in collaborazione con la Ultra Motor – ditta statunitense leader nelle bici elettriche - è già in commercio e costa circa 2.300 euro. Freno sia sull'anteriore, sia sul posteriore, la bici del Leone monta una batteria agli ioni di litio da 36 Volt che alimenta un motorino elettrico da 250 Watt. L'assistenza alla pedalata si declina in tre livelli: minima, intermedia e massima, e si regola tramite un apposito pulsante. In modalità assistita si possono percorre fino a 70 chilometri, a una velocità massima di 25 km/h.

LEXUS HYBRID BYCICLE
Esposta per la prima volta l'anno scorso a Tokyo, la concept-bike di Lexus è un prototipo in fibra di carbonio dalla dotazione tecnica di primo ordine. Oltre al telaio leggerissimo (17 chili sono decisamente pochi per questo genere di veicolo), può contare su un cambio Shimano elettrico a otto rapporti e sulla spinta di un motorino da 240 Watt che offre l'assistenza a due diversi livelli di potenza: "eco” e "power”. La batteria agli ioni di litio ha un voltaggio di 25.9 V e si ricarica in sole due ore. Al momento ne esistono solo due esemplari.

PORSCHE HYBRID RS
Pesa meno di 16 chili, viaggia per oltre 50 km con un ciclo di carica e ha perfino il navigatore: un i-Phone collegato via W-Lan con la batteria che permette, tra le altre cose, di monitorare l'autonomia residua. Effetti speciali da show-bike che rendono ancora più affascinante un prototipo di per sé notevole dal punto di vista tecnico, costruito con telaio in carbonio, sospensioni four-link e impianto frenante MARTA. Sulla Hybrid RS l'energia elettrica viene trasmessa alla ruota posteriore fino a un massimo di 450 Watt, con  la spinta che entra in gioco appena si inizia a pedalare. La coppia viene regolata da un apposito sensore collegato alla centralina, mentre l'unita della batteria al litio manganese, ancorata alla canna, ha il design di una borraccia e garantisce una percorrenza di circa 50 chilometri. Ulteriore margine d'autonomia deriva dall'energia che la Hybrid RS riesce a recuperare nei tratti in discesa.

VOLKSWAGEN BIK.E
Di questo genere di prototipi è il più recente – VW l'ha presentato all'ultimo salone dell'auto di Pechino – ed è anche quello che più si discosta dal genere della bici a pedalata assistita. La concept Bik.E, infatti, non ha nemmeno i pedali (solo due poggiapiedi) e viaggia unicamente a propulsione elettrica. Le prestazioni sono limitate: autonomia di circa 20 km e velocità massima che non supera i 20 km orari. La sua particolarità sta nel fatto che si può ripiegare e adagiare nello spazio normalmente riservato alla ruota di scorta. Che a Wolfsbourg stiano pensando a un nuovo optional anti-foratura?
Pubblicato da Luca Cereda, 14/05/2010
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