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Tecnica

Lotus Evija: l'aerodinamica della hypercar da 2.000 CV


Avatar di Michele Perrino , il 12/05/20

3 anni fa - Un focus sull'aerodinamica della supercar inglese Lotus Evija

Lotus Evija: tecnica e aerodinamica della supercar elettrica
"Comparare la Lotus Evija ad un'auto sportiva? Come confrontare un jet e un aquilone". Parola dell'ingegnere dell'aerodinamica

I SEGRETI DI EVIJA Lotus Evija è l'hypercar elettrica che intende rivoluzionare il mondo dell'automotive con i suoi 2.000 CV per 1.680 kg e un'aerodinamica da riferimento. Proprio attraverso le dichiarazioni dell'ingegner capo dell'aerodinamica e della termica Richard Hill, da oltre 30 anni a fianco dell'Azienda inglese in tutti i leggendari progetti, dedichiamo un focus alle caratteristiche di quest'auto che - stando alle parole dell'ingegnere capo - sarà qualcosa di eccezionale: ''Comparare l'aerodinamica di Evija con quella di una normale auto sportiva è come confrontare un jet da combattimento e l'aquilone di un bambino''. Iniziamo a scoprirla attraverso il video.

LA FILOSOFIA L'aerodinamica di Lous Evija si fonda sul mantenere il flusso d'aria basso e piatto nella parte anteriore, guidarlo attraverso il corpo dell'auto per emergere in alto, nella parte posteriore. In parole povere trasforma l'intera vettura in un'ala rovesciata, per produrre l'importante carico aerodinamico. La particolarità della hypercar elettrica è data dalla sua porosità: la maggior parte delle auto deve praticare una sorta di buco nell'aria, mentre l'Evija letteralmente la respira. La parte anteriore si comporta come una bocca: ingerisce l'aria, succhia ogni chilogrammo di valore da essa - inteso come carico aerodinamico - quindi espira attraverso la parte posteriore.

LA PARTE ANTERIORE La grossa presa d'aria anteriore è divisa in tre sezioni: l'area centrale più grande fornisce aria per raffreddare il pacco batteria, che è montato tra i due sedili, mentre l'aria incanalata attraverso le due sezioni esterne più piccole raffredda l'elettronica nella zona dell'assale anteriore. La presa d'aria riduce al minimo la quantità di aria sotto al veicolo, riducendo così la resistenza e il sollevamento sul sottoscocca. Per la differenza di pressione tra la superficie superiore e quella inferiore, genera così deportanza.

Il frontale della Lotus Evija Il frontale della Lotus Evija

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I TUNNEL VENTURI Le due grosse aperture sulla parte posteriore dell'auto fanno sì che l'aria transiti nel corpo centrale della vettura ed esca dal fondo, diminuendo così la resistenza. Hill dice di pensare Evija senza le due aperture posteriori come un paracadute, mentre grazie al loro lavoro è più una... rete di farfalle, rendendola unica nel panorama delle hypercar.

AERODINAMICA ATTIVA Un ulteriore contributo è dato dall'ala posteriore attiva, che si eleva dalla sua posizione di riposo a livello della carrozzeria superiore. Quando si alza nel flusso d'aria ''pulito'', sopra l'Evija, crea un ulteriore carico aerodinamico sulle ruote posteriori. L'auto ha anche un Drag Reduction System (DRS) in stile F1, che è un piano orizzontale montato centralmente nella parte posteriore: dispiegandolo l'auto diventa più veloce.

Lotus Evija: il 3/4 posteriore della hypercar elettrica Lotus Evija: il 3/4 posteriore della hypercar elettrica

IL TELAIO IN CARBONIO Lotus è stata la prima ad adottare il frame in carbonio in F1 e ha portato, per la prima volta nella sua storia, questa tecnologia su strada. Evija infatti è la prima vettura della Casa inglese ad avere un telaio in carbonio, unico per resistenza, rigidità e sicurezza. Il suo ruolo, oltre che strutturale, compartecipa anche all'ottimizzazione dell'aerodinamica: la parte inferiore anteriore, scolpita come la posteriore, fa sì che l'aria venga diffusa verso il retrotreno del veicolo, contribuendo ad aumentare la deportanza della Evija. 

LA HYPERCAR ELETTRICA PIÙ LEGGERA Più leggera sarà la macchina, dice Hill, maggiore sarà la percentuale di aderenza complessiva ottenuta attraverso il carico aerodinamico e minore l'inerzia della vettura. Al momento Evija fa segnare sulla bilancia 1.680 kg, ma sul fronte dei dati ufficiali nulla di nuovo sotto al sole: dovremo attendere i prossimi mesi e la fine dei test, dice Hill, per avere un quadro completo. Entro il 2020, si spera. Restate collegati.


Pubblicato da Michele Perrino, 12/05/2020
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