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Prova su strada

Toyota Corolla Verso 2004


Avatar Redazionale , il 23/03/04

19 anni fa -

Design personale e abitacolo tra i più versatili. Con la nuova Corolla Verso la Toyota si candida a un ruolo da attrice protagonista sul set delle monovolume medie. Ci fosse pure qualche cavallo in più

COM’E’

Ok, adesso ci siamo! Basta uno sguardo per capire che la nuova Corolla Verso segna un deciso passo avanti nello stile delle Toyota da famiglia. Addio dunque alle forme austere e al muso un po’ imbronciato della serie precedente. Ora la moda vuole che le multispazio abbiano un taglio dinamico e sportivo e la Toyota non si fa pregare.

ATLETA NATA

Molti i particolari che rendono l’aspetto della Corolla atletico, sia nella parte inferiore, sia in quella superiore della carrozzeria. In basso l’attenzione viene catturata dai paraurti, dai passaruota e dalle modanature sottoporta. Elementi insolitamente pronunciati per un’auto di questa categoria, tanto che non sfigurerebbero neppure su una SUV. Viene quasi da pensare che una volta chiusa in box la vettura si metta a fare un po’ di flessioni sulle sospensioni per restare così ben tornita…

PICCOLE DIVERGENZE

Nulla di eccessivo o di pacchiano. Il disegno della fiancata, non più a onda come sul vecchio modello e con una linea di cintura molto alta, ne trae giovamento. Originale e grintoso è pure il taglio del padiglione e dei finestrini. Allontanandosi dal parabrezza le loro linee divergono, con il tetto che va per la sua strada per lasciare più spazio alla testa dei passeggeri.

VISO PALLIDO

In mezzo a tanti fuochi d’artificio, l’unica vista un po’ deludente resta così quella frontale. Un pelo di coraggio in più non avrebbe guastato. Così pare invece che ai designer (a capo dei quali c’è un italiano, Elvio D’Aprile) sia rimasto un colpo inesploso. Il pretesto accampato è quello di una maggiore salvaguardia dei pedoni in caso d’investimento.

SIGNORA DEGLI ANELLI

Sicuramente di maggiore impatto è la coda, dove a tenere banco sono il lunotto a V e le luci, che con la loro forma a L rovesciata fanno capolino anche nella vista laterale. Oltre alla sagoma, anche il loro disegno interno ha un bel potere ipnotico, con tre anelli che s’intrecciano a creare un insieme dall’aria high-tech ed elegante al tempo stesso.

VUOLE STUPIRE

Un identico motivo grafico è presente nella strumentazione, che sfrutta un abbinamento cromatico insolito e futuristico, con tratti in alluminio satinato e verde acqua su sfondo nero. L’effetto è vagamente tridimensionale e molto suggestivo, anche se in fatto di leggibilità la soluzione non è proprio il massimo, specie nella marcia diurna a luci accese.

FA LA DURA

Per il resto la plancia è ben fatta. La Toyota si gonfia il petto dicendo di aver ridotto con questo modello le tolleranze e gli interstizi tra i vari componenti in misura compresa tra il 40 e il 90 %. E a prima vista c’è da crederle. Tutto pare montato con precisione certosina e gli unici appunti possono essere mossi alla qualità dei materiali impiegati. Le plastiche sono un po’ durette, di sicuro avremmo preferito pannelli schiumati ben più piacevoli al tatto.

TRASFORMISTA

Ai vertici della categoria è invece la praticità dell’abitacolo. Questo si può avere sia a cinque che a sette posti, con la seconda e l’eventuale terza fila di sedili che possono scomparire in men che non si dica nel pavimento grazie a un ingegnoso sistema battezzato Easy Flat-7. Il tutto per lasciare posto a un vano di carico perfettamente piatto, con una capacità compresa tra i 67 litri della configurazione a sette posti e i 1563 litri misurati fino al tetto con i soli sedili anteriori in posizione.

TRE PER DUE

A comporre la gamma sono tre motorizzazioni e due livelli di allestimento, incrociabili a piacere. La versione che in Italia dovrebbe raccogliere maggiori consensi è senza dubbio la D-4D che adotta il duemila turbodiesel common rail già visto su altri modelli di famiglia. La sua potenza è di 116 CV, erogati a 3600 giri, mentre la coppia massima è di 280 Nm, costanti tra i 2000 e i 2200 giri.

FACCE NOTE

Anche le unità a benzina sono già conosciute e apprezzate. Sono infatti il diffuso 1.6 che eroga 110 CV a 6000 giri e 150 Nm a 3800, affiancato dall’1.8 da 129 CV a 6000 giri e 170 Nm a 4200. Le velocità massime dichiarate sono di 180 km/h per la diesel e di 175 e 195 rispettivamente per la 1.6 e la 1.8. Quest’ultima è la più rapida a raggiungere i 100 km/h: con lei il cronometro si ferma dopo 10,8 secondi mentre la D-4D e la 1.6 impiegano 12,6 e 12,7 secondi.

TRA NOVE GUANCIALI

Per trovare pretendenti alla sua chiave, la versione base si presenta con una dote già piuttosto ricca. Del suo equipaggiamento fanno parte ben nove airbag (tra cui uno per le ginocchia del guidatore), il controllo elettronico della stabilità e della trazione, il climatizzatore, il computer di bordo e il sintolettore CD .

CALIENTA… LA SOL

Sulla versione top, battezzata come prassi Sol, vi sono inoltre i fendinebbia, il sensore pioggia, lo specchio retrovisore elettrocromatico, il cruise control, gli alzacristalli elettrici posteriori e un impianto di climatizzazione a controllo automatico. Questo allestimento è poi l’unico a poter montare una serie di accessori, come il navigatore satellitare.

VENGA, DOTTO’

… A quest’ultimo possono essere abbinati un sistema di ausilio al parcheggio videoassistito e un innovativa telecamera posta nel muso. Questa grazie a un prisma riesce a dare una sbirciatina a destra e sinistra quando ci si immette in un percorso senza vedere bene chi sopraggiunge. Entrambi i dispositivi proiettano le loro immagini sul display del navigatore.

TUTTE IN 4.000 EURO

La Corolla Verso verrà presentata al pubblico nel weekend dell’8 e del 9 maggio. Al momento è impossibile dare un’idea precisa del listino prezzi. Pare comunque che chi vorrà acquistare una 1.6 base dovrà sborsare all’incirca 20.000 euro mentre per un esemplare D-4D Sol la cifra salirà fino a quota 24.000.

COME VA

Anche senza gli ombrelloni, a bordo la sensazione è da stabilimento balneare di Riccione: il prima fila si sta da Papa, in seconda va ancora alla grande, mentre in terza qualche sacrificio va messo in preventivo. Lo spazio per le gambe va contrattato con gli occupanti della fila di mezzo, che devono magnanimamente far avanzare i loro sedili per assicurare a chi sta dietro lo spazio vitale. E che non facciano troppo i furbi: possono farlo per ben 24 cm, mentre l’inclinazione del loro schienale può variare in un intervallo di 30°.

TUTTI COMODI

Il posto di guida offre grandissime possibilità di regolazione e chiunque può piazzarsi come meglio preferisce. Certo, sistemare lo schienale con un cricchetto non è molto pratico. Tuttavia è anche vero che simili operazioni non si fanno tutti i giorni. Una volta messo a posto tutto ci si scopre seduti piuttosto in basso ma la visibilità resta sempre dignitosa in ogni direzione. Manovrare i 436 cm di lunghezza (e i 177 di larghezza) non è dunque un problema.

D-4D

Sin dall’avviamento (a pulsante, la chiave è elettronica) il due litri turbodiesel sfoggia una voce molto sommessa e non fa nulla per mettersi al centro dell’attenzione. Giusto un paio di accelerate decise sono sufficienti a capire che questa è proprio la sua indole: tranquillo e bonario. Per ottenere le risposte squillanti occorre torturare un po’ l’acceleratore ma se si guida in scioltezza si riesce comunque a tenere un passo di tutto rispetto. L’erogazione è fluida e pastosa ai medi regimi mentre un po’ di brio in più in allungo farebbe solo bene. Chissà che in Toyota non decidano di colmare questa piccola lacuna…Ottimi sono invece i consumi che divergono poco dal dato dichiarato di 6,2 litri ogni cento km nonostante questa Corolla Verso non sia un fuscello, con una stazza di circa una tonnellata e mezza,

1.8 16V VVT-i

Se si cerca qualche brivido in più è meglio optare per il più grande dei due benzina. Il rapporto peso/potenza è qui piuttosto favorevole e, complice l’ottima profilatura aerodinamica (Cx 0,30, un record per la categoria), questa unità riesce a mantenere le promesse di sportività fatte dalla carrozzeria. Sia nello spunto che nelle riprese sale di giri con discreta rapidità e anche il sound che viene dal vano motore è decisamente gasante. Restare coinvolti è un attimo e ci si ritrova sovente a darci dentro con le marce più di quanto magari non serva davvero. Il rombo non viene tra l’altro coperto dai fruscii aerodinamici, grazie all’impiego di uno speciale parabrezza a triplo strato che abbatte drasticamente i sibili. Spremendo il motore si rischia però di finire col far visita a benzinaio un po’ troppo spesso, bruciando più dei 7,7 litri/100 km promessi dalla Toyota nel misto.

STOMACO DI FERRO

L’assetto della Corolla Verso è assolutamente azzeccato e digerisce senza grossi problemi le più varie sollecitazioni. Buche e tombini non arrivano così a sballottare le vertebre dei passeggeri. Anche gli avvallamenti più pronunciati non provocano reazioni scomposte, neppure quando l’andatura è più da prova speciale che da gita fuori porta. Un risultato, questo, ancor più apprezzabile se si pensa che lo schema adottato al retrotreno (un semplice assale torcente) è stato scelto pensando soprattutto al contenimento degli ingombri.

LIGIA AL DOVERE

Una simile attenzione al comfort non impone comunque di scendere a compromessi in materia di tenuta o di stabilità. La Toyota Corolla Verso è pronta a eseguire alla lettera i comandi di uno sterzo piuttosto preciso e sensibile. Il coricamento laterale è limitato e le traiettorie vengono percorse diligentemente anche se errori di valutazione del pilota o imprevisti impongono di effettuare manovre brusche.

MENZIONE SPECIALE

Una calorosa pacca sulla spalla va infine agli ingegneri responsabili del cambio e dell’impianto frenate. Il primo consente infatti di selezionare i rapporti con grande rapidità e senza alcuna esitazione. I secondi sfoggiano invece un mordente molto rassicurante e anche se messi ripetutamente alla frusta non accusano la fatica.
Pubblicato da Paolo Sardi, 23/03/2004
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