Si fa presto a dire gomma ''riciclata''. Assai più tortuoso è semmai il percorso che guida un Costruttore alla realizzazione di un prodotto che l'etichetta ''bio'' se la guadagna per davvero.
Sarà forse il caso di Pirelli P Zero E? Sì, potrebbe.
Mostrato nel corso del Fuorisalone 2025 alla presenza di Thomas Hanel, responsabile globale di Innovazione e Sviluppo Materiali del Gruppo Pirelli, Pirelli P Zero E è il primo pneumatico ultra-performante al mondo contenente oltre il 55% di materiali ecosostenibili.
Scopriamo qualcosa in più, il tema eco è dopotutto all'ordine del giorno.
Materiali ecologici, prestazioni elevate
Tra le componenti principali del P Zero E si trovano innanzitutto diversi materiali rinnovabili e riciclati. Tra i quali:
- polimeri biologici, che usano parzialmente olio da industria alimentare invece di olio minerale
- lignina
- silice ricavata dalla lolla di riso
Oltre alla loro provenienza, trattasi di materiali scelti anche per l’eccellente resa in termini di performance su strada.
Morale della storia, rispetto al P Zero tradizionale la nuova versione raggiunge due lusinghieri traguardi:
- ridurre l’utilizzo di materiali fossili e minerali di circa 12 kg per set;
- abbattere le emissioni di CO₂ fino al 24% durante l’intero ciclo di vita.
Sigillo di qualità
Il P Zero E rappresenta dunque il primo pneumatico UHP (Ultra High Performance) con una certificazione ufficiale che attesta la presenza di oltre il 55% di materiali sostenibili sull’intera gamma di lancio.
Non è marketing: la percentuale del 55% è stata convalidata da Bureau Veritas, in conformità allo standard ISO14021.
Massima efficienza: tripla classe A
Sostenibilità, ma anche sicurezza e comfort.
Una delle principali sfide è stata quella di conservare le prestazioni di guida, pur utilizzando nuove mescole. Obiettivo raggiunto grazie a un’integrazione di ricerca scientifica, test dinamici e simulazioni basate su intelligenza artificiale e reti neurali.
Ebbene, Pirelli P Zero E è l’unico pneumatico UHP ad avere ottenuto tripla classe A su tutta la gamma:
- eccellenza in resistenza al rotolamento
- eccellezza di frenata su fondo bagnato
- eccellente in rumorosità.
Le mescole sono state progettate con tecnologie derivate dal motorsport per garantire performance elevate anche su veicoli elettrici, mentre il disegno del battistrada ottimizzato digitalmente assicura maggiore rigidità e silenziosità in marcia.
Elect: a prova di elettrico
E a proposito di auto elettriche: ogni variante del P Zero E è contrassegnata dalla sigla Elect, il pacchetto sviluppato appositamente per le EV, auto cioè caratterizzate da maggiore peso e coppia, che quindi necessitano di pneumatici capaci di gestire potenza, ridurre vibrazioni e garantire un’esperienza di guida fluida e confortevole, senza compromettere l’autonomia. Obiettivo raggiunto, a quanto pare.
In caso di foratura
Una delle innovazioni più interessanti introdotte consiste infine nella cosiddetta tecnologia RunForward.
Anche in caso di foratura, il veicolo può proseguire la marcia fino a 40 km a una velocità massima di 80 km/h.
Ciò è possibile grazie a rinforzi strutturali diversificati tra lato interno ed esterno, in grado di sostenere il veicolo anche in assenza di pressione. Ideale per auto elettriche prive della ruota di scorta.
Uno sguardo al futuro
Il P Zero E rappresenta solo il primo passo di una strategia più ampia. Pirelli ha l’obiettivo di estendere l’uso di materiali riciclati e biologici ad altri modelli della propria gamma, segnalandoli con un logo dedicato.
La direzione è chiara: una mobilità sostenibile, che non rinunci alla qualità e alle prestazioni.
Let's stay tuned