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Fenomenon Stratos


Avatar Redazionale , il 10/03/05

19 anni fa - Una leggenda che si rinnova.

Trentacinque anni dopo il prototipo di Bertone una nuova Stratos torna protagonista al Salone di Ginevra. Questa volta dietro tutto c'è un geniale austriaco. E la Lancia resta a guardare

NEL POSTO SBAGLIATO Inutile girarci tanto intorno: questa concept avremmo voluto vederla esposta in un altro stand, ovvero in quello della Lancia, magari al posto della pur degnissima Ypsilon Sport. Piange infatti un po' il cuore a vedere il remake della mitica Stratos esposto sotto le misteriose insegne della Fenomenon Ltd, agenzia di design automobilistico fondata dal geniale ventisettenne austriaco Chris Hrabalek, che di questa maquette è padre e padrone.

CUPIDO ALL'OPERA Sembra infatti che l'intraprendente "Hrabi", questo il suo soprannome, si sia accaparrato i diritti sul nome e sul logo della leggendaria coupé prima di mettere mano al progetto. Che ora è lì, bell'e pronto a partire, in attesa che qualche mecenate allarghi i cordoni della borsa e dia la linfa vitale all'impresa. Un'ipotesi neanche tanto campata in aria, visto che la maquette ha fatto letteralmente strage di cuori tra i visitatori del Salone di Ginevra. Il successo riscosso potrebbe spingere qualcuno a valutare sul serio la produzione di una piccola serie.

A ME GLI OCCHI Stratos, Strato's o Stratòs che dir si voglia (sul nome esistono varie teorie, anche se le più accreditate escludono che il segnetto nel marchio dopo la O sia un apostrofo e concordano sul fatto che il nome derivi dal greco "lamina"), la concept esposta ha in fondo tutti i numeri per far girare la testa. A partire dalle forme mozzafiato e dalla scelta, comune all'antenata, di non disdegnare all'occorrenza qualche scampagnata per sentieri sterrati, come testimoniano gli sbalzi minimi e la discreta altezza da terra.

UNA CARICATURA Ammantata da una veste verde a dir poco vistosa, reinterpreta in chiave moderna i tratti salienti del disegno originario di Marcello Gandini. La linea è a cuneo, con il muso basso e tagliente sovrastato da un enorme parabrezza avvolgente. Sulla Stratos della Fenomenon il vetro è diviso in due e fa un tutt'uno con i finestrini laterali. Le porte sono enormi e ciascuna parte dalla mezzeria del tetto per scendere giù fino alle minigonne. La carrozzeria è lunga 393 cm, larga 194 e alta 125 e ha muscoli così evidenti da sembrare quasi la caricatura di una supercar.

MRS CROCODILE I parafanghi sporgono dalla sagoma della fiancata come le zampe dal corpo di un coccodrillo e coprono a malapena gli enormi pneumatici 235/45-18 anteriori e 315/40-19 posteriori. Non meno spettacolari sono gli squarci che si aprono nel sottoporta e sui montanti. Il loro compito è quello di portare una boccata d'ossigeno al motore, montato alle spalle dell'abitacolo, in una coda tozza e grintosa come poche altre.

CAVALLINO DA CORSA Per animare la Stratos, quelli della Fenomenon hanno pensato di rispettare la tradizione e di prendere in prestito un motore Ferrari, nella fattispecie quello della 360 Challenge Stradale. Si tratta di un V8 accreditato di 425 CV e di 373 Nm abbinato a un cambio sequenziale a sei marce, con trazione posteriore e differenziale a slittamento limitato. Con tanta birra in corpo e un peso inferiore ai 950 kg, non stupiscono le voci che vorrebbero la Stratos capace di impiegare meno di 4 secondi per toccare i 100 km/h e ha una velocità massima di 314 km/h.

CON I PIEDI PER TERRA Di carne al fuoco ce n'è insomma a sufficienza per fare venire l'acquolina in bocca e non solo ai nostalgici della Stratos. Ora non resta che aspettare: se sono rose fioriranno e già al Salone di Francoforte potrebbero esserci sviluppi interessanti per il progetto. In ogni caso, dopo la delusione rimediata con lo svanire del sogno Fulvia, il triste sospetto è che sia ben poco da illudersi circa un possibile interessamento del gruppo Fiat.

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Pubblicato da Paolo Sardi, 10/03/2005
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