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Test Drive

Triumph Tiger 955


Avatar di Mario Cornicchia , il 03/02/03

21 anni fa -

La prova del nove: una enduro in prova a chi le enduro non le ama. Alla fine, nel Day-by-day la maxi-enduro Triumph sa farsi amare.

Alla fine Stefano, il vero pilota della redazione, c'è riuscito. Ho sempre evitato gli enduro ma alla fine ce l'ha fatta. Subdolamente mi ha messo in sella alla Triumph Tiger, una Speed Triple (una delle mie moto favorite) con le ruote alte. Sarà stato il richiamo della foresta del tre cilindri 900, sarà stato il nome, sarà colpa delle serigrafie tigrate, ma alla fine ho ceduto. Ed eccomi in sella a una moto alta, io che provo le auto e che viaggio sempre su moto da strada. Anche per problemi di altezza: con il mio 1e78 sulle stradali tocco bene, mi riescono facili le manovre, mi sento a mio agio.

I primi giorni sulla Tiger mi sento un po' in imbarazzo: far scendere un po' il gluteo dalla sella per cercare l'appoggio sicuro al semaforo mi viene poco naturale. Il manubrio mi sembra immensamente largo da non passare da nessuna parte. In piega mi sembra di cadere. I primi giorni, poi, l'ho sempre guidata con un passeggero, in due, nel traffico dello shopping natalizio.

Pensare che scendevo dalla PanEuropean, non proprio una moto che fa della compattezza e dell'agilità uno dei suoi must. I primi giorni, guidare la Tiger mi affaticava molto. E poi, d'un tratto, ho capito perché si vendono i maxi-enduro. Sono le SUV delle moto. Con l'enduro si va dappertutto. Si gode di una vista privilegiata del traffico, con gli occhi sopra i tetti delle auto. Si passa sopra le buche senza curarsi troppo delle ruote e delle vertebre.

Anche il passeggero sta comodo quanto il pilota. Insomma, inizio a pensare: perché no? E poi la Tiger ha il grande motore tre cilindri 955i, con tanto di iniezione, quello delle mitica Speed Triple. Puoi sbagliare marcia che va sempre. Da 1000 giri, e anche qualcuno meno, gira rotondo e riprende senza tentennamenti.

Bisogna stare attenti perché non ci si rende conto della velocità: si tirano le marce come in auto, a 2/3000 giri, e ci si trova a cento all'ora in città. Senza accorgersi. Se si apre il gas con decisione, poi, la Tiger rende merito al nome: poche altre moto, anche quelle supersportive multicolori, le stanno dietro.

Occhio alla ruota anteriore se non si è abituati alla impennata: ha il vizio di staccarsi da terra quando il motore entra in coppia nelle prime marce. Presa confidenza, diventa un vero giocattolone multiuso. Soltanto il cambio non mi convince del tutto: ma sono stato il primo a provarla dopo 300km di rodaggio e sembra ancora un po' legato. Secondo me si farà con la strada: già nei 350 chilometri che ho percorso (al 90% in città) è migliorato anche se il pedale regolato un po' alto da stivale rende il comando un po' scomodo (e non ho voglia di svitare la brugola e di abbassare un po' il pedale).

Il telaio, i tre freni a disco e le gomme Metzeler fanno il resto: la Tiger è facile facile da guidare a dispetto della mole e della potenza del motore. 90 cavalli che sul brecciolino tendono a far pattinare la ruota posteriore con grande facilità. Ma è difficile perdere il controllo anche se non si è pronti al colpo di coda.

Mi diverto come su una sportiva anche se madame inizia a essere meno comoda seduta dietro, aggrappata con forza al robusto portapacchi per non volare via. La Tiger mi fa perdere l'aplomb da gentleman e mi dimentico del grazioso fardello che occupa il sedile posteriore. Sul portapacchi carico le sei bottiglie di acqua legate con il ragno elastico e non rimpiango lo scudo degli scooteroni.

La guido con 3 gradi centigradi di temperatura atmosferica e non mi rendo conto del grande freddo. Malgrado sembri nuda, la Tiger offre una protezione aerodinamica inaspettata. Quel capolino che sembra un portanumero da competizione ripara bene il busto anche in velocità e il grande serbatoio ripara bene le gambe. I paramani, oltre a proteggere da rami e sassi se ci si avventura fuori città su strade sterrate, proteggono bene anche dal freddo.

La guido quasi sempre in città e, alla fine, non risparmio con il gas, ma la Tiger sembra consumare anche poco, rispetto al peso, alla cilindrata e alla potenza: i 5 Euro di benzina, poche gocce ormai, bastano per alcuni giorni. È arrivato il momento di restituirla. Peccato, ancora qualche giorno e avrei imparato a impennarla...


Pubblicato da M.A. Corniche, 03/02/2003