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Day by day con: Peugeot 307 SW


Avatar Redazionale , il 08/10/03

20 anni fa -

La station più innovativa del momento sottoposta alla prova vacanza: 3000 km su e giù per le Alpi con tanto di famiglia al seguito.

Con quell’aria un po’ così, a metà tra la station wagon e la monovolume, la SW ha lanciato un modo nuovo di intendere l’auto per famiglia. Un po’ più alta di una station vera e propria, decisamente più automobile delle grandi tutto spazio. L’ho potuto sperimentare di persona durante il nostro day by day, in cui ho convissuto con la SW per due settimane e circa 3.000 km.

PROVA VACANZA

 Eliminati i due sedili della terza fila (sesto e settimo posto offerti in optional) il pancione della SW si riempie delle classiche vettovaglie della famiglia-tipo-con-bimbo-piccolo. Passeggino, borse borsoni, zaini portabimbo scarponi, seggiolini da bici e bici sul tetto, immancabili faccioni parasole sui finestrini. Un bel pancione, comunque, tanto che all’inizio pensavo di dover abbattere almeno uno dei tre sedili.

MODULARE

E invece no, ci sta tutto, senza muovere una virgola, è bastato semplicemente spostare un po’ avanti i sedili stessi. Decisamente apprezzabile la soglia di carico estremamente bassa, si carica tutto con poca fatica. E qui sta il bello della SW: da fuori ammicca alla linea di una station wagon, all'interno offre le soluzioni di una tuttospazio.

SEDILI INDIPENDENTI

Dietro, ciascuno dei tre sedili fa vita a sé: si regola, va avanti, indietro, si toglie. Insomma la modularità è da vera monovolume,  sbucano cassetti e anfratti un po’ dovunque (comodi anche quelli sotto i due sedili anteriori), il ripostiglio davanti al passeggero è un tunnel molto profondo (e refrigerato dall’aria condizionata, così le bibite stanno al fresco), ci sono due tavolini stile aereo dietro gli schienali dei sedili anteriori, e sopra la testa dei passeggeri c’è parecchia aria.

Il CIELO PER TETTO

Anzi volendo c’è addirittura il cielo perché il vetrone che occupa i ¾ del tetto dà grande sensazione di libertà e (visto che la prova si è svolta sulle Dolomiti) offre una vista panoramica degna di nota. L’effetto cabrio è assicurato, e in questo la 307 è seconda solo alla nuova Espace. Peccato solo che il vetro non si apra, e va detto anche che probabilmente si apprezzerà molto più in inverno-primavera, che in estate.

CHIUSO PER FERIE Perché pur filtrando debitamente i raggi solari (Peugeot utilizza un sistema per abbattere le radiazioni), con il sole di quest’estate che picchiava come un martello sono state più le volte che abbiamo chiuso la paratia che le volte che l’abbiamo tenuta aperta.

D’OBBLIGO DIESEL Tante le motorizzazioni ma su una macchina del genere il diesel è praticamente obbligatorio e infatti la nostra 307 è la Hdi 110 Cv con filtro FAP. Mi dà una certa soddisfazione sapere che questo motore appesterà poco l’aria di montagna… è o non è il diesel più pulito del mondo?

MACINA CHILOMETRI

Si viaggia un gran bene con la 307, è la classica macchina da grand routiere, con cui macinare chilometri su chilometri di autostrada. Il comfort è davvero di gran livello, è morbida (i sedili forse un pelo troppo) ma non mollacciona. Ben assettata sulle sospensioni non ha nemmeno troppo rollio per essere una SW (e anche un po’ più alta della concorrenza). Comoda, con un climatizzatore efficiente (anche se viaggiando a fari accesi di giorno il display praticamente non si vede), e un impianto audio di ottima qualità (comandato dal volante).

QUALITÀ

E il silenzio a bordo è assoluto, niente scricchiolii di plastiche, cigolii o quant’altro (questo nonostante l’auto in prova avesse già più di 22.000 km all’attivo). L’Hdi, invece non si sente per nulla; è un diesel che non fa il diesel, e che "picchietta" solo appena acceso, poi silenzio. Bel motore, peccato che non abbia qualche cavallino in più perché altrimenti sarebbe perfetto. Non che 110 cavalli siano pochi.

ZONA ROSSA In fondo con un'auto come la SW tutto ti viene fuorché voglia di fare lo sportivo e l’indole morbida del 2.000 francese asseconda questa guida comodosa "da bracciolo", con una curva di coppia estremamente favorevole fin dai bassi regimi. Non è un motore che allunga l’Hdi, dà il suo meglio ai bassi diciamo dai 1600 ai 3500 giri, e invita a guidare in modo tranquillo senza troppe tirate di collo. Non si capisce infatti perché abbiano messo la zona rossa a 4500 giri… chi ci arriva fin la?

PACIFICA Insomma la SW non è una "sveltona" (anche perché non è leggerissima), anche se di spinta ce n’è a sufficienza per sbrigare il sorpasso d’emergenza o muoversi speditamente.

PERCHÈ NON SEI?

Pensandoci bene, vista la moda imperante, piuttosto che avere più cavalli nel motore non mi sarebbe dispiaciuto un cambio a sei marce, per far calare meno di giri il motore tra una marcia e l’altra. La cosa sarebbe stata utile anche in salita dove la 307 se la cava comunque egregiamente (anche se la temperatura tende a salire sensibilmente oltre i 90°), rivelandosi tra l’altro agile a sufficienza anche sui tornanti e sulle strette strade dei passi.

ASTEMIA

La conferma piacevole arriva dai consumi. Che gli Hdi consumassero poco è cosa risaputa e la 307 non fa che confermarlo, spiccando autonomie da jet transoceanico. Anche quando si pesta sull’acceleratore il computer di bordo difficilmente va oltre i 9 litri per cento km, quello della media supera di poco i sette e gli 800 km di autonomia sono tutt’altro che una chimera. Bel viaggiare davvero.
Pubblicato da Stefano Cordara, 08/10/2003
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