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Prova su strada

BMW 323i Cabrio


Avatar Redazionale , il 01/08/01

22 anni fa -

Con l’avvicinarsi dell’estate, anche le tedesche si spogliano e si preparano a sedurre gli amanti della guida en plain air. Al fascino della sensuale versione con tetto in tela della BMW Serie 3 saranno pochi i latin lover nazionali in grado di sottrarsi. Le armi vincenti? Stesse provocanti misure delle richiestissime sorelle con la testa a posto, stessa silhouette della versione coupé e un vestito ancora più intrigante, da perdere la testa…

LA NOVITA’

Il frontale non lascia dubbi sulle origini della Cabrio e sfoggia la stessa eleganza sportiva delle altre versioni di famiglia, ma sono i dettagli a fare la differenza: la cornice cromata della mascherina anteriore è più accentuata, i passaruota leggermente più muscolosi sono pensati per ospitare cerchi da 16 pollici in su e il parabrezza inclinato di ben 62,3 gradi allunga il muso, slancia le fiancate e aiuta a mantenere le giuste proporzioni anche con la capote abbassata. La fanaleria con frecce bianche, i fendinebbia incastonati nel fascione inferiore e le forme avvolgenti del paraurti anteriore completano il maquillage di un volto che riesce ad essere ugualmente feroce ed elegante.

FIANCHI FORTI

Anche la vista laterale della nuova Cabrio made in Germany riesce ad appagare gli esteti più esigenti, le misure sono azzeccate al centimetro e il baricentro della tedesca risulta esteticamente abbassato da una linea perimetrale tesa e avvolgente. E le forme non deludono neppure quando la Cabrio volta le spalle: la parte posteriore, infatti, rimane ben proporzionata grazie al profilo del bagagliaio maggiormente accentuato, alla fanaleria leggermente modificata, alla terza luce stop derivata da quella della top model Z8 e al blasone BMW incastonato nella maniglia del cofano che completa la lista dei dettagli esclusivi.

CAPOTE DA SERA

Tutto bene dunque, e anche la terza generazione di BMW Serie 3 Cabrio mantiene le promesse, è pronta a ripetere il successo delle antenate e riesce a turbare il sonno di molti appassionati. Ma se è facile ammaliare con la capote abbassata, non sempre il risultato è altrettanto gradevole quando l’inverno avanza e si viaggia "a cielo chiuso". Ebbene, anche quando la tedesca si mette il cappello non perde un briciolo del suo fascino e l’eleganza non sembra risentire della presenza della capote; quest’ultima sfoggia finalmente un lunotto in cristallo, si apre elettricamente in 25 secondi (7 secondi in meno del precedente modello), e viene accolta all’interno di un alloggiamento variabile in grado di aumentare le possibilità di stivaggio del bagagliaio.

BAGAGLIAIO FLESSIBILE

Quando la capote è chiusa, si aziona una leva, il guscio vuoto che serve da alloggiamento si ripiega a fisarmonica e la capacità di carico aumenta da 260 a 300 litri. Ma le attenzioni dei tecnici bavaresi per chi vuole viaggiare in Cabrio tutto l’anno non sono finite: un meccanismo di protezione evita l’apertura del copricapote quando l’alloggiamento si trova in posizione compressa, la sacca interna portasci (optional) è in grado di accogliere tre paia di sci o due snowboard e staccando un assegno da 4.700.000 ci si porta via anche l’hard-top dotato di predisposizione per le barre portatutto e dimagrito fino a 30Kg.

DETTAGLI ESCLUSIVI Soluzioni inedite anche per gli interni

che sfoggiano la stessa impostazione delle sorelle, ma sono impreziositi da numerosi dettagli riservati alla versione Cabrio. I sedili anteriori, per esempio, sono dotati di cinture di sicurezza integrate nello schienale e allacciarle diventa un gioco da ragazzi: niente contorsioni, maggiore sicurezza, migliore comfort e nessun pericolo di inciampare nella cintura quando si sbarca dai sedili posteriori. Come se non bastasse, i nuovi sedili della Serie 3 Cabrio sono dotati di regolazione elettrica con memoria che memorizza anche l’altezza del poggiatesta; quando si reclina in avanti lo schienale, il poggiatesta si abbassa automaticamente, un interruttore consente di spostare il sedile in avanti con la doppia velocità e una volta saliti comodamente a bordo, tutto torna esattamente come prima.

CADUTA DI STILE

Ma non sempre le modifiche nascono sotto l’insegna del buon gusto e qualche dettaglio inutilmente lezioso stride parecchio con la sobria eleganza degli interni: la scelta di una grafica in corsivo per la strumentazione è discutibile, gli indicatori con il fondo grigio hanno un aspetto più economico e il volante con la razza centrale "impreziosita" dallo stesso materiale scelto per i profili degli interni risulta decisamente pacchiano.

PERSONALIZZABILE

Esenti da qualsiasi critica, invece, la qualità dei materiali impiegati, la precisione e la cura nell’assemblaggio, la disposizione di ogni singolo comando e la piacevole sensazione che ogni dettaglio sia pensato per durare nel tempo. Anche le dotazioni di bordo sono sufficientemente appaganti, ma la lista degli optional è completa come l’elenco del telefono e la possibilità di confezionarsi su misura la propria Cabrio è limitata solo dalla consistenza del proprio conto in banca (satellitare con TV, controllo elettronico della pressione delle gomme, fari allo xeno…).

SICUREZZA

Nessun compromesso sul fronte sicurezza: la scocca è rinforzata come un caveau blindato, il parabrezza sostituisce il roll-bar, i sedili posteriori sfoggiano un fulmineo sistema di protezione in caso di ribaltamento e poi ci sono l’ABS, la bellezza di sei airbag e il dispositivo antipattinamento ASC+T (a richiesta anche il Dynamic Stability Control). Il tutto a partire da 77.000.000 di Lire.

I MOTORI

La tedesca debutta in configurazione 323i con il conosciuto sei cilindri 2500cc da 170CV a 5500 giri e 245Nm a 3500 giri, mentre le prestazioni dichiarano una velocità massima di 225Km/h e un’accelerazione da 0 a 100Km/h in 8.6 secondi.

AL VOLANTE

È in movimento che la tedesca diventa irresistibile. La posizione di guida è perfetta, le regolazioni del volante e del sedile sono in grado di soddisfare ogni capriccio, la pedaliera regala il sorriso agli amanti delle staccate al limite con punta-tacco e i sedili sportivi (optional), non lasciano dubbi sulla doppia personalità della Cabrio: mansueta nella passeggiata di rappresentanza sul lungomare, feroce se provocata.

SEI CILINDRI

Certo, l’arrivo di una motorizzazione più potente (si parla di un 3000cc con 231CV), farà la gioia di chi ama le sensazioni forti, ma la 323 non soffre di complessi di inferiorità e il sei cilindri tedesco lavora che è una meraviglia. Al minimo sussurra, a 2000 giri riprende senza incertezze, spinge senza affanno fino alla zona rossa del contagiri e non si scompone nemmeno quando gli si tira veramente il collo.

COMFORT

DA BERLINA Anche la timbrica è convincente, ma l’insonorizzazione è così curata che si riesce ad apprezzare la gran bella voce della tedesca solo con la capote abbassata. A capote chiusa, invece, la Cabrio mantiene sempre un comportamento esemplare senza fastidiosi fruscii anche quando il piede sull’acceleratore si fa pesante.

DIVERTIMENTO DA SPORTIVA

E bastano pochi chilometri perché il piede destro decida di giocare a tutto gas. Abbandonate le buone maniere, la Cabrio sfoggia tutte le sue doti: il telaio è rigido al punto giusto, la perfetta distribuzione dei pesi 50:50 consente un’agilità felina, lo sterzo è preciso come un bisturi e il cambio si lascia maltrattare senza incertezze.

ASSETTO OK

Anche l’assetto asseconda volentieri le ambizioni dei piloti più sportivi e i 1600Kg della tedesca vengono facilmente gestiti dal dispositivo di controllo della trazione ASC+T. Mai una scodata, mai un’incertezza, mai una pattinata di gomme nemmeno quando si affonda il gas in uscita dalle curve più strette: il cervellone elettronico sorveglia ogni singola ruota, il Cornering Brake Control evita il pericolo di sovrasterzo in frenata e la 323 rimane sempre tremendamente efficace, sportivamente appagante e tecnologicamente sicura.

GUIDA LUNGOMARE

Nella guida più rilassata, magari con capote aperta, si apprezzano invece le buone doti di allungo del motore, la coppia motrice sufficiente per godersi il panorama senza smanettare con il cambio e le turbolenze aerodinamiche molto contenute (con il frangivento montato). Soltanto i freni richiedono un po’ di adattamento: la potenza dell’impianto è più che sufficiente per contenere gli entusiasmi della tedesca anche nella guida al limite, ma la resistenza all’affaticamento non ottiene i pieni voti e il comando è talmente progressivo che si ha la sensazione di una minore efficacia.

di Chris Winters
5 aprile 2000


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001