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Prova su strada

Jaguar XJ 2003


Avatar di Mario Cornicchia , il 28/04/03

20 anni fa -

Fedele da 35 anni alla sua immagine, la Jaguar con la J maiuscola si rinnova totalmente con una bella scocca in alluminio, una generosa dotazione tecnologica e l'immancabile binomio pelle/radica.

COM’E’ A prima vista sembra uguale ma, al suo fianco, la vecchia XJ sembra finita sotto una pressa. La nuova XJ è più alta di 7 centimetri, ha una coda che al confronto pare imponente e non ha gli spigoli vivi della precedente. Ben fatto: fedele alla tradizione, sempre uguale a se stessa. Senza sbavature o levate d’ingegno.

BRITISH ICON La settima generazione ha sempre i quattro fari tondi come tradizione comanda (a parte la follia quadrata di fine anni 80), l’eleganza innata, lo scatto felino e le proporzioni da berlina vera, e le sue dimensioni dissimulate aristocraticamente molto bene. Sullo stile c’è poco da dire: è una XJ, punto e basta. Bellissima e non stanca mai. Un difetto vogliamo trovarlo? La calandra delle versioni V8, troppo cromata… Più sobria quella della XJ 6, più sportiva quella della R. Unica concessione al moderno le luci posteriori a led.

PELLE CALDA Fedele alla tradizione ma, in realtà, la nuova XJ è tutta nuova, la prima XJ completamente nuova in 35 anni di onorato servizio. Basta toccare le due XJ: la nuova è più calda, con la scocca realizzata all’85% in alluminio. Un bel colpo per ecologia e prestazioni: facilmente riciclabile e molto più leggera delle concorrenti (e della vecchia XJ) a favore dei consumi, delle prestazioni, della tenuta di strada, della frenata…

A DIETA Più grande ma molto più leggera, quindi: basti pensare che una XJ 4.2 pesa 330 chilogrammi in meno rispetto a una BMW 745 e 250 in meno rispetto a una Mercedes S 430. La XJ 3.0 V6 pesa meno di una X-Type a trazione integrale equipaggiata con lo stesso motore, 100 chilogrammi in più rispetto alla X-Type due litri a trazione anteriore. Tra le ammiraglie, è in assoluto la più leggera.

PIU’ SPAZIO Più alta (145cm), più larga (186cm), più lunga (509cm): l’abitacolo è del 40% più spazioso (almeno così dichiara Jaguar) rispetto alla vecchia XJ. Ed è sufficiente salire a bordo per accorgersene: sulla nuova XJ anche gli alti siedono comodi senza toccare con la testa e senza urtare con le ginocchia se siedono dietro. Per i sedili posteriori si possono scegliere tre soluzioni: divano, divano con regolazione elettrica e memoria dello schienale, supporto lombare e poggiatesta elettrici, e doppio sedile a regolazione elettrica individuale.

PELLE E RADICA… All’interno l’unica cosa che cambia è l’ergonomia. La radica è sempre bella lucente e la pelle morbida e calda (non più Connolly, ma italiana). Novità per la consolle centrale, rifinita "Piano-Black" in nero lucido come un pianoforte.

…E FIBRE OTTICHE Dietro lo stile fedele alla tradizione si nasconde però una tecnologia moderna e tutta l’elettronica che una ammiraglia non può non avere al giorno d’oggi. Dal climatizzatore a due/quattro zone all’accensione automatica di luci e tergicristalli, dallo schermo touch screen da 7 pollici sulla consolle centrale alla funzione Easy-Entry che ritrae il volante e arretra il sedile per facilitare l’ingresso, dal riconoscimento vocale dei comandi Jaguar Voice agli specchi che si chiudono automaticamente quando si bloccano le portiere, dal cruise control che adatta automaticamente la velocità in relazione al traffico al freno di stazionamento elettronico, dal sistema multimediale con schermi a colori annegati nella parte posteriore dei poggiatesta anteriori ai sensori di posteggio anteriori e posteriori. Abs e altro controlli vari (trazione, stabilità, frenata di emergenza li diamo per scontati)

SU MISURA I sedili anteriori offrono di serie 12 o 16 regolazioni a comando elettrico, a seconda delle versioni. Un joystick sul piantone, a sinistra del volante, consente di regolare sia il volante (in altezza e in profondità), sia la distanza della pedaliera dal pavimento con una escursione di 64 millimetri.

BAGAGLI La coda più alta consente di avere un bagagliaio più capace (+27%), anche se sotto il vano di carico alberga una ruota di scorta full-size, con tanto di cerchio in lega. 470 litri è la capacità dichiarata, ma il bagagliaio non è molto regolare, è basso, largo e profondo con uno scalino sopra l’assale posteriore.

MOTORI Quattro i motori disponibili per la nuova XJ, a 6 e a 8 cilindri a V. La entry-level ha il V6 3.0 da 238 Cv, seguono gli inediti V8 3.5 (258Cv) e V8 4.2 in versione aspirata (298Cv) e sovralimentata con compressore volumetrico (395Cv). A tutti i motori la dieta imposta alla carrozzeria ha fatto molto bene, con prestazioni più brillanti e consumi medi più contenuti (circa 15% in meno rispetto alla vecchia XJ).

CAMBIO Sei marce per tutti i motori, rigorosamente gestite automaticamente ed elettronicamente. Solo automatico, adattivo, con selezione Sport, il cambio prodotto da ZF è intelligente: scala le marce se si frena bruscamente ed evita i cambi marcia in curva. Invece dei comandi sequenziali è fedele alla comoda leva a J, con la possibilità di selezionare manualmente i rapporti dalla seconda alla quinta sul lato corto della J

ARIA DI CATS Niente a che vedere con i musical e con la Broadway. Le sospensioni del nuovo gattone sono pneumatiche e gestite dal sistema intelligente CATS (guarda caso) riveduto e corretto per l’occasione. Ogni ammortizzatore viene regolato di conseguenza in base al tipo di guida e al tipo di strada: oltre i 160 km/h la Jag si accuccia di 15 millimetri, regola la durezza degli ammortizzatori in curva e in frenata e mantiene la regolazione confortevole se la strada ha un fondo irregolare. Ogni 24 ore il sistema si sveglia e livella la XJ.

I PREZZI Le XJ disponibili sono 6, con due allestimenti per la 3.5, base e Executive, e un allestimento lussuoso per la XJR, la Super V8. Le XJ hanno quasi tutto compreso nella dotazione di serie. Restano disponibili come optional, tra gli altri: cerchi in lega particolari, impianto hi-fi Premium e telefonico, il sistema multimediale con schermi posteriori, Jaguar Voice, climatizzatore a 4 zone, fari bi-xeno, parabrezza riscaldabile, lavafari elettrici, retrovisore elettrocromatico con bussola e gli indispensabili tappetini in lana d’agnello.

COME VA Finalmente un posto di guida regolabile davvero su misura. Tutte le XJ adattano la pedaliera al pilota, alcune adattano anche la profondità della seduta o l’altezza del supporto lombare. Un sarto non saprebbe fare meglio. L’escursione del volante in profondità è piuttosto ridotta ma la regolazione della pedaliera mette tutti al posto giusto. Il sedile, poi, si abbassa fino a consentire una posizione semisdraiata, come si conviene a una berlina sportiva come la XJ, la EXperimental Jaguar nata alla fine degli anni 60 dall’idea di sostituire la E-type con una granturismo a 4 posti.

A PORTATA DI TOUCH Gli strumenti sono sempre ben visibili, anche a posizioni estreme del volante. Il grande schermo touch screen rende facile selezionare le funzioni desiderate e il navigatore GPS è uno dei più completi, pratici e veloci disponibili. Anche Jaguar Voice funziona egregiamente, capace di riconoscere anche voci differenti senza problemi: il problema è ricordarsi il suo vocabolario, è molto utile per raggiungere facilmente comandi nascosti in menu e sottomenu.

J COME JAGUAR La leva con selettore a J è una piacevole conferma, una tradizione che non lascia il posto alla moda dei sequenziali. Il nuovo cambio a sei marce è veloce e morbido nelle cambiate, ben tarato nella guida veloce. Se si sceglie di premere a fondo sull’acceleratore meglio selezionare manualmente le marce: in questa operazione la leva a J è un ottimo partner, con la certezza che la marcia selezionata verrà inserita, senza lasciare la decisione all’elettronica.

FELINA Battuta scontata: è una Jaguar e mantiene la sua origine felina, anche se nel nuovo logo Jaguar la fiera sembra un po’ meno scattante. La XJ, invece scatta bene, e la dieta la rende agile e snella. Dimensioni e peso sembrano pure indicazioni teoriche. Direste che la XJ è lunga 509 centimetri? Né vedendola da fuori, né alla guida. Il gattone è sempre pronto a scartare senza tentennamenti e senza ciccia debordante. Facile e precisa da guidare anche su strade tortuose.

DOPPIAMENTE FELINA Dimenticavo le sospensioni pneumatiche attive CATS. Come tutte le sospensioni pneumatiche sono un po’ meno confortevoli di quelle con tradizionali ammortizzatori oleodinamici. Ma l’accoppiata e la continua regolazione funzionano egregiamente, mantenendo la XJ sempre ben bilanciata sulla strada.

ARISTOCRATICAMENTE FELINA Diciamolo, una Jag ha sempre un poco di fascino in più rispetto a più austere berline teutoniche. Più calore, più carattere. Anche la nuova XJ riesce a trasmettere la piacevole sensazione di essere al volante di una icona british, con l’altrettanto piacevole sensazione che non ha la tendenza a rompersi come le sue antenate. Il comfort è di gran classe, anche se a velocità sostenuta qualche fruscio aerodinamico potrebbe non esserci.

XJ 6 Sulla scocca leggera della XJ, il V6 funziona molto bene, pronto ad accelerare e decisamente non sottopotenziato come si potrebbe pensare vista la mole della Jag. Non ha il rombo cupo di un V8, ma transeat, il V6 è una bella scelta di prezzo rispetto alle prestazioni e alla dotazione di serie.

XJ 8 3.5 E’ il motore meno felino, non ha quello che ci si aspetta da un V8: la spinta corposa e felina ai bassi regimi. Il cambio tende a tirare le marce per ottenere la spinta richiesta. Ha un bel rumore ma il V6 dà più soddisfazione al piacere di guida.

XJ 8 4.2 E’ il motore da cui ci si aspetta la souplesse che una Jaguar si merita. Una bella spinta ai bassi regimi muove la XJ con grazia e senza affanno, rendendo a Jeeves facile il lavoro di trasportare Mylord senza scomporre il baffetto inamidato. Quando è solo, Jeeves esclude i controlli elettronici e va a divertirsi, sovrasterzi di potenza facili da controllare inclusi. Una sportivona in gessato e Church’s.

XJ-R Che dire, con 395 cavalli… il motore sovralimentato, oltre ad avere una spinta che sembra senza fine, lascia filtrare nell’abitacolo un rumore da cui non ci si vorrebbe mai staccare. Un rumore pieno e con un sibilo che ricorda un jet in decollo, quando il pilota dà tutta manetta. Una bella esperienza…abbinato a un ottimo telaio e a freni Brembo che non sembrano essere mai stanchi, poi si dà del filo da torcere a sportive due posti.


Pubblicato da M.A. Corniche, 28/04/2003
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