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MOTOGP 2016

MotoGP 2016: meno tre al Gp del Qatar


Avatar di Federico  Maffioli , il 18/03/16

8 anni fa - Jorge Lorenzo e Valentino Rossi segnano i due miglior crono nelle FP1

Nel primo turno di prove libere Lorenzo è il più veloce

MOTORI ACCESI La MotoGP riparte con l’ormai consueto appuntamento a Losail nel deserto del Qatar. Nei test invernali le condizioni al contorno sono cambiate, evidenziando equilibri instabili e tante novità tecniche. Yamaha ha il pacchetto più competitivo, Honda non ha le idee ben chiare, Suzuki è cresciuta, Ducati migliora e Aprilia deve ancora fare molta strada. Vediamoli uno per uno. Prima però, qualche dettaglio sulle novità di questo 2016.

NUMERI Quest’anno sarà il tredicesimo in cui si correrà in Qatar. Dei piloti in griglia, solo Rossi ha partecipato a tutti i precedenti GP, l’atro sarebbe stato Nicky Hayden, che quest’anno, però, è passato in Superbike. Sempre a tema piloti a stelle e strisce, l’ultima volta che la nazionalità americana non era presente tra i partenti è stata nel 1975. Su questa pista la moto più vincente è la Yamaha, che ha tagliato per prima il traguardo sei volte, seguono Ducati ed Honda entrambe con tre successi.

MONDIALE A META’ Nella MotoGP 2016 correranno 21 piloti, di cui nove spagnoli e quattro italiani, con più della metà in rappresentanza di solo due Nazioni. Ventisette invece è il numero totale dei Titoli Mondiali schierati in griglia, di cui ventuno appartengono a quattro piloti, gli stessi che, ad eccezione di Pedrosa, rappresentano i 12 titoli nella Top Class: sette di Rossi, tre di Lorenzo e due di Marquez.  Pochi eletti anche a livello di esordienti: solo Tito Rabat. Significativo anche il fatto che in Moto3 saranno ben undici i piloti italiani che occuperanno le 31 posizioni disponibili in griglia. Come dire, anche in questo caso l’effetto Valentino ha fatto scuola, nello specifico la VR46 Academy.

GOMME NUOVE Dopo sette anni di Bridgestone, tornano le Michelin. Nei primi test a Valencia in molti criticavano l’affidabilità e il feeling delle nuove coperture, ma adesso il feedback positivo suona all’unisono. Rispetto alle Bridgestone, le Michelin richiedono una guida più rotonda, meno spigolosa. Sono gomme meno comunicative rispetto alle precedenti, offrono più grip soprattutto sul posteriore e impongono uno stile di guida più vicino a quello delle cilindrate minori, dove le staccate sono meno violente e c’è più velocità in percorrenza curve. Cambia anche la dimensione del cerchio: 16.5 per le Bridgestone e 17 pollici per Michelin. In più arriverà una mescola intermedia tra asciutto e bagnato, prima non c’era e Ducati passa al livello di tutti gli altri, perdendo il vantaggio della gomma più morbida per le qualifiche. Sicuramente l’aspetto più delicato di questo campionato sarà la scelta giusta di gomme da montare in gara, prima i team con le Bridgestone avevano tanta esperienza, quest’anno è tutto nuovo e non ci sono dati in archivio, quindi opzionare la mescola giusta potrebbe dare un considerevole aiuto in gara, come quella sbagliata essere un netto svantaggio.

VALE PER TUTTI Il cardine del nuovo regolamento ruota tutto intorno alla centralina elettronica, che diventa unica sia sotto il profilo hardware sia sotto quello software. Sparisce la possibilità di avere un software adattivo in funzione alle condizioni di consumo carburante e gomme durante le gare; aspetti che si potranno gestire, ma dovrà essere il pilota a cambiare le mappe motore, che sono comunque meno rispetto all’anno scorso. Lato carburante saranno 22 i litri a disposizione per tutti i team durante la gara, i motori a disposizione per tutto il campionato daranno sette e i test sono limitati a cinque giornate. Via anche la regola che penalizzò Valentino Rossi l’anno scorso a Valencia facendolo partire dall’ultima casella in griglia: se raggiungi quota quattro o sette punti di penalità patente non sono previste sanzioni, mentre non si correrà il Gran Premio successivo se raggiunti i dieci punti penalità. Punteggio che vale solo per il Campionato in corso e si azzera l’anno successivo.

CONCESSIONI Le regole qui sopra valgono per tutti, ma ci sono alcune concessioni che valgono solo per Suzuki ed Aprilia. Queste due Case avranno test illimitati e nove motori a sviluppo libero. Concessioni che verranno regolate in base ad un sistema a punti: tre per la vittoria, due per il secondo posto e uno per il terzo. Se arrivi aquota sei perdi i privilegi.

NUOVA COMMISSIONE I piloti saranno osservati da una nuova commissione, che si affianca alla Direzione gara .Il compito di questo team, a cui appartiene anche Loris Capirossi, sarà quello di valutare il comportamento dei piloti in pista sotto l’aspetto di eventuali manovre anti sportive. Anche le dichiarazioni dei piloti devono essere educate, non sono ammessi attacchi espliciti nelle interviste post gara o in sala conferenze.  

RIFERIMENTO Le due Yamaha M1 2016 non sono state stravolte, anche perché il Team Yamaha l’anno scorso ha vinto tutto piazzando i suoi due piloti primo e secondo in classifica generale e portando a casa anche il Titolo costruttori. Cambiarla non avrebbe avuto senso e le modifiche sono più state dettate dal nuovo regolamento tecnico e dalle gomme Michelin. La Yamaha di Jorge Lorenzo sembra ancora la moto di battere. Nella prima sessione di prove libere il maiorchino è stato il più veloce girando in 1.55.440, confermando di trovarsi bene con il pacchetto 2016 e con le Michelin, che si adattano molto bene allo stile di guida del Campione in carica. Il suo compagno di squadra Valentino Rossi è subito li dietro, con il secondo miglior crono nelle FP1 del giovedì a 0.267 millesimi dal tempo del Campione del Mondo in carica. Dai test precedenti, però, si è visto che Valentino Rossi è più competitivo sul passo gara che sul giro secco. L’anno scorso, giusto per dare un indizio, Rossi fece l’ottavo tempo nelle qualifiche, ma poi vinse la gara. Valentino quest’anno sembra messo meglio già di primi turni di prove libere, ha il fiato sul collo di Lorenzo e di sicuro la Yamaha sta dimostrando di essere la moto più equilibrata del lotto.

ALTO POTENZIALE La Ducati ha un ottimo potenziale, dimostrato più da Casey Stoner che dai due piloti ufficiali. Peccato che il canguro australiano non abbia potuto provare in Qatar, ci sarebbe piaciuto avere anche questo riferimento. Parlando dei due ufficiali, Iannone è molto motivato, guida con tanta grinta e determinazione, anche se non è ancora sostenuto da un setting proprio azzeccato. Nelle prime libere la sua Ducati ha chiuso con il terzo crono a 0.029 millesimi dalla Yamaha numero 46. Meno bene per il suo compagno di squadra Dovizioso che ancora non riesce ad esprimere il suo potenziale, su cui però non  ci sono dubbi, visto che l’anno scorso qui in Qatar fece la pole. Certo tanto è cambiato, ma nel box sono fiduciosi e conviti che la GP16 non sia meno competitiva delle due Yamaha. La moto è competitiva e mantiene un vantaggio importante in termini di motore, che sul rettilineo segna ben 20 km/h in più rispetto a tutte le altre. La differenza la farà quindi la capacità di trovare il giusto setting e la scelta delle gomme da adottare in gara. Sempre parlando di Ducati, da segnalare l’ottimo tempo fatto da Hector Barbera con la GP14.2 di Avintia Racing. Risultato anche figlio del fatto che le GP14 e GP15 hanno già esperienza con un elettronica meno sofisticata più vicina alla categoria Open.

BRANCOLA NEL BUIO Chi davvero ancora non riesce a trovare la quadratura del cerchio è la Honda, che con il nuovo regolamento e, soprattutto la nuova centralina Dorna, proprio non riesce a trovare una soluzione adeguata. L’anno scorso il pacchetto elettronico della RC213V aveva raggiunto livelli inarrivabili per tutti gli altri e, anche se gli è stato consentito di mantenere la piattaforma inerziale (che non può però utilizzare in gara), nel box gli ingegneri non riescono ad addolcire l’erogazione del motore, diverso rispetto agli altri con un regime di rotazione più in alto, quindi più complicato da gestire a livello di centralina elettronica. La prima presa di contatto di Marquez e Pedrosa è stata un’ulteriore conferma con i due piloti ufficiali che hanno siglato rispettivamente l’ottavo ed il settimo tempo. Significativa la dichiarazione fatta dal team manager del Team Honda LCR Lucio Cecchinello: “speriamo in un miracolo, per il momento siamo messi male”. Una voce autorevole, visto che qui in Qatar il suo box sta lavorando a stretto contatto con gli ingegneri del team Honda factory.

ASTRO NASCENTE Il giovane Maverick Vinales si era già fatto notare negli ultimi test fatti proprio qui in Qatar. La Suzuki è un progetto nato bene e che si sta muovendo nella giusta direzione. La novità per il Team capitanato da Davide Brivio è il nuovo cambio seamless, che verrà utilizzato Domenica in gara, ma che ancora non è stato deciso in quale configurazione. Il Rookies of the Year 2015 si trova molto bene con le Michelin, vuole fare bene e, soprattutto, sarà una pedina importante nel moto mercato, visto che i top rider sono tutti con contratto in scadenza, per lui potrebbe aprirsi una possibilità molto interessate e non vorrà sicuramente farsela scappare. Nelle FP1 ha chiuso con il quinto miglior crono a quattro decimi dal tempo di Lorenzo, aiutato anche dal fatto che le MotoGP 2016 si guidano molto in percorrenza, uno stile più vicino alle categorie minori in cui Vinales ha ancora fresca memoria. Dall’altra parte del box Suzuki c’è Aleix Espargaro, che rappresenta l’altro lato della medaglia Suzuki: da sempre non si trova bene con le Michelin, non gli piacevano nemmeno quando le usava con la Yamaha open. I suoi tempi sono stati un’ulteriore conferma con la Suzuki numero 41 “parcheggiata” per il momento in 16 posizione.

STRADA IN SALITA Aprilia cambia tanto per il 2016. La nuova moto è un progetto nuovo che abbandona la strada 2015 della ART con specifiche da MotoGP. Non è ancora competitiva e dalla squadra dichiarano che fino a Jerez per loro sarà più un test che un Campionato vero e proprio. I due piloti ufficiali Alvaro Bautista e Stefan Bradl dicono chela moto è più leggera, più potente e si guida meglio, però per il momento sono rispettivamente al un secondo e sei e due secondi e mezzo dal best lap delle FP1. La strada è ancora lunga e c’è tanto da lavorare

MOTOGP IN TV La prima gara in Qatar verrà trasmessa in diretta su Sky e in differita sul Canale TV8 del DTT. Sabato 19 Marzo alle 18.35 inizerà la diretta delle prove ufficiali, trasmesse, in sintesi insieme alle altre categorie, sul Canale TV8 alle 21.15. Domenica 20 Marzo Sky trasmetterà la gara in diretta alle 19.00 e in differita alle 22.00 sul Canale TV8


Pubblicato da Federico Maffioli, 18/03/2016
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