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Piloti Suzuki

Suzuki: a tu per tu con Andrea Iannone, Alex Rins e Toni Elias!


Avatar di Federico  Maffioli , il 28/11/17

6 anni fa - Suzuki ha organizzato un singolare Speed date con i suoi piloti

Suzuki: intervista esclusiva ad andrea iannone, alex rins e toni elias

Abbiamo incontrato i tre ufficiali Suzuki. Tre minuti a testa per capire, al di la della professione comune, quanto siano diversi!

SPEED DATE Tre piloti per tre tavoli diversi, un cronometro e un campanello per fare il cambio. Niente altro. Così, ad Eicma, abbiamo incontrato tre grandi nomi che corrono per Suzuki. Due di questi sono Andrea Iannone ed Alex Rins, piloti ufficiali che la Casa di Hamamatzu schiera in MotoGP, l’altro è Toni Elias, attuale Campione in carica della AMA Superbike Motoamerica e Campione del Mondo Moto2 nel 2010. Tre minuti ciascuno, per farci raccontare chi siano, senza parlare di quello che fanno “in sella”. Basteranno? Noi ci abbiamo provato, per capire, al di la della passione (e professione) comune per le moto, chi siano e quanto siano diversi nella vita. Per loro quattro rubriche uguali: “Clip selfie” di presentazione, “Fotoricordo” con le cinque foto dei momenti più importanti della loro vita, “My music” dedicata alle tre canzoni preferite e “Testa o cuore” per sapere se nelle loro scelte siano più razionali o passionali. Come si dice nelle migliori occasioni: semafori spenti e partiamo!

TONI ELIAS - Il saggio

MB: ciao Toni, partiamo subito dalla clip selfie... 

TE: Ciao a tutti, sono Toni Elias pilota Suzuki nella Superbike americana Motoamerica ed ex Campione del Mondo Moto2 nel 2010 (anno di esordio di questa categoria, ndr). Sono spagnolo e nasco da una famiglia di motocilisti. L’aspetto che mi caratterizza? Amo tantissimo il mio lavoro.

MB: Se, idealmente, potessimo fare come si fa sui Social mettendo in evidenza le cinque foto più significative del tuo percorso di vita, quali ci mostreresti?

TE: Sicuramente la prima è quella che mi ritrae appena nato in braccio a mia mamma, con lei sorridente sul letto. Per la seconda e la terza nessun dubbio: scelgo la prima volta che sono salito in moto e, come fosse la parentesi di chiusura di un percorso, l’istantanea di quando nel 2010 mi sono laureato campione del Mondo in Moto2. Le altre due, invece, le dedico alla mia famiglia: una con tutti noi al gran completo e l’altra quando siamo andati in viaggio a New York. Fu la realizzazione di un sogno…

MB: Uno degli aspetti che caratterizza la nostra vita è la musica e, spesso, le nostre scelte musicali raccontano molto di noi. Quali sono i tre brani di cui hai “consumato il CD”?

TE: La prima è sicuramente “With or without” degli U2, da quando l’ho ascoltata la prima volta me ne sono innamorato ed amo sentirla spesso. La seconda è “It must have been love”, in italiano “deve essere stato amore”, di Roxette perché esprime un concetto molto importante in cui credo: l’amore. L’ultima, invece, è “The best is here to come”, il meglio deve ancora arrivare, perché esprime l’approccio che ho nella vita inteso come una spinta positiva verso la crescita e l’entusiasmo.

MB: Grazie Toni, ci hai dato delle risposte che esprimono un animo molto sensibile. Passiamo all’ultima parte, quella dedicata alla testa, la parte razionale di noi, ed al cuore, quella più irrazionale. Sei pronto?

Suzuki: “Drin!! Tempo scaduto, cambio di sedia…”.

TE: Vi risponderei, ma le regole sono regole e penso che vadano sempre rispettate.

MB: siamo d’accordo, ci accontentiamo. Poco importa se, visto che siamo stati i primi a partire, non abbiamo margine di trattativa. Altri colleghi, arrivati dopo, sono stati più fortunati (e meno fiscali…) ed hanno avuto più tempo… Pazienza!

ALEX RINS - Il “monocromatico”

MB: Ciao Alex, anche per te (almeno) per oggi, non vogliamo parlare di questa stagione o di come stai lavorando sulla moto. Vorremmo (condizionale d’obbligo) raccontare di te, di quello che sei, non di quello che fai. Sei pronto? Clip Selfie!

AR: Ciao sono Alex Rins, pilota Motogp nel Team Suzuki Ecstar. Ho appena concluso il primo anno nella top class ed è andato abbastanza bene, ma l’Anno prossimo spero di riuscire a far meglio.

MB: Ok, ti presenti per quello che fai, ma va bene. Passiamo alle foto, come abbiamo chiesto a Toni, quali sono i cinque scatti che ci mostreresti per riassumere la tua vita?

AR: Inizio con l’immagina di quando ho corso per la prima volta nel CEV. La seconda quando ho fatto il mio primo secondo posto in Moto3 nel Mondiale. La terza è del 2015 quando ho concluso al secondo posto il Mondiale Moto2. Le ultime due sono più recenti e rappresentato per me due grandissime emozioni: una di fine 2016 quando ho provato per la mia prima volta la Suzuki Motogp e l’altra di quest’anno quando ho fatto il quinto posto nel GP del Giappone.

MB: Anche qui solo momenti legati alla tua carriera, alle moto. Ok. Con la musica, però, non puoi sviare: quali sono le tre canzoni che ti rappresentano meglio?

AR: Difficile scegliere, amo la musica e ne ascolto tantissima. Non ne ho di preferite, mi piacciono i cantanti spagnoli, ma anche la musica da discoteca. Per ultimo? Sicuramente i Pink Floyd, mi piacciono tantissimo, ma non saprei scegliere una canzone in particolare.

MB: Ok, ok. Abbiamo capito che non ti sbilanci. In effetti la musica è bella tutta, senza fare troppe distinzioni. Passiamo all’ultima parte: testa o cuore? Cominciamo con le gare, le vivi più razionalmente o irrazionalmente?

AR: le gare sono testa perché c’è sempre dietro tanto lavoro, studio e tanto allenamento. Un po’ di irrazionalità c’è sempre, ma vince sempre la testa.

MB: La moto?

AR: quella è tutti e due: testa perché è il mio lavoro e cuore perché è una grande passione.

MB: la famiglia?

AR: Facile: cuore, sempre!

MB: la Suzuki?

AR: Assolutamente cuore! E’ stata la prima moto con cui ho corso in MotoGP e mi resterà sempre nel cuore. Non solo, perché anche come squadra mi piace tantissimo, nel team siamo come una famiglia!

MB: la pista invece, è più testa o più cuore?

AR: Questa è testa al 100%. Perché la devi sentire, devi usare la testa quando corri, quando giri in pista. Ci vuole tanta concentrazione, tra i cordoli l’istinto, l’irrazionalità, non serve a nulla, anzi: porta solo a farti male!

ANDREA IANNONE - L’istintivo

MB: Ciao Andrea, di questo gruppo sei l’unico italiano. Cominciamo dalla “Clip Selfie”, raccontaci chi sei in 15 secondi.

AI: Penso che tutti sappiano chi sono…

MB: Ok, sei famoso e molto conosciuto dentro e fuori la pista, lo sappiamo. Ma non vorremmo sapere quello che fai, solo chi sei: chi è Andrea?

AI: Sono quello che conoscono tutti, sono uno senza filtri, sono così vero che quello che traspare di me è la realtà di quello che sono. Mi reputo un ragazzo normale come tanti, ma allo stesso tempo anche abbastanza fortunato perché vivo una vita molto bella, piuttosto privilegiata. Questa però non è una cosa che mi sono trovato, ma qualcosa che ho sempre cercato di costruirmi con sacrifici e fatica. Oggi sono qui dove sono grazie a tutto quello che ho costruito in passato e mi godo il momento. Come farebbero tutti…

MB: Sei sicuramente uno diretto, che non pensa troppo prima di dire quello che pensa. Personalmente quest’aspetto di te ci piace moltissimo. Passiamo alle foto: cinque “istanti” della tua vita che porti nel cuore?

AI: La prima è sicuramente quella in cui salgo per la prima volta su una moto. Subito dopo mi viene in mente “l’istante” in cui ho fatto per la prima volta l’amore. Anche il mio primo giorno di scuola è stato un momento importante per me, me lo ricordo molto bene. Poi…non lo so. Cinque sono poche, ne avrei tantissime, non ho una classifica perché ogni momento è importante, singolare e bello nella sua unicità. Se devo proprio scegliere aggiungo la prima volta che ho vinto una gara in MotoGP, ma, ripeto, ne potrei dire tantissime…

MB: C’è tanto di te e poco delle moto. Hai capito il concetto, bravo! Adesso viene il bello: la musica? Tre canzoni che ti rappresentano o che associ ai momenti più importanti della tua vita?

AI: Guarda, sinceramente non ho canzoni preferite, mi piace la musica e mi piace ascoltare brani diversi a seconda delle situazioni che vivo. Come genere mi piace l’Hip Pop, come cantante adoro Vasco Rossi, tutte le sue canzoni, lui in assoluto è uno dei miei preferiti. Poi ripeto, per la musica è diversa per ogni momento, a volte mi piace quella più rilassante, altre quella più rock’n’roll!

MB: Bene, adesso viene il bello. Abbiamo capito che sei molto istintivo, diretto. Ma vediamo se ci sono degli aspetti della tua vita in cui sei anche razionale.

AI: questa è una domanda che hai preso da Andrea Dovizioso? Vero?

MB: no no, nessun allusione ai due cavalli, bianco e nero, che ha Dovi sul casco....

SUZUKI: “Tempo scaduto!”

MB: Non ho più tempo, resteremo con il dubbio, anche se l’impressione è che tu sia più cuore che calcolatore...


Pubblicato da Federico Maffioli, 28/11/2017
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