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BMW K 1300 GT


Avatar Redazionale , il 07/10/08

15 anni fa - La maratoneta è più in forma che mai

La globetrotter bavarese si rinnova grazie un motore 1.300 più potente e più vigoroso ai regimi medio-bassi. La linea resta quella rigorosa e geometrica di sempre mentre aotto la pelle si segnalano migliorie al telaio, alla trasmissione e agli equipaggiamenti.

 


MANO LEGGERA
Il ricambio generazionale in atto ai vertici della Serie K non risparmia neppure la giramondo di famiglia, la versione GT, che, al pari delle sorelle R e S, si rifà appena il trucco e vede le cilindrata nominale passare da 1200 a 1300. Da un punto di vista estetico, questo animale da autobahn subisce cambiamenti solo di dettaglio. I designer sono intervenuti in punta di matita, tanto che le novità più evidenti sono la comparsa di un'apertura che spezza l'uniformità della fiancata per incorniciare il logo BMW e una strumentazione dalla grafica rivista. A completare il ponte di comando ci sono anche nuovi blocchetti elettrici più compatti e d'impostazione più tradizionale rispetto agli standard sui generis della Casa di Monaco.

 

UN CUORE GRANDE Il grosso del lavoro l'hanno fatto così i motoristi, che hanno portato la cilindrata effettiva da 1.157 a 1.293 cc. Più di questi numeri, meritano però attenzione quelli spuntati al banco dinamometrico. La maggior cubatura porta con sé un incremento della potenza massima di 8 cv, con un picco ora di 160 cv a 9.000 giri, ovvero 500 giri più in basso di dove dava il massimo la 1200 GT. Gli sforzi sono stati fatti soprattutto per migliorare l'elasticità e a Monaco promettono una maggior vivacità lungo tutto la curva d'erogazione, dai 3.500 giri in su. In moneta sonante, il guadagno è di 5 Newtonmetri, per una punta di 135 Nm a 8.000 giri.

 


GIOCO DI SQUADRA
Parte del merito di questi risultati va anche al nuovo scarico in acciaio inox, accordato per lavorare a braccetto con un diverso apparato di alimentazione e per far rientrare la K 1300 GT nei limiti delle norme antinquinamento. Come se non bastassero queste modifiche, a Monaco hanno adottato anche un nuovo comando dell'acceleratore desmodromico, che consente di dosare meglio il gas e di avere risposte più pronte e emogenee quando si gioca con il polso.

 

IN PUNTA DI PIEDE Il telaio mantiene le misure caratteristiche della precedente 1200, da cui si differenzia giusto per l'adozione di un inedito braccio inferiore in alluminio fucinato per la sospensione Duolever. Sul fronte opposto, al retrotreno, spunta invece un nuovo albero cardanico definito bistadio, esente da manutenzione. Last but not least, ultimo ma non meno importante, il cambio beneficia di una leva con minor gioco, per cambiate più rapide e precise.

 


SU MISURA
Quanto infine alle dotazioni, la K 1300 GT dispone di serie tra le altre cose delle borse laterali, dell'ABS, disella e manubrio regolabili, e di un parabrezza elettrico, a richiesta ottenibile anche in variante maggiorata. Nella lista degli optionalspiccano poi le scontate manopole riscaldabili, la sella a sua volta riscaldabile a due zone (per pilota e passeggero), l'antifurto, il controllo elettronico della trazione ASC e le sospensioni elettroniche regolabili di ultima generazione ESA II che gestiscono ora anche il freno idraulico in compressione dell'ammortizzatore posteriore, oltre al precarico e l'estensione (per entrambe le sospensioni). Ce n'è insomma abbastanza per tagliarsi la moto su misura come dal sarto, scegliendo anche tratre colori metallizzati: beige, blu e rosso scuro.


Pubblicato da Paolo Sardi, 07/10/2008
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