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Ferrari 612 Scaglietti:le nuove immagini


Avatar Redazionale , il 09/01/04

20 anni fa -

Ancora una citazione storica, ancora un personaggio di "famiglia" a dare più prestigio al prestigio, ancora un modello destinato alla storia. Dopo la Dino (1969), la Enzo (2002) e la Gianni Agnelli (2003), ecco la Scaglietti, ultimo gioiello della premiata ditta di Maranello, sfornato a sorpresa con tre mesi di anticipo sul parto programmato.

Con uno sprint degno della Scuderia campione del mondo di Formula 1, la Ferrari ha giocato d’anticipo su tutti e ha reso pubbliche le immagini della nuova berlinetta quattro posti, in un primo tempo annunciata per il Salone di Detroit, a Gennaio.

Sorpresa doppia la scelta del nome: sarà infatti quello del famoso carrozziere modenese Sergio Scaglietti a dare maggiore lustro alle pareti levigate della rinnovata berlinetta quattro posti che sostituirà l'attuale 456M.

Quella di dedicare un modello a uno dei personaggi che hanno fatto grande la Ferrari sembra a questo punto una precisa strategia di marketing tesa a portare ulteriore prestigio, se mai ce ne fosse bisogno, alle già bramate vetture della produzione di Maranello.

Non più, quindi, il freddo numero tecnico riferito al valore frazionato della cilindrata (in base al numero di cilindri) per distinguere un modello, ma una autentica "personalizzazione". Una soluzione che oltre a rendere omaggio ai personaggi che hanno fatto grande la Casa, consegna alla storia perenne il modello così battezzato.

Scaglietti, per i giovani che ancora non lo conoscono, è stato il carrozziere a cui era demandata la  realizzazione delle “rosse” da competizione, la cui azienda è poi confluita nella Ferrari all’inizio degli Anni 70. Un lavoro svolto con umiltà e passione il suo, in stretta collaborazione con Pininfarina. Un sodalizio che ha portato alla nascita di alcune delle più belle Ferrari mai costruite. Alcuni esempi sono la 250 Testa Rossa (1957), la 250 GTO (1962), la 250 LM (1963), la Dino 246 GT (1969).

Altra grande sorpresa il numero associato al nome di Scaglietti, il “612”. Un numero che molto prosaicamente potrebbe riferirsi ai litri del motore associato al numero dei cilindri. Ci piace pensare però che, tanto per rimanere nel campo delle citazioni storiche, 612 riprenda il nome di una prestigiosa vettura da competizione del 1968.

Una vettura Sport costruita per le gare della serie americano-canadese Can-Am, dotata di motore 12 cilindri a V di 6,2 litri, 612 cv di potenza e carrozzeria in alluminio con portiere in fibra di vetro.

Un'auto veloce,  potente e leggera. Un po’ come questa 612 Scaglietti moderna, dotata anch’essa di un 12 cilindri a V, ma di 5,7 litri e 540cv, e realizzata anch’essa in alluminio (è la prima volta per una 12 cilindri Ferrari), guarda caso nello stabilimento Scaglietti di Modena, oggi dedicato alla produzione e allo studio delle leghe leggere. 

Rispetto alla precedente 456M e a fronte di una lunghezza di 13,9 cm superiore, la Scaglietti pesa 40 chili in meno. A tutto vantaggio di comfort, guidabilità e sicurezza.

Dal punto di vista tecnico, il motore è anteriore centrale (dietro l’assale anteriore) con il cambio in blocco col differenziale posteriore. Il baricentro più basso infine garantirebbe un comportamento stradale che si dice esaltante. Lo confermano del resto i dati tecnici, che parlano di un tempo di accelerazione nel 0-100 km/h di 4,2 secondi, di maggiore stabilità, frenata e velocità massima (315 km/h).

Da supersportiva anche la ripartizione dei pesi (46% anteriore, 54% posteriore) a cui si aggiunge un assetto a smorzamento controllato e dal sistema CST (controllo stabilità e trazione) che debutta in Ferrari proprio su questa vettura. Il cambio è a 6 marce, e può essere sia manuale sia elettroattuato di nuova generazione, denominato F1A. Come dire, basta la parola.

Lo stile si era già visto in occasione della presentazione dei bozzetti, anche se poi tra il bozzetto e il prodotto finito c’è poi una bella differenza. Autore è Pininfarina, che non stravolge completamente il modello originale, come sembrava in un primo tempo, ma mantiene l’impianto stilistico della 456. A cui apporta più grinta e muscolosità con un frontale più bombato, più alto, dando più importanza alla presa d’aria, ora un’autentica bocca larga, e ai passaruota, quasi fossero coperture delle ruote di una Sport Anni 70.

La coda è più alta e tonda, gli sbalzi ridotti. Aumenta lo spazio longitudinale per i passeggeri e diventa più idoneo al trasporto di quattro persone anche il bagagliaio, ora di 240 litri. Sufficiente, secondo la Casa, ad alloggiare un set valigie di 5 pezzi oppure due sacche da golf.

Bella anche la fiancata, con la cintura alta che libera alla vista una superficie più ampia di pregiata lamiera magistralmente scolpita dal passaruota fino a quasi tutta la portiera.

La qualità di vita a bordo si deve immaginare, ma dalle prime foto non deve essere problematica, segnata com'è da sedili sportivi rivestiti in pelle, climatizzatore bi-zonale, impianto Hi-End Bose sviluppato specificatamente per la 612 Scaglietti, pedaliera in alluminio traforato, volante multifunzione in pelle a tre razze e comandi sulla consolle all’insegna di rimandi stilistici con le bocchette di aerazione.

Più avanti le news sul prezzo e sull’avvio della commercializzazione. Forse a Detroit, forse prima. Chissà.

SCHEDA TECNICA SINTETICA
Dimensioni e pesi
Lunghezza 4902 mm
Larghezza 1957 mm
Altezza 1344 mm
Passo 2950 mm
Carreggiata anteriore 1688 mm
Carreggiata posteriore 1641 mm
Peso in ordine di marcia 1840 kg
Pneumatici
Anteriori 245/45 - 18''
Posteriori 285/40 - 19''
Motore
Numero cilindri 12 a V di 65°
Alesaggio/corsa 89 x 77 mm
Cilindrata unitaria 479 cc
Cilindrata totale 5748 cc
Rapporto di compressione 11,2:1
Potenza massima 540 CV @ 7250 g/min
Coppia massima 60 Kgm @ 5250 g/min
Prestazioni
Velocità massima >315 km/h
Accelerazione 0-100 km/h 4,2 s


Pubblicato da Gilberto Milano, 09/01/2004
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