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Prova su strada

BMW Serie 6 Gran Turismo: addio coupé, viva i viaggi

Addio coupé, la Serie 6 si converte al portellone

A QUELLI CHE... bella la berlina ma la gradirei un po' più pratica, BMW risponde con due lettere: GT. Appiccicate ora anche al posteriore della Serie 6, che perderà invece la variante coupé vista l'imminente uscita della nuova Serie 8.

STRETCHING E DIETA Con quattro ingressi e un lato-b generoso, la BMW Serie 6 Gran Turismo sostituisce la Serie 5 GT. Ma è un'auto nuova: più lunga (arriva a 5 metri e 9 cm), più spaziosa (il passo sale a 3,07 metri) e tecnologicamente avanzata (sospensioni pneumatiche di serie al posteriore). Nonostante ciò riesce ad essere più leggera nella guida come alla bilancia, dove l'ago si ferma 150 kg prima, a 1985 chili di massa a pieno carico.

CARICA! Del cambio di nomenclatura e tutto quel che ne consegue ha beneficiato anche la linea. La Serie 6 GT è più filante di quanto non sia mai stata la Serie 5 GT e le sue discendenze coupé si riscontrano nel profilo: l'auto è più bassa di due centimetri buoni (addirittura di 6,4 al posteriore) e ha una coda addolcita. Più aggraziato, ma comunque giunonico, il posteriore nasconde dietro il grande portellone un bagagliaio che va da 610 a 1800 litri, ragion d'essere ultima di questo modello.

CAPISCE I GESTI E' omologata per cinque passeggeri, la Serie 6 Gran Turismo. Dietro si sta come dei pascià, con lo schienale posteriore reclinabile elettricamente (optional da 560 euro) per trovare la giusta postura e tanto spazio per le gambe: a meno che non vi tocchi il posto di fortuna, al centro del divanetto, ostacolato dagli ingombri del tunnel centrale. La cabina di comando è, invece, sostanzialmente quella dell'ultima Serie 5. Con i comandi fisici raccolti al centro in un esagono, l'head-up display e uno schermo dell'infotainment da 10,25 pollici che si può governare in tre modi: usando i polpastrelli (è touch), con il pomello dell'iDrive (ruota e clicca) oppure a gesti (optional da 250 euro). Se non volete staccare le mani dal volante, le operazioni possono essere tranquillamente gestite con controlli vocali avanzati, capaci di recepire comandi più diretti (ex "cercami la radio xy").

FA DA SE' Come prevedibile, siam già finiti a parlare di tecnologia. E inevitabilmente si apre il capitolo relativo ai dispositivi di assistenza alla guida, che sulla Serie 6 GT si basano per lo più su una telecamera stereoscopica (di serie) e sensori radar o a ultrasuoni (optional). Un passo lungo e ben disteso verso la guida autonoma: l'auto è infatti in grado di fermarsi e ripartire da sé nella guida in colonna in un range di velocità compreso tra i 30 e i 210 km/h (1230 euro di optional); sa anche tenere la corsia da sola, segnalare un eventuale pericolo di collisione laterale, correggere lo sterzo in caso di sbandata, grazie ai chip del Driving Assistance Plus che costa ben 2.880 euro. Per dirne un'altra, la Serie 6 GT entra e esce da un parcheggio stretto telecomandata con la chiave: il Remote Control Parking (520 euro) è stato introdotto da BMW sulla Serie 5.

MESSA A PUNTO Un rifugio sicuro, dunque, ma anche – e soprattutto – un'auto divertente da guidare. Basta leggere il paragrafo seguente del capitolo tecnologia, dove si parla di sospensioni pneumatiche autolivellanti (2000 euro per averle su entrambe gli assi), di assetto dinamico, di stabilizzazione attiva del rollio e di asse posteriore sterzante (1290 euro): la BMW Serie 6 GT offre tutto questo, ma a un prezzo aggiuntivo.

SCHIVA IL SUPERBOLLO Si parte da 68.100 euro per una 630d con motore 3.0 litri a gasolio dalla potenza scientemente spinta ai limiti del confine con il superbollo, 249 cavalli. In questa configurazione, la BMW Serie 6 GT dichiara 5,5 l/100 km nel misto, con cambio automatico Steptronic e trazione integrale xDrive. Ma si può avere anche solo a trazione posteriore. Alternative? Lo stesso motore ma più potente (265 o 320 cv), oppure un benzina da sovralimentato da 340 cv (640i). In ogni caso, i cilindri sono sempre sei e le varie combinazioni possibili tra allestimenti e motori spingono il listino fino a 87.300 euro. Optional esclusi, of course.  

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COME VA Vista da dietro sembra quasi un SUV, così lievitata, ma anche la posizione di guida non è quella di una classica berlina. Si ha la sensazione di stare un più sollevati, anche se non tanto quanto sulle sport utility. In ogni caso, altezza e inclinazioni si regolano (di serie) con comandi elettrici, che permettono a driver di tutte le taglie di ritagliarsi una seduta ideale.

TAPPETO VOLANTE La cosa che più mi colpisce sulle prime, però, è una sorta di effetto-tappeto volante. L'isolamento dall'asfalto è infatti eccellente: anche quando il tracciato è tempestato di buche, si ha la sensazione di sorvolarlo. A patto, però, che la BMW Serie 6 GT possa esprimere il massimo del proprio potenziale in termini di comfort, con la regolazione dinamica dell'assetto e le sospensioni pneumatiche autolivellanti al lavoro su entrambe gli assali. Gingilli che richiedono uno sforzo extra al conto in banca.

ATLETICA Stesso discorso se volete, da questa GT, il massimo dell'agilità: sorprendente, considerando che è un'auto lunga 5,09 metri, larga 1,90 e con un peso in ordine di marcia di oltre 1800 chili. Merito dell'accurato lavoro sull'equilibrio dei pesi dei tecnici BMW, certo, dei materiali che migliorano la rigidità torsionale senza incidere troppo sul peso, anche, ma soprattutto degli optional tecnologici. Su tutti le quattro ruote sterzanti e la stabilizzazione attiva del rollio, capaci di rendere la Serie 6 GT quasi felina quando la strada si attorciglia: decisa nell'entrare in curva e pulita ad uscirne fuori. Se poi c'è la trazione integrale xDrive ad aggiungere un plus in termini di motricità, il tutto avviene come se la Serie 6 corresse sui binari.

STERZO OK Gestire la sua mole è più semplice del previsto, anche nelle manovre: mi aiutano sensori, telecamere, ma anche una visibilità complessiva generosa per un'auto che si concede qualche vezzo da coupé. L'assetto dinamico, poi, le permette di cambiare pelle e di personalizzare i parametri di guida. In Comfort è quasi una limo, ben molleggiata e insonorizzata (seppur con margini di difesa dai fruscii), mentre in Sport dà soddisfazioni a chi, tra le curve, la vuole impegnare, con uno sterzo pronto, comunicativo e progressivo nelle risposte.

ACCONTENTARSI CONVIENE La spinta, poi, non manca mai. Ho potuto provare soltanto il tremila turbodiesel da 265 cavalli e credo che, facilmente, se comprassi questa GT potrei accontentarmi della versione con sedici ronzini in meno, giusto per schivare il superbollo. Anche perché la coppia, a dir poco muscolosa, sarebbe sempre la stessa: 640 Nm. E quando al lavoro hai un motore così solerte nell'accontentare la richiesta del piede – in modo dolce, fluido, mai cattivo – è difficile chiedere di più. Volendo, però, BMW vi accontenta con potenze fino a 320 cv, lato diesel, e 340 cv lato benzina.

QUANTO MI COSTI Difetti? Da un'auto che costa almeno 68.000 euro mi sarei aspettato qualche “regalo” in più sul fronte tecnologico: ad esempio l'Adaptive Cruise Control con funzione Stop&Go di serie. A rendere speciale la Serie 6 GT, come spesso accade tra i marchi premium, ci sono troppe tecnologie in sovrapprezzo. Per il resto, farle le pulci è davvero difficile. A patto che apprezziate i posteriori formosi...

 

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